Inter campione d’inverno, big match a Napoli e Roma: i temi della diciottesima di Serie A
Sconfitte in casa Milan e Atalanta, mentre risalgono Juventus e Lazio. Tracollo Cagliari, Fiorentina e Sassuolo grandi realtà. Gasperini eccessivo
Penultima giornata di campionato con due importanti big match e altrettanti successi esterni che cambiano la classifica nelle prime posizioni: il primo verdetto “verdetto” è l’Inter campione d’inverno con una giornata d’anticipo.
Napoli di “cazzimma”: espugna Milano e torna secondo
La sfida più attesa della diciottesima giornata di Serie A, tra le due “lepri” di questo campionato, ha visto un Napoli andare contro tutte le assenze e battere il Milan. Senza molti titolari, i “soliti” Insigne, Osimhen e Koulibaly su tutti, la squadra di Spalletti mette subito il naso avanti, anzi la testa con Elmas, e resiste per 90’ soffrendo relativamente poco. Poche le occasioni da una parte e dall’altra, con l’unico episodio degno di nota al 90’, con il gol di Kessie prima convalidato, poi rivisto al Var e infine annullato per una posizione di fuorigioco di Giroud considerata attiva. Il Napoli rialza la testa dopo tre partite senza vittorie e torna al secondo posto in classifica, dimostrando di essere sempre presente nei big match. I numeri del Milan invece iniziano ad essere preoccupanti: nelle ultime sei di campionato Milan sono solo sette i punti, di cui tre sconfitte. Un calo fisico, al termine di tre mesi impegnativi, che si tramuta in difficoltà tecniche. Tanti, troppi, gli infortuni per Pioli ed ora il fiatone si fa sentire.
La Roma fa il colpo a Bergamo una vittoria “alla Mourinho”
Il risultato forse più sorprendente dell’intera giornata è il colpo della Roma, che a Bergamo come un serial killer, di rapina colpisce e infierisce su un’Atalanta che veniva da sei vittorie consecutive. Fondamentale l’avvio fulmineo dei giallorossi, avanti dopo solamente 53 secondi grazie ad Abraham. La partita si è incanalata subito nella maniera preferita da Mourinho: contenimento, aggressività (con il gioco d’anticipo dei centrali, soprattutto di Smalling, che ha quasi annullato Zapata) e ripartenze veloci. La Lupa ha sfruttato al meglio l’intesa tra Abraham, Veretout e Zaniolo e contemporaneamente la difesa ballerina nerazzurra. Emblematica l’azione del raddoppio: palla in verticale, Zaniolo di tacco per Veretout che porta palla e lancia a campo aperto lo stesso classe ’99, che mette a segno il suo primo gol stagionale in Serie A.
La Dea rientra in partita prima dell’intervallo con il tiro di Muriel deviato da Cristante in maniera decisiva e nella ripresa prova a ristabilire la parità. Nonostante i tentativi di fare la partita (71% di possesso palla a fine match) il pareggio momentaneo arriva da calcio piazzato con Zapata. Pareggio che si rivela un’illusione, con il controllo Var e la segnalazione di un fuorigioco di Palomino che ha fatto infuriare Gasperini in conferenza stampa: è il turning point della partita. È la Roma che da calcio piazzato trova il 3-1 (secondo gol consecutivo di Smalling) e fa poker ancora su transizione con la doppietta di Tammy Abraham. Per la Roma è la prima vittoria in uno scontro diretto e risale al quinto posto, a -6 dal quarto posto occupato dalla stessa Atalanta.
L’Inter con il poker a Salerno è campione d’inverno
Mentre le big si rubano punti tra loro, l’Inter continua la sua marcia, archivia la sesta vittoria consecutiva ottenendo il tiolo, quanto mai platonico, di campione d’inverno. Nei più classici dei testa-coda una Salernitana volenterosa non può nulla contro i nerazzurri così in fiducia. La squadra di Inzaghi all’Arechi sfodera il repertorio completo. La palla inattiva, con Perisic di testa da calcio d’angolo; il recupero palla nella metà campo avversaria sfruttato in un amen nella verticalizzazione di Brozovic per Dzeko e poi Dumfries, graziato dalla traversa. Infine la ripartenza letale, sfruttando i granata in avanti nel tentativo disperato di recuperare. Dzeko, Cahlanoglu, Sanchez: imbeccate perfette per precisione e tempismo, gioco-partita-incontro già all’ora di gioco. Arrivano i cambi di Inzaghi l’Inter rimane sul pezzo: i neoentrati Lautaro e Gagliardini arrotondano il risultato a 5. I nerazzurri, oltre a giocare bene e divertire, sono un’autentica macchina da gol: 9 gol nelle ultime due partite (contro le ultime delle classe va detto), ma soprattutto 2,6 gol a partita finora.
