Indagine Piepoli: scuole di Roma a confronto con istituti altre capitali europee
Un sondaggio che ha coinvolto genitori di bambini fino a 15 anni e ragazzi dai 16 ai 19 residenti a Roma, Parigi, Berlino, Vienna e Madrid
Le scuole di Roma si mettono a confronto con quelle delle altre capitali europee e il quadro che ne emerge è ambivalente. Se per il 49% dei genitori e il 50% dei ragazzi il numero di ore dedicato all'insegnamento della lingua inglese è insufficiente e la violenza percepita all'interno degli istituti è in aumento del 46%, per Nicola Piepoli – presidente dell'omonimo istituto – "abbiamo scuole di alto livello e non sfiguriamo affatto rispetto a quelle europee".
L''Indagine sulla scuola – qualità dell'insegnamento, strutture scolastiche e dinamiche sociali degli istituti di Roma a confronto con le altre capitali europee', condotta dall'Istituto Piepoli per l'Osservatorio 'Roma Puoi dirlo forte', è stata presentata nella sala stampa della Camera dei deputati, a Roma. Un sondaggio che ha coinvolto genitori di bambini fino a 15 anni e ragazzi dai 16 ai 19 residenti a Roma, Parigi, Berlino, Vienna e Madrid.
"Si tratta di una ricerca multinazionale- ha commentato Nicola Piepoli – È vero che sulla conoscenza dell'inglese i livelli delle altre città sono più alti, ma si tratta di differenze relative. Oggi in Italia c'è un pessimismo diffuso sul benessere sociale, ma bisogna dire che le famiglie sono 9 volte più ricche del 1939. Siamo un popolo felice, ma ce lo dimentichiamo".
In linea, con le altre città europee, il numero di ragazzi che hanno partecipato a scambi culturali o periodi di studio all'estero (Roma 38%, Berlino 39%, Vienna 45%, Parigi 36%), ma per 6 genitori su 10 il percorso scolastico non preparata al mondo del lavoro. "C'è una contraddizione- ha spiegato Tobia Zevi, presidente di 'Roma! Puoi dirlo forte', l'osservatorio che monitora gli indicatori della qualità della vita della Capitale- La scuola è insufficiente per strutture, ma c'è anche una grande fiducia e una grande domanda di scuola.
I professori, ad esempio, sono visti come figure efficaci, ma si chiede più educazione civica, più inglese e più educazione alla tecnologia. La figura della scuola rimane centrale, quindi, ma non è ritenuta sufficiente". A Roma, inoltre, 3 genitori su 4 accompagnano i figli a scuola in automobile, contrariamente a quanto accade nelle altre capitali europee, e solo il 70% degli studenti è soddisfatto della pulizia degli edifici.
Le strutture scolastiche sono poco moderne per 1 studente su 2, ma genitori e figli sono d'accordo nel volerli tenere aperti anche nel pomeriggio o nei periodi estivi, al di fuori dell'orario scolastico. "La scuola è il canale fondamentale da cui deve partire la società– ha aggiunto Zevi- ma deve migliorarsi". Tra le proposte portate avanti, una politica di incentivi per favorire gli spostamenti casa -scuola con i mezzi pubblici e una maggiore presenza della tecnologia. (Red/ Dire)