Intervento d’urgenza, partenza per Roma: negato imbarco alla donna malata di tumore
In corsa per un intervento urgente all’ospedale Gemelli di Roma, a una donna malata di tumore viene negata la partenza per Civitavecchia. Lei e il marito avevano solo una dose di vaccino
Nella giornata del 10 gennaio, una donna di Cagliari si trovava insieme al marito a Olbia per imbacarsi e prendere il traghetto per Civitavecchia. Due giorni si sarebbe recