Internet: 2 su 3 postano bugie sui social, si rischia paranoia
L’esperto britannico Richard Sherry mette in guardia dal “lato oscuro” della condivisione sui social network
Le feste di Natale, si sà, sono all’insegna della famiglia, degli amici, e del ritrovarsi insieme per passare un po’ di tempo “di qualità” con le persone che amiamo. Ma da un paio d’anni a questa parte sono diventate anche le feste dei selfie, della condivisione compulsiva di ogni attimo delle nostre vite sui social network. Alzi la mano chi non lo ha fatto. Sono davvero pochi, in effetti, quelli immuni da questa nuova tendenza. Fino a qui, in raltà, non c’è nulla di male, a detta di molti.
Spesso però può succedere che la rappresentazione che diamo di noi stessi sui social network sia distante dalla realtà effettiva delle nostre vite. E allora potrebbe scattare quello che lo psicologo Richard Sherry definisce “il lato oscuro di questo conformismo sociale”.
L’esperto britannico, ha spiegato al quotidiano inglese Independent, che «il desiderio di presentare la migliore versione di se stessi è comprensibile, ma può portare a gravi problemi». Soprattutto nel momento in cui «perdiamo noi stessi o neghiamo ciò che autenticamente siamo, a un livello in cui a volte non ci riconosciamo più». «Quando questo comincia ad accadere, continua l’esperto, prendono vita sentimenti di colpa e disgusto verso noi stessi, che possono creare una trappola cognitiva di alienazione e anche un senso di distacco e di paranoia».
L’esaltazione di noi stessi sui social network è quindi pressocché innocua, ma, se ci si lascia prendere la mano, può assumere le caratteristiche di un vero e proprio disturbo mentale. Parola di esperto. E allora, via libera a selfie e foto di gruppo, ma con moderazione, e soprattutto lasciando spazio alla condivisione più vera e genuina delle nostre rimpatriate natalizie. A fotocamere spente, e con gli occhi e la mente aperta a gustare davvero i momenti più preziosi di queste giornate di festa.