La Fiorentina rallenta, Juve e Lazio accorciano
Mentre la Fiorentina fatica con il Sassuolo e pareggia recuperando due gol di svantaggio nella ripresa, la Juventus batte a domicilio il Bologna e raggiunge i viola a quota 31, in coabitazione anche con la Roma. Bianconeri avanti dopo sei minuti con la combinazione Bernardeschi-Morata-Bernardeschi. Una partita che sembrava incanalarsi sui binari pericolosi di Venezia, con il Bologna che nella ripresa cerca di rimettere in parità. A metà secondo tempo, nel momento di massima pressione emiliana (Szczesny chiude la porta su Dominguez) arriva Cuadrado a sistemare le cose. Botta di destro, seppur deviato, imparabile per Skorupski: terza rete in Serie A e 2-0. Partita in cassaforte e Allegri a -6 dal quarto posto.
Anche la Lazio riparte e ritrova se stessa contro un Genoa sempre più in crisi. Vittoria convincente per Sarri che mette a segno un tris anche senza Immobile. Pedro a porta semivuota, Acerbi di testa da corner e l’accelerazione di Zaccagni, che sfrutta il cioccolatino di Luis Alberto si invola verso la porta e mettendo a segno il suo secondo gol consecutivo. A Shevchenko non basta il gol della bandiera di Melegoni. Seppur a tratti, i biancocelesti stanno ritrovando meccanismi e giocate che possono far male a tutti.
Centrogruppo: tracollo Cagliari
Nelle diverse partite importanti per la parte destra della classifica vince il Torino, di misura, sul Verona, portandosi al decimo posto. Il pareggio tra Sampdoria e Venezia e quello dello Spezia con l’Empoli (pareggio di autogol) consentono alle tre di mettere un mattoncino ulteriore tra loro e le squadre in zona rossa: Genoa, Salernitana e Cagliari. Se genovesi e campani, sebbene in crisi, avevano turni proibitivi, fa rumore il tracollo dei sardi in casa con l’Udinese: dopo i quattro gol presi a San Siro, ne arrivano altrettanti a domicilio ad opera dell’Udinese. Crisi profonda e Mazzarri appeso ad un filo.
Ci Piace e Non Ci Piace: Fiorentina-Sassuolo e Giampiero Gasperini
Premio di migliore della giornata ad un partita, Fiorentina-Sassuolo, che prometteva scintille e non ha tradito le attese. La sfida tra due delle più belle squadre quest’anno è finita in parità ed entra di diritto tre le migliori di questo girone d’andata che sta per concludersi. Al doppio vantaggio neroverde replica il proverbiale timbro di Vlahovic – con 33 gol nel 2021 il serbo raggiunge Ronaldo per il record di reti in un anno solare negli ultimi 60 anni – e Torreira. Merito anche e soprattutto dei due tecnici, Italiano e Dionisi, che stanno valorizzando giocatori come Gonzalez, Frattesi, Scamacca e Raspadori.
Nota negativa che, per non infierire su Mazzarri e il Cagliari in cauta libera, diamo al tecnico dell’Atalanta Gasperini. Il motivo è nelle parole del postpartita contro la Roma. La Dea ha subito gol pesanti e mostrano un fase difensiva a corrente alternata, ma il Gasp è infuriato sull’episodio del pareggio di Zapata e poi annullato. Un episodio non chiarissimo in presa diretta, ma poi evidente nella posizione di Palomino valutata come attiva. Va bene che sono parole a caldo, ma destare sistematicamente sospetti per episodi arbitrali inquina solo l’ambiente, soprattutto se poi si ha torto.