Inquinamento, bocciati i laghi del Lazio da Legambiente
Criticità in aumento rispetto al 2013 nei laghi di Castel Gandolfo, Bolsena, Bracciano e Vico
Altre cattive notizie dal fronte inquinamento per la Regione Lazio. Dopo i recenti e poco confortanti dati sull’inquinamento delle acque marine arriva un nuovo allarme, stavolta riguardante i laghi. E’ quanto emerso dal monitoraggio di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente per la salvaguardia dei bacini lacustri italiani, realizzata con il contributo del Coou (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont e sostenuta nella tappa laziale dalla Provincia di Roma. Entrando nei dettagli dei prelievi effettuati il 6 e il 7 luglio, su 19 punti esaminati, 10 sono oltre i limiti di legge. In particolare, sul lago di Albano uno su tre è risultato inquinato, su quello di Bolsena cinque su otto, 4 su 6 nel lago di Bracciano e nessuno in quello di Vico.
Riguardo quest’ultimo, malgrado i valori positivi a livello microbiologico sia nel punto presso la spiaggia di Ronciglione (località Arenari) sia presso la spiaggia di Caprarola, (località Scardenato), non può certo essere trascurata la presenza dell’alga rossa alimentata dai concimi per i noccioleti dell’area, oltre che la dismessa struttura militare della seconda guerra mondiale che ancora giace sul lato sud del bacino.
Nel lago di Albano risulta inquinato il campione prelevato a Castel Gandolfo a lago presso via spiaggia del lago 28, mentre rimangono dentro i limiti di legge il prelievo effettuato presso l’incrocio tra via Spiaggia del lago e via Pian del lago e quello presso la foce del rio a metà del bosco sulla sponda orientale.
Semaforo rosso per cinque punti del lago di Bolsena: la foce del torrente presso il parco giochi a Montefiascone, la foce del fosso a S. Lorenzo Nuovo in località Prati Renari, la foce del fosso Cannello a Gradoli in località La Grata, il punto a lago presso la spiaggia in via Regina Margherita a Capodimonte e il punto a lago in corrispondenza della foce del fosso Canale a Bolsena. Da notare che Bolsena e San Lorenzo nuovo erano risultate nei limiti lo scorso anno. A questo quadro poco positivo si aggiunge l’anello circumlacuale del Cobalb, ancora incompleto e con diverse stazioni di sollevamento idrico mal funzionanti.
A Bracciano preoccupa la località Rio delle Mole, la foce del fosso Grotta Renara, e la foce del fosso della Lobbra. A Trevignano Romano risulta inquinata la foce del canale in corrispondenza dell’incrocio tra via della Rena e via San Pietro. Ad Anguillara Sabazia, è fortemente inquinato il campione prelevato presso la chiusa dell’emissario Arrone e inquinato a monte della chiusa dell’Arrone. Sempre ad Anguillare è nei limiti di legge, invece il prelievo effettuato in corrispondenza del civico 42 di via Belloni e a Roma la foce del fosso Pollin.
Nel complesso, il 2014 fa registrare un peggioramento globale delle condizioni dei laghi monitorati, dato che nel 2013 erano emersi 8 punti critici sui 23 monitorati, mentre quest’anno sono dieci su diciannove, più del 50%.
I risultati delle analisi sono stati presentati stamattina da Federica Barbera, portavoce di Goletta dei Laghi, e Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio. ”I risultati che presentiamo oggi – ha dichiarato Scacchi – ci fanno pensare che per i nostri laghi, splendidi custodi di tanta biodiversità e bellezza, c’è urgente bisogno di risolvere le troppe criticità nuovamente emerse, – dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio – fattori inquinanti che provengono prettamente dai fossi che nei laghi si immettono. Gli esami batteriologici eseguiti dai tecnici della Goletta dei Laghi mostrano esiti negativi in più del 50% dei prelievi effettuati, occorre quindi potenziare, dal lago di Bolsena a quelli di Bracciano e Albano, gli investimenti regionali su reti fognarie, condotte circumlacuali e depurazione”.