Infermieri che rifiutano vaccino, la proposta per coniugare libertà individuale e salute pubblica
La proposta arriva dal sindacato Nursing up e dal presidente Antonio De Palma
Come risolvere l’annosa questione degli infermieri e degli operatori sanitari che rifiutano il vaccino anti-Covid nonostante sia stato inserito l’obbligo giuridico?
Infermieri che rifiutano vaccino: la proposta del sindacato
Una delle proposte più lungimiranti arriva dal sindacato Nursing up, dalla voce del presidente Antonio De Palma che prova ad andare oltre l’obbligo al costo della sospensione dal lavoro per provare a coniugare libertà individuale e salute pubblica.
De Palma ha affermato Infatti: “Invece di sospendere gli infermieri che decidono di non vaccinarsi, impieghiamoli in attività alternative come educazione sanitaria o nell’ambito di progetti di prevenzione organizzati dalle ASL. Siamo pronti a discutere in un tavolo di confronto con il presidente delle regioni Fedriga”.
L’ultimo fatto di cronaca che ha scosso le coscienze sul tema giunge dalla ASL di Brindisi che ha sospeso 4 infermieri a causa del rifiuto del siero vaccinale. Questi operatori sanitari dovrebbero rimanere privati dello stipendio per molti mesi fino a dicembre 2021.
“Non siamo No vax”
“Non siamo No Vax, siamo solo per la libertà di scelta. Il vaccino è ancora in fase sperimentale e non ci fidiamo a farcelo iniettare”, hanno spiegato ai microfoni alcuni manifestanti durante la protesta contro l’obbligo vaccinale svoltasi a Roma lo scorso aprile.
“Gli infermieri che decidono di non vaccinarsi si assumono le proprie responsabilità ma sono professionisti con tanto di laurea, possono e devono essere inseriti, per il bene della collettività usando logica della pars costruens e non la mannaia delle punizioni”.
Insomma sarebbe una scelta ancora peggiore per il paese e per la sanità nazionale decidere di non impiegare queste risorse professionali sulle quali lo Stato stesso ha investito per lavorare in ambito medico.