Inter rilanciata, stop di Milan e Napoli: la trentaduesima di Serie A
Milan avanti due punti su Napoli e Inter, che ha ancora una partita da recuperare. Ok Roma, Lazio e Fiorentina
Quando mancano sei giornate alla fine, la Serie A rimescola ulteriormente le carte e rende sempre più incerta la lotta Scudetto. Un livellamento raro e non propriamente verso l’alto: il Milan continua a rallentare, il Napoli si ferma all’improvviso e l’Inter torna ed essere padrona del proprio destino.
Milan e Napoli si inceppano
Le prime due si fermano e si fanno riavvicinare pericolosamente dall’Inter. Il Milan si è inceppato in zona gol: sono solo 4 i gol segnati nelle ultime 7 partite e così arriva il secondo pareggio consecutivo per 0-0. A Torino la sfida è stata più equilibrata rispetto ai 33 tiri contro il Bologna, ma il risultato è il medesimo, anzi. Il Toro deve rimpiangere occasioni ed episodi andati storti. Il Milan paga la brillantezza venuta meno di alcuni dei suoi interpreti, Leao in primis, e perde 4 punti in 2 sfide sulla carta abbordabili. È probabile che anche il fattore mentale abbia la sua influenza. Pochi sono i giocatori che hanno vinto campionati e giocare dopo le rivali dirette mette quel quid di pressione in più che può fare la differenza.
Per il Napoli lo stop è più brusco, perché la bella prestazione di Bergamo non viene replicata contro una squadra altrettanto insidiosa come la Fiorentina. Viola avanti a ridosso della mezz’ora con Nico Gonzalez ma il Napoli pareggia a inizio ripresa con la profondità e la rifinitura di Osimhen per il destro preciso da fuori di Mertens. A metà ripresa la Fiorentina dà la spallata da ko al match: Ikone entra e segna subito, dopo 6 minuti l’azione personale con piatto collo a giro di Cabral scavano un solco profondo. Dimezza lo svantaggio il solito Osimhen ma il pareggio non arriva e il Napoli si disunisce nel momento clou. Ancora una volta nella strada per lo Scudetto l’ostacolo Fiorentina si mostra invalicabile, ma è ancora tutto in gioco.
Inter ritrovata, Juve non lontana: Serie A a tre o a quattro?
L’Inter dopo la vittoria sofferta con la Juventus prende la rincorsa e batte il Verona in casa. I tre obiettivi della vigilia (vincere, convincere e fare tornare al gol gli attaccanti) sono stati rispettati pienamente. Già nel primo tempo nerazzurri avanti di due reti con Perisic ispiratore: sono del croato gli assist per le zampate in area piccola di Barella e Dzeko, due tra gli elementi più in difficoltà nell’ultimo periodo. Per Inzaghi è stata ritrovata una forma fisica e mentale ideale e, complice i rallentamenti altrui, è tornata ad essere padrona del proprio destino: vincendo il recupero di Bologna tornerebbe primo.
Nonostante la sconfitta bruciante nel Derby d’Italia, la Juventus torna a vincere a Cagliari in una sfida non semplice per come si era messa, col vantaggio firmato Joao Pedro. Dopo il gol annullato a Pellegrini per la deviazione minima del braccio di Rabiot, è stato fondamentale ottenere il pareggio con De Ligt prima dell’intervallo. Dopo un’ora sottotono, sale in cattedra Dybala che serve in profondità Vlahovic per la rete decisiva. Quarto posto ancora più blindato, con la testa della classifica non così lontana (-6). Se dopo l’Inter era ormai impossibile rientrare nella corsa Scudetto, ora è “solo” improbabile.
Lotta per l’Europa: vincono tutte tranne l’Atalanta
Nella lotta per le posizioni europee, la Roma conserva il suo quinto posto faticando più del dovuto contro la Salernitana ultima in classifica. Nonostante un Olimpico strapieno, i granata vanno avanti a metà primo tempo con la sassata su punizione di Radovanovic. Dopodiché impostano una partita fisica, maschia, che una Roma in debito di ossigeno fa fatica a districare. Servono i cambi di Mourinho nella ripresa a ridare ai giallorossi una marcia in più: Zaniolo si fa pericoloso, Carles Perez trova la rete col sinistro da fuori. In quattro minuti la Roma ribalta tutto, trovando il tocco sotto porta di Smalling e tira un sospiro di sollievo.
Segue a ruota la Lazio, che si riscopre brillante soprattutto con il suo goleador. Dopo una buona occasione del Genoa sventata da Strakosha, biancocelesti avanti con la percussione di Marusic. Poi sale in cattedra l’ex Ciro Immobile: una tripletta di destro di testa per un doppio sorpasso. Su Vlahovic nella classifica marcatori stagionale (24 a 22) e su Gianpiero Boniperti nella classifica marcatori all time della Serie A (179 a 178).
Con la grande vittoria del Maradona, la Fiorentina supera al settimo posto l’Atalanta, che è forse la squadra che più risente degli impegni europei del giovedì. Il carnefice della Dea è il Sassuolo ammazza grandi di Dionisi e soprattutto il giocatore del momento: il classe 2000 Hamed Junior Traore. L’ivoriano con la doppietta decisiva è a quota 4 gol in altrettante partite, più tante altre occasioni per rimpinguare il bottino. Infatti i bergamaschi devono ringraziare Sportiello e i legni se il passivo è contenuto. In attacco invece le polveri sono bagnate e il gol allo scadere di Muriel non cambia la sostanza. Ora testa al Lipsia per andare in semifinale di Europa League.
Zona salvezza: scatti decisivi di Udinese e Bologna
In coda le ultime quattro non racimolano punti, abbassando ancora di più la quota salvezza. Se però Cagliari, Genoa e Salernitana avevano un compito difficile contro rispettivamente Juventus, Lazio e Roma, pesa la sconfitta del Venezia in casa con l’Udinese. Al Penzo è Deolofeu a portare avanti i suoi procurandosi e segnando un calcio di rigore. Nella ripresa il Venezia si butta avanti e a cinque dal termine pareggia con Henry, ma a 80 secondi dal termine arriva la doccia fredda con il colpo di testa di Becao. Friulani a quota 36 certi di rimanere in Serie A, mentre un punto più in alto c’è il Bologna che batte la Sampdoria con la doppietta di un ritrovato Arnautovic. 0-0 tra Empoli e Spezia che si accontentano di fare un punticino ciascuno avvicinando il traguardo salvezza.
Ci Piace e Non Ci Piace: Salernitana e Luciano Spalletti
Bonus di giornata alla Salernitana, che all’Olimpico di Roma va vicina al colpaccio, ma porta a casa una vittoria acclarata, quella del tifo. Oltre 6mila i campani presenti a Roma per un tifo assordante nonostante la situazione disperata in classifica. Una risposta di pubblico che ha sorpreso anche José Mourinho, il quale ha fatto i complimenti a fine partita.
Malus a Spalletti, perché in un momento importante della stagione in conferenza stampa lancia i suoi verso lo sprint Scudetto sdoganando il termine e le ambizioni partenopee. Il risultato del campo però ha rappresentato un boomerang per il tecnico livornese. A queste latitudini non si crede alla scaramanzia, ma probamente si è voluta mettere troppa pressione a squadra e ambiente.