Infortuni muscolari: cosa mangiare e cosa evitare a tavola
Per risolvere un infortunio muscolare scegliere gli alimenti adatti non basta. Molto dipende anche da come li cuciniamo
Come abbiamo detto la settimana scorsa, aiutiamo l’eliminazione delle tossine da infortunio muscolare per favorire il recupero dell’atleta. Ma scegliere gli alimenti adatti non basta. Il successo dell’intervento dipende anche da come li cuciniamo e da come assembliamo l’intero pasto, perché un alimento da solo non ce la fa se viene associato male.
Perciò mettiamoci al lavoro.
Vapore si ma non per tutti
Per esempio usiamo la cicoria che, come tutte le indivie, è una verdura diuretica. Se però la cuciniamo al vapore otteniamo una concentrazione dei suoi sali e quindi la diuresi non migliora. Questa scelta è utile negli sport di endurance, in cui il reintegro dei minerali è essenziale, ma nel nostro caso no. Quindi la dobbiamo bollire in acqua in modo da “scaricarla” un po’. Se poi la ripassiamo in padella con un po’ di aglio e olio (rigorosamente extra vergine) ne miglioriamo l’azione grazie alla leggera sollecitazione epatica.
Sinergie fra gli alimenti
Ora vediamo come associarla. Un possibile pasto è: riso al pomodoro (sugo con cipolla, diuretica anch’essa), 2 uova strapazzate, cicoria lessa o ripassata e ananas. Il riso non contiene glutine e per questo è fra i carboidrati più diuretici. Non è una scelta gluten-free, comenella celiachia, ha un’altra finalità. Le proteine dell’uovo non provocano alcun sovraccarico sulla funzionalità dei reni. Della cicoria abbiamo detto. L’ananas è un frutto diuretico e antinfiammatorio. Contiene bromelina, principio attivo di molti farmaci antinfiammatori, che è di aiuto anche nella digestione delle proteine.
Cambiare un anello modifica la catena
Se al posto dell’uovo usassimo un hamburger di manzo, giusto per fare un esempio, ridurremmo l’azione diuretica del pasto perché la carne di manzo, ricca di basi azotate e preziosa per le esigenze degli atleti, non è la scelta migliore quando si vuole facilitare l’eliminazione dei liquidi. Meglio allora usare il pollo o il vitello, in questo caso più adatti ai nostri scopi.
Stesso discorso se parliamo del frutto. Non avendo ananas a disposizione scegliamo mandarini, melone o pesca piuttosto che arancia, banana o pera.
E’ elevato il numero di possibilità che abbiamo di combinare gli alimenti.
Organi che funzionano bene migliorano la resa dell’atleta
Infine sdoganiamo il tabù della cottura in padella e del “soffritto” nella dieta di un atleta. Non è un errore, non è un danno se usato correttamente e non è neanche una concessione. Ha una precisa valenza terapeutica perché la leggera e fisiologica sollecitazione epatica che ne deriva migliora la capacità di filtrazione dei reni e la gestione dei fattori infiammatori da parte dell’organismo.