Infettivologo Spallanzani: “I vaccini funzionano contro la variante inglese”
La nostra intervista al dottor Mauro Zaccarelli: il punto su casi, varianti e vaccini in Italia
I vaccini che sono stati formulati sono efficaci sulla variante inglese? Abbiamo raccolto le parole del dottor Mauro Zaccarelli, infettivologo dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma sulla diffusione delle varianti del Sars-coV-2 in Italia e sulla compagna vaccinale in atto.
Aumento dei positivi in Italia
“Negli ultimi giorni sono aumentati i casi a livello nazionale, e siamo tornati un po’ a quei livelli di contagio che hanno seguito le festività natalizie, 20mila casi al giorno. A questo aumento dei casi al momento non corrisponde un aumento dei decessi. L’aumento dei casi è dovuto fondamentalmente a due motivi: la diffusione delle varianti, soprattutto quella inglese e alla riduzione delle misure di contenimento.
Secondo l’Iss le varianti oscillano dal 17 al 60% nelle varie regioni italiane. La variante inglese è la più diffusa, ed è associata ad un aumento della trasmissibilità, fino al 37% in più. Probabilmente in parte ha un aumento della gravità della malattia. Non è chiaro se sia così anche per la variante sudafricana che però è poco diffusa in Italia e la brasiliana, che si sta cominciando a diffondere nel nostro paese. Questa elevata trasmissibilità della variante inglese farà sì che sarà predominante in Italia nei prossimi mesi. Quando vengono identificate le zone in cui si diffonde la variante aumentano i contagi, vengo trasformate in zone rosse. Come è accaduto per due comuni del Lazio.
Per quanto riguarda la riduzione delle misure di contenimento possiamo dire che la maggior parte del territorio in zona gialla ha favorito la diffusione. Mentre aumenta l’Rt sono tanti i comuni e le regioni che passano in una zona più restrittiva, quindi da gialla ad arancione e da arancione a rossa.
In arrivo il quarto vaccino firmato Johnson&Johnson
Questa storia durerà probabilmente ancora per due o tre mesi, che sono anche gli stessi dello scorso anno quando abbiamo vissuto il lockdown. Abbiamo però adesso i vaccini. Essi porteranno, dopo l’estate, a una forte riduzione della diffusione dell’infezione. Penso che a fine anno noi avremo la situazione sotto controllo, se non vi saranno imprevisti.
L’Italia ha vaccinato 4 milioni di persone, abbiamo tre vaccini approvati e il quarto arriva tra poco. Quest’ultimo darà una svolta alla campagna vaccinale perché viene somministrato in un’unica dose.
I vaccini si dividono al momento in due tipologie: a mRNA (Pfizer e Moderna) che sono quelli che stimolano la maggior risposta immunitaria, riservati ad anziani, persone fragili e persone che lavorano in ambienti a rischio. Poi ci sono quelli a vettore virale che sono AstraZeneca e Johnson&Johnson, che danno una risposta immunitaria minore ma soddisfacente nei giovani.
Vaccini funzionano contro la variante inglese
Gli effetti collaterali molto temuti si sono dimostrati relativi e contenuti, non c’era granché di vero. Febbre e malessere generale sono infatti collegati alla stimolazione del sistema immunitario. Quindi se ci sono effetti, significa paradossalmente che il vaccino ha funzionato, c’è una maggiore attivazione immunitaria. E sono proprio i giovani a manifestare questi effetti, mentre gli anziani sviluppano meno effetti collaterali, anche perché il loro sistema immunitario viene ogni anno riattivato con i vaccini antinfluenzali. Gli effetti collaterali non hanno nulla a che vedere con i sintomi della malattia, e sono anche un buon segno, quindi ben vengano.
Inoltre i vaccini sono stati testati sulle varianti, in particolare su quella inglese e non rende inefficace il vaccino, man mano però verranno aggiustati per le mutazioni della proteina Spike. Per le altre due, sudafricana e brasiliana non ci sono ancora dati ma vedremo con il tempo e gli studi cosa succederà.
In Europa siamo tutti più o meno allo stesso livello di popolazione vaccinata, in Israele i casi sono crollati grazie ai vaccini, ed è quello che auguro presto al nostro paese.