Inflazione da record e nuova stangata: chissà di chi è la colpa…
L’Istat certifica che i prezzi al consumo sono cresciuti del 3% su base annua, soprattutto a causa del caro energia. Che per le famiglie si traduce in un salasso da 922 euro l’anno
E ora è arrivata anche l’Istat a certificare che siamo di fronte a un’inflazione da record. Non che sia esattamente una sorpresa, visto che se ne parla da tempo – e oltretutto era sufficiente recarsi al supermercato o dal benzinaio. A ennesima conferma che la diagnosi è estremamente facile da individuare, a differenza dell’eziologia – e quindi della cura.
Un’inflazione da record
A ottobre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dello 0,7% su base mensile e del 3,0% su base annua. Lo ha rilevato l’Istituto Nazionale di Statistica, e si tratta del quarto aumento mensile consecutivo – nonché del valore più alto da settembre 2012.
Come ha sottolineato il Codacons, per una famiglia media questo si tradurrà in una stangata pari a +922 euro annui. Un salasso dovuto soprattutto, secondo l’ente di ricerca, all’accelerazione dei prezzi dei beni energetici e, in misura minore, dei servizi legati ai trasporti.
In particolare, le tariffe di luce e gas segnano rincari del 42%, mentre il costo dei combustibili è cresciuto del 15%. E, di conseguenza, s’impenna a cascata (e a valanga) pure la spesa per i beni di prima necessità, cominciando da quelli alimentari.
Il problema, peraltro, è esteso all’intera Eurozona, col carovita che ha raggiunto il 5,5% in Spagna, il 4,5% in Germania e il 2,6% in Francia. Il che non è affatto casuale, visto che, come abbiamo già spiegato, alla base di quest’inflazione da record c’è proprio l’Europa.
Le responsabilità dell’Europa
Il caro bollette è causato essenzialmente da due fattori: il rialzo dei prezzi delle materie prime e le «alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2». Il primo è legato soprattutto alla legge del mercato, visto che al momento la domanda è nettamente superiore all’offerta. Le seconde invece portano in tutto e per tutto il marchio di fabbrica di Bruxelles.
Per informazioni, vedasi alla voce European Green Deal, il ridicolo pacchetto climatico che dovrebbe influenzare il sistema più complesso del pianeta, su cui l’uomo ha un’influenza minima. E in virtù del quale la Commissione Ue ha varato tra l’altro una folle tassa sul riscaldamento domestico. Che peraltro fa il paio col dazio sui propellenti che è all’origine del caro carburante, di cui stavolta l’esecutivo comunitario ha la responsabilità esclusiva. Anche se ora, ipocritamente, ha esortato gli Stati membri a rimediare ai danni che proprio l’Ue ha provocato.
Le politiche “verdi”, infatti, servono solo a far finire i cittadini del Vecchio Continente al verde. Chissà se gli euroburocrati pensano comunque di essere a metà dell’opera?