Incredibile, Roma ha una delle maggiori percentuali di raccolta differenziata in Europa
Il costo sostenuto annualmente dalla municipalizzata di Roma per trasferire i rifiuti della Città Eterna è tra i 60 e gli 80 milioni di euro
Sono 165 le tonnellate di rifiuti ingombranti che Ama ha raccolto il 10 marzo a Roma. Era il terzo appuntamento della campagna “Ama il tuo quartiere – Giornata del riciclo” organizzata dall’azienda capitolina con il TGR Lazio della Rai.
Grazie ai “volontari del riuso” sono state raccolte biciclette, tablet, cellulari, sedie, letti, divani, scaffalature, materassi e libri usati, nelle 15 postazioni mobili temporanee allestite per l’occasione nei municipi dispari. Anche i cosiddetti RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche come computer, televisori, stampanti, telefonini, frigoriferi, lavatrici, condizionatori, ecc.) e altri materiali particolari fanno parte di quella marea di cose che si possono riciclare.
Ovvero destinare ad un ulteriore uso per evitare di sprecare risorse e soprattutto di intasare le discariche di immondizia con materiali esuberanti. Tutti i siti di raccolta erano attrezzati anche per la ricezione di oli da cucina esausti mentre nelle eco-stazioni di piazzale Clodio, via Anagnina e via Vincenzo Tieri, grazie alla presenza di Centri di raccolta mobili, i cittadini hanno potuto consegnare anche pile, batterie, toner, farmaci e contenitori con residui di vernici e solventi.
L’apporto dei volontari del riuso e delle associazioni ma anche dei comuni cittadini
Tutti i rifiuti raccolti verranno, come da disposizioni, avviati alle rispettive filiere di recupero. L’iniziativa si avvale della collaborazione preziosa, in alcune postazioni, dei “volontari del riuso”, di associazioni, cooperative sociali e organizzazioni del terzo settore che promuovono progetti volti al riutilizzo dei beni usati. L’associazione “Ciclonauti”, la cooperativa sociale W.A.Y.S. onlus e l’associazione Nuova Acropoli hanno così raccolto rispettivamente vecchie biciclette, tablet e cellulari e libri usati.
La città di Roma produce quotidianamente circa 4.600 tonnellate di rifiuti.
Il cammino della raccolta differenziata
Le tonnellate al giorno di rifiuti differenziati si diramano nei canali dei consorzi di filiera. Il multi-materiale leggero passa sia dagli impianti Ama di via Laurentina e di Rocca Cencia, sia da impianti terzi. Gli scarti alimentari e organici, invece vengono inviati presso gli impianti di compostaggio vicino Roma (quello Ama di Maccarese tratta complessivamente circa 30.000 tonnellate annue) ma anche in Veneto ed Emilia Romagna. La carta e il cartone vengono destinate alle cartiere principalmente nel Lazio e nel centro Italia.
Non c’è un dato ufficiale ma si stima che il costo sostenuto dalla municipalizzata di Roma annualmente per inviare fuori i rifiuti della Città Eterna oscilli tra i 60 e gli 80 milioni di euro annui: tra trasporti, canoni e mancate valorizzazioni derivanti dalla carenza di impianti. La fragilità del sistema, che rischia di intopparsi ad ogni difficoltà, sia per una sovrapproduzione di immondizia durante le feste, che per la rottura di un impianto chiave, dura da anni: Roma non riesce a chiudere il suo ciclo dei rifiuti. Per farlo necessitano nuovi impianti.
I rifiuti non riciclabili finiscono nei termovalorizzatori del Lazio e di altre realtà nazionali e non solo
Il combustibile da rifiuti (Cdr) prodotto negli impianti di Trattamento meccanico biologico dell’Ama finisce nei termovalorizzatori di: San Vittore nel Lazio, Ravenna in Emilia Romagna, Parona (Pavia) e anche altrove in Lombardia. Mentre gli scarti di lavorazione e la Fos si disperdono in impianti di recupero e smaltimento in tutta Italia. Fos, sta per frazione organica stabilizzata, ovvero la parte organica, prodotta dagli impianti, in seguito ad un processo di raffinazione e stabilizzazione, tale da permetterne la destinazione quale terreno di copertura giornaliera delle discariche a condizione che siano rispettati determinati parametri. Parte dei rifiuti indifferenziati si Roma, in passato, sono stati trasportati anche in Austria, ora non più.
Roma ha una delle maggiori percentuali di raccolta differenziata tra le capitali europee
L’amministrazione punta molto anche sulla riduzione dei rifiuti prodotti e sull’aumento della raccolta differenziata. Lo scorso 21 dicembre, quando è stato presentato il Dossier “Comuni Ricicloni” di Legambiente Lazio e il Rapporto ISPRA sui Rifiuti Urbani, la situazione della differenziata a Roma era in in linea con la media delle altre grandi città italiane. Così in una nota l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi. “I dati, – ha detto l’Assessora – che si riferiscono al 2022, certificano un incremento pari a circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente. La differenziata a Roma nel 2022, primo anno pieno di amministrazione Gualtieri, si è collocata al 45,9% (45% nel 2021), con una produzione complessiva di rifiuti di 1.592.358 tonnellate, 3mila tonnellate in più rispetto all’anno passato.
Nel 2022 c’è stato un crollo verticale del numero dei mezzi a disposizione per la raccolta, ciononostante le previsioni di raccolta differenziata per il 2023 superano il 47%, con un ulteriore incremento di un punto percentuale. Volendo fare un paragone con altre capitali europee, che hanno caratteristiche simili a quelle di Roma per flussi di popolazione e turismo in entrata e in uscita, i dati disponibili della raccolta differenziata parlano chiaro: Roma 45,9%, Madrid 39%, Londra 33%, Berlino 32% e Parigi 25%.
Nessuno raccoglie più del 65% e la media italiana dei grandi comuni è del 46,9%
La raccolta differenziata in Italia, secondo Istat, complessivamente, nel 2020 ha riguardato il 63% delle 29 miliardi di tonnellate di rifiuti urbani prodotti. La differenziata va dal 54% dei rifiuti del Sud al 71% di quelli del Nord passando per il 59% di quelli del Centro. L’area che più produce rifiuti a fronte della popolazione è il Centro Italia, con 524 kg di rifiuti annui per abitante, seguito dal Nord con 506 e dal Sud con 442.
L’ultimo Rapporto ISPRA, mostra che nessuno dei Comuni con popolazione superiore ai 200 mila abitanti supera il 65% di raccolta differenziata. Nel 2022 la percentuale media di raccolta differenziata dei 14 comuni maggiori in Italia si attesta al 46,9%, che corrisponde al valore su cui si attesta Roma nel 2023. Considerata l’unicità della Capitale, sia dal punto di vista delle dimensioni del territorio, della popolazione residente e di quella che ogni giorno vi transita per lavoro o turismo, il risultato è accettabile, e in ogni caso rappresenta un buon punto di partenza.
Il 21 aprile si torna a raccogliere altri rifiuti ingombranti nei municipi di Roma
Ma non finisce qui. Tanto c’è da fare in questo ambito. “AMA il Tuo Quartiere – Giornate del Riciclo” tornerà domenica 21 aprile nei municipi dispari. Nel raccomandare ai cittadini di smaltire sempre correttamente tutte le tipologie di rifiuto, Ama ricorda che “sono a disposizione altri due canali facilmente accessibili per disfarsi dei rifiuti ingombranti, elettrici, elettronici e particolari. Gli utenti possono infatti utilizzare i Centri di Raccolta aperti tutti i giorni e dislocati in più aree della città, oppure ricorrere al servizio di ritiro a domicilio, gratuito per i materiali fino a 2 metri cubi di volume, prenotabile al “ChiamaRoma” 060606 o compilando il modulo on-line sul sito web di AMA. Tutte le informazioni sono reperibili su www.amaroma.it o contattando il numero verde dell’azienda: 800 867 035.