INPS informa, 900€ in più al mese: se guidi per andare al lavoro adesso ti è riconosciuto | Fa parte del lavoro

Alcune categorie di lavoratori hanno diritto alla pensione anticipata - Romait.it - foto Canva
Da ora i conducenti italiani ora potranno ricevere una serie di importanti benefici di natura economica: ecco tutti i dettagli.
Milioni di italiani ogni giorno escono di casa e salgono in macchina per recarsi al lavoro. Un tragitto che deve essere ben pianificato in modo da poter arrivare in orario anche qualora si vada incontro a degli imprevisti, come il traffico o qualche incidente stradale.
Questa routine può indubbiamente pesare per molti, ma a breve questo sforzo potrebbe essere ben retribuito. Proprio così. A seguito dell’aggiornamento normativo del 2025, una buona fetta di italiani può richiedere delle tutele specifiche, che permettono loro di avere più soldi nel conto corrente.
L’INPS infatti è stato molto chiaro in merito: coloro che eseguono i cosiddetti lavori gravosi o usuranti, hanno la possibilità di richiedere numerosi benefici, tra cui la pensione anticipata. Ma scopriamo quali sono le categorie di professioni che ne hanno diritto.
Incentivi ai lavoratori che eseguono attività gravose e usuranti
Secondo l’elenco aggiornato, ci sono decine e decine di realtà italiane differenti riconosciute come faticose o particolarmente rischiose, capaci dunque di mettere a repentaglio la salute di chi ne fa parte. Al contrario di ciò che si pensa, centinaia di migliaia di lavoratori rientrano in questa tipologia di professioni.
Tra queste ci sono gli impieghi svolti sottoterra, sott’acqua o ad alte temperature, impieghi notturni o eseguiti in spazi ristretti. Troviamo anche gli addetti ai servizi di pulizia o allo spostamento merci. Nella medesima categoria sono incluse anche le maestre d’asilo, le ostetriche che operano su turni così come gli infermieri. Ma non è finita perché sono considerati usuranti anche i lavori da conducenti di mezzi come camion e treni.

Pensione anticipata per migliaia di lavoratori
Tutti i lavoratori che rientrano nelle categorie sopracitate, sia in ambito pubblico che privato, possono richiedere la pensione anticipata, a patto però, che si sia svolta la stessa professione per almeno 7 anni nel corso dell’ultimo decennio o per almeno metà della vita lavorativa complessiva.
Secondo quanto affermato dall’INPS, la differenziazione delle tipologie di lavoro rimangono valide anche per il prossimo anno. Per quanto riguarda l’età pensionabile, i lavoratori dipendenti hanno bisogno di raggiungere 35 anni di contributi e un’età minima di 61 anni e 7 mesi. Invece, per i lavoratori autonomi e notturni sono necessari gli stessi anni di contributi ma un’età minima di 62 anni e 7 mesi.