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Inter e Milan ok, risorge la Juve: la ventunesima giornata di serie A

Nonostante alcune squadre decimate il campionato va avanti: le romane escono sconfitte dagli scontri diretti, colpo in coda della Salernitana

Il tiro dal dischetto di Pellegrini e la parata di Szczesny, che gli nega il 4-4

Il tiro dal dischetto di Pellegrini e la parata di Szczesny, che gli nega il 4-4

Seconda di ritorno in Serie A ricca di gol: in attesa di Cagliari-Bologna che chiuderà il quadro sono 36 le reti segnate, quattro per partita. I due big match di giornata segnano il momento diverso di Inter e Juve rispetto alle romane.

L’Inter tiene la testa e con pazienza stende la Lazio

Nonostante la partita in meno, l’Inter tiene la testa della classifica battendo la Lazio, l’unica squadra che nel girone d’andata ha battuto i nerazzurri. Niente Dzeko (scarsamente impiegato nel suo post-Covid) e Lautaro (a cui è stato annullato un gol), ma i match winner sono stati i difensori. Bastoni e Skriniar, con un gol per tempo, suggellano una prestazione extra lusso in entrambe le fasi. Soprattutto l’azzurro, autore anche dell’assist per il compagno, è il 16° marcatore dell’Inter in questa stagione. Oltre a parco giochi per il bel gioco espresso, la banda di Inzaghi è anche cooperativa del gol. Alla Lazio non basta Ciro Immobile, che ha pareggiato su un grosso errore difensivo nerazzurro, per una partita che è sembrata essere sempre nella mani dei padroni di casa. Sette vittorie consecutive e mentalità vincente: l’Inter è concentrata per ottenere il bis Scudetto.

La Juventus risorge a Roma

Risurrezione quando sembrava morta: la Juventus ci ha spesso abituato a queste situazioni, ma probabilmente non così, in 90 minuti a tratti assurdi. All’Olimpico a dare più di una chance ai bianconeri è la Roma, che ha fatto l’errore grave di fermarsi dopo il 3-1, credendo forse di aver già vinto. Per 65 minuti la Juve ha sofferto, è andata sotto, ha recuperato con un sinistro a giro preciso di Dybala ma poi sembrava sott’acqua definitivamente. Un declino fisico e psicologico dei giallorossi ha permesso alla squadra di Allegri (in tribuna) di recuperare e ribaltare la partita, grazie anche all’ingresso salvifico di Morata, subentrato ad un Kean in versione assente ingiustificato. Da 3-1 a 3-4 in sette minuti con il gol del soprasso di De Sciglio, al secondo centro in 163 partite di A. Una punizione fin troppo severa inflitta ad una Roma bella per un tempo ma crollata troppo verticalmente gli ultimi minuti. Mourinho ha ancora tanto lavoro da fare, soprattutto a livello mentale.

Sorridono Milan, Napoli e Atalanta

Non conosce sosta il Milan, che passeggia a Venezia mettendo la partita in discesa dopo soli 120 secondi. È tornato Leao a pieno regime e si vede: dopo il gol che ha chiuso la sfida con la Roma arriva il doppio assist per Ibrahimovic e per Theo Hernandez, l’altro protagonista della giornata. Il francese è diventato uno dei leader dei rossoneri, con la fascia di capitano sul braccio e l’autorità dal dischetto per il terzino che sembra amare il Venezia: tra andata e ritorno sono tre gol e un assist.

Se il Milan ne fa tre, al Napoli basta lo splendido gol in girata acrobatica di Petagna per battere la Sampdoria. Come spesso accade, la squadra di Spalletti – negativizzatosi dal Covid – crea tanto e spreca altrettanto. Lascia sì in bilico la partita ma a conti fatti concede pochissimo, confermandosi miglior difesa della Serie A. Così come il grave infortunio per Chiesa, Mancini non può sorridere in ottica azzurra anche per Insigne, uscito per infortunio alla mezz’ora. Per il “dimissionario” capitano azzurro l’ennesimo guaio fisico della sua stagione.

Segna e si diverte l’Atalanta che solidifica il suo quarto posto calpestando le ceneri di un’Udinese decimata dal Covid. Muriel due volte, Pasalic e Malinovsky annientano i friulani e tornano alla vittoria in A dopo quasi un mese, complice anche la partita rinviata col Torino di mezzo. Bergamaschi con tre lunghezze di margine dalla Juventus ma ora attesa da un mese di fuoco: nell’ordine Inter, Lazio e proprio i bianconeri. Da questo trittico passeranno le ambizioni di Gasperini.

Centrogruppo: cade male la Fiorentina, riscatto Salernitana

Anche tra le piccole fioccano i gol, ma stavolta è la Fiorentina a passare da vittima, demolita dal Torino per 4-0 con il tris firmato dopo soli 30 minuti di gioco. Un inizio così traumatico la Viola non lo viveva da più di cinque anni, allora per mano dell’Inter. Toro che avvicina i rivali a 4 punti. A braccetto con i granata c’è il Sassuolo, autore dell’altra goleada di giornata, grazie alla cinquina inflitta all’Empoli a domicilio. Qui vi sono le note positive per il ct azzurro, con Scamacca e Raspadori autori di una doppietta a testa. Forse la notizia più importante arriva da Verona, dove torna alla vittoria la Salernitana dopo due mesi a mezzo. Una vittoria di misura che consente alla nuova proprietà di riavvicinarsi al gruppo di coda, in cui cade nuovamente il Genoa. Nel delicato derby ligure contro lo Spezia, il Grifone esce sconfitto da Marassi: a decidere è Simone Bastoni, andato a segno (ironia della sorte) un paio d’ore prima del fratello Alessandro.

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