Inter prima, Atalanta sempre più lanciata: la diciassettesima giornata di Serie A
Tra le big perdono punti Milan, Napoli, Juventus e Lazio. Toscana alla riscossa con Fiorentina ed Empoli nelle zone alte. La Samp vince un derby delicatissimo
Con la vittoria della Roma sullo Spezia si chiude questo lunghissimo turno di Serie A, iniziato venerdì con il derby della Lanterna. Non ci sono stati scontri diretti ma la classifica ha cambiato fisionomia, con alcune big che sentono la fatica degli impegni infrasettimanali europei. Fatica che non sembra accusare l’Inter, ora in testa.
È ancora Inter deluxe: Cagliari demolito e primo posto
75% di possesso palla, 15 tiri in porta, 4 gol, un rigore sbagliato e portiere avversario come migliore in campo. Basta questo a spiegare il dominio dell’Inter contro il Cagliari nel posticipo della domenica. Al cospetto dei sardi dell’ex Mazzarri incapaci di rispondere, la partita è sembrata più un match di pugilato dove chi sferrava i pugni erano solo i nerazzurri. Rossoblu aggrappati ai miracoli di Cragno, ma che devono capitolare per la prima volta alla mezz’ora con le testa di Lautaro Martinez su ennesimo corner pennellato da Cahlanoglu. I due più Barella sono i protagonisti dello show della squadra di Simone Inzaghi. L’argentino sbaglia un rigore ma nella ripresa fa comunque doppietta, il turco si mette in proprio e segna con una sassata dal limite, l’ex della sfida illumina con due assist al bacio: per l’azzurro sono già sette i passaggi vincenti in stagione, tanti quanti l’anno scorso. Da evidenziare anche il bel tiro al volo di Sanchez per il 2-0: il cileno, se starà alla larga da guai fisici, sarà un’arma fondamentale in inverno. Inter alla quinta vittoria di fila e che torna in testa da sola dopo l’anno scorso.
Milan salvato da Ibra, Atalanta sempre più pericolosa, Napoli sfortunato
Il Milan, appena eliminato dalle coppe, sente le fatiche europee e rischia grosso contro un’Udinese brillante, messa bene in campo dal neo primo allenatore Cioffi dopo l’addio di Gotti. I bianconeri vanno in vantaggio con l’ormai solito Beto, che s’invola a campo aperto, sbaglia il primo tentativo ma è fortunato nel rimpallo con Maignan e non si fa pregare due volte. Beto sfiora il raddoppio a 10 dalla fine e al 92′ arriva Ibrahimovic a salvare il Diavolo. La semirovesciata a centro area vale un pareggio che sa di vittoria per i rischi corsi, ma non di primato. Milan secondo.
L’Atalanta sale al terzo posto vincendo una partita preziosa al Bentegodi contro un Verona che aveva fermato già Lazio, Juventus e Roma. La Dea va sotto con la responsabilità di Musso, che non esce e non respinge da posizione defilata il tiro il di Simeone, anche lui con la nomea di “ammazza grandi”. Gasperini lascia in panchina qualche titolare ma trova i guizzi dei “comprimari” come Miranchuk, al primo gol in stagione alla sua terza presenza da titolare. Nel secondo tempo a ribaltare definitivamente la partita è Koopmeiners con la deviazione decisiva di Tameze. Gli ultimi tentativi di Simeone sono vani: l’Atalanta vince “da grande” nel segno del sei: è la sesta vittoria consecutiva ma anche la sesta vittoria in trasferta di fila, record storico.
Non bastano i rientri al Napoli che capitola in casa contro l’Empoli. Per la banda Spalletti (ancora squalificato e in tribuna) un dicembre finora da incubo: un solo punto in tre partite, passando dal primo al quarto posto. I legni di Lozano e Petagna, la parate di Vicario più gli infortuni di Zielinski ed Elmas bloccano gli azzurri. A decidere poi è un gol casuale di Cutrone a cui rimbalza il pallone sulla nuca per siglare il suo secondo gol in campionato a metà ripresa. Pesante battuta d’arreso per una squadra che ha bisogno di rifiatare. Onore al merito dell’Empoli, che dopo Torino espugna Napoli ed è ottavo in classifica.
Juve e Lazio bloccate, Fiorentina in volo, Roma ok
Dietro alle prime quattro fa capolino la super Fiorentina di Italiano, alla terza vittoria consecutiva ed ora a soli sei punti dalla zona Champions. Tutto facile con la Salernitana ultima in classifica. Alla mezz’ora è Bonaventura a sbloccare il match, poi nel secondo tempo sale in cattedra il solito Dusan Vlahovic. Con la doppietta ai granata il serbo stacca Immobile ed è capocannoniere in solitaria con 15 gol. La Viola stacca la Juventus, bloccata al Penzo dal Venezia, che in campo amico aveva battuto la Roma. Nonostante il problema al ginocchio che costringe Dybala a lasciare il campo dopo 12 minuti, i bianconeri vanno in vantaggio con Morata, al quarto gol in questa Serie A. La spagnolo ha subito la possibilità di raddoppiare ma spreca da buona posizione, così come Cuadrado. Nella ripresa però il Venezia non si dà per vinto e con un’invenzione di Mattia Aramu pareggia. I lagunari difendono il pari e affidandosi alle parate di Romero e così la Juve spreca la possibilità di recuperare punti dalla zona Champions.
La Roma affianca la Juventus al sesto posto con la vittoria nel Monday Night con lo Spezia. Dopo due ko consecutivi torna a sorridere Mourinho, nonostante le diverse defezioni, grazie ad un gol per tempo di due difensori centrali. Roma sempre in controllo del match ma che alla fine decide la sfida con due calci piazzati. Al sesto è Smalling ad insaccare di testa su sponda di Abraham, nella ripresa è Ibanez a timbrare il cartellino. In mezzo una clamorosa doppia occasione per la Roma con lo Spezia che si salva con la traversa colpita da Abraham ed il grande riflesso di Provedel su Veretout. In quarto posto è lontano otto punti e sabato prossimo i giallorossi vanno a Bergamo per misurare le proprie ambizioni Champions.
Male la Lazio, anch’essa vittima del Sassuolo così come Juve, Milan e Napoli nelle scorse settimane. Sembrava una partita in discesa per la squadra di Sarri che dopo 6 minuti va a segno con Zaccagni. L’ex Verona, dopo un periodo di fisiologico adattamento, comincia ad essere un fattore per i biancocelesti. Da quel momento in poi tuttavia i neroverdi iniziano un tiro al bersaglio verso Strakosha. Il portiere albanese ha la meglio due volte su Scamacca ma alla lunga deve capitolare sui tiri di Berardi e Raspadori. Al 90′ molto sfortunato l’incrocio dei pali preso su punizione da Basic: Lazio al nono posto.
Centrogruppo: scatti in avanti di Sampdoria e Torino
Detto dell’Empoli vicina alla zona Europa League e dei tre punti del Sassuolo, pesa in classifica il 2-1 del Torino sul Bologna. Per Juric decisivo Sanabria e l’autogol di Soumaoro per allontanarsi dalle zone pericolose della classifica. Così come la Sampdoria, vincente nel Derby contro il Genoa: ora i blucerchiati sono distanti 8 punti dal 18° posto occupato proprio dai cugini. Con i pareggi contro Milan e Juve, fanno un passettino in avanti anche Udinese e Venezia, ora rispettivamente a quota 17 e 16. Zero punti per le ultime quattro in classifica: Spezia, il Genoa sopracitato, Cagliari e Salernitana.
Ci Piace e Non Ci Piace: Roberto D’Aversa e Andriy Shevchenko
Per i premi della giornata focus sui due allenatori coinvolti nel Derby della Lanterna. Premiamo in positivo Roberto D’Aversa, l’allenatore della Sampdoria, che vince una stracittadina dopo la settimana forse più difficile della storia recente della società. In procinto di esonero, arriva lo shock dell’arresto del patron Ferrero e in una partita delicatissima arriva una vittoria netta che restituisce un po’ di ossigeno all’ambiente.
Di contro, bisogna citare l’allenatore del Grifone, Andriy Shevchenko. Ok la giustificazione del calendario impegnativo, ma questa era una sfida clou ed il Genoa non riesce a cambiare passo con l’ucraino in panchina. Situazione che inizia a farsi davvero pericolosa.