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Inps, Tridico: “il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro al mese, inferiore al reddito di cittadinanza”

Secondo l’Inps il reddito del 32% dei lavoratori è inferiore a 1.000 euro, la soglia sale al 40% se si considerano altri fattori

Dati sulle pensioni in Italia

Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha dichiarato in una nota la situazione delle pensioni in Italia: “la distribuzione dei redditi dei dipendenti si è ulteriormente polarizzata, con una quota crescente di lavoratori che percepiscono un reddito inferiore alla soglia di fruizione del reddito di cittadinanza”.

Il XXI Rapporto dell’Inps

Inoltre, sottolinea nella relazione sul XXI Rapporto annuale dell’Istituto: “per la precisione il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780euro al mese, considerando anche i part-time, mentre l’1% dei lavoratori meglio retribuiti ha visto un ulteriore aumento di un punto percentuale della loro quota sulla massa retributiva complessiva”.

I dati forniti da tale rapporto mostrano come nel 2021 i pensionati con un reddito inferiore ai 1.000 euro si aggirino intorno al 32%. Si considerano appartenenti a questo gruppo coloro che hanno ottenuto un importo maggiorato grazie a integrazioni al minimo legate a forme di indennità di accompagnamento e della quattordicesima mensilità o a maggiorazioni sociali legate alle loro prestazioni. Ma la percentuale aumenta, arrivando al 40%, se si prendono in considerazione solamente gli importi a lordo dell’imposta sul reddito personale.

Lo studio

L’istituto ha svolto una ricerca prendendo come esempio i nati tra il 1965 e il 1980. Il risultato ottenuto è che la pensione di un uomo che all’età di 65 anni decide di andare in pensione dopo aver lavorato per 30 anni a 9 euro all’ora non potrà essere superiore a 750 euro al mese. Cifra che nel 2022 corrisponderebbe al trattamento minimo di circa 534 euro al mese.

L’inflazione

L’Inps riguardo al recente aumento dell’inflazione ritiene che nel 2022 ci sarà un aumento della spesa per le pensioni del 2023 pari a 24 miliardi di euro: “Non esiste un problema di sostenibilità, ma c’è un warning. Ci vuole crescita economica e produttività per un sistema in equilibrio”. Secondo l’istituto entro gennaio 2029 si potrebbe arrivare ad un disavanzo patrimoniale di circa 92 miliardi di euro.

Le parole del Presidente

Il presidente Tridico infine riporta che: “una strategia aggiuntiva per rafforzare la sostenibilità del sistema è quella di programmare la regolarizzazione di nuovi cittadini per coprire i posti di lavoro non sostituito a causa dell’invecchiamento della popolazione residente La regolarizzazione del 2020 si è dimostrata efficace, anche se più nel settore del lavoro domestico che nel settore agricolo Il problema dell’immigrazione straniera e della sua regolarizzazione può e deve essere inquadrato in Italia anche nella prospettiva di tenuta del sistema previdenziale del Paese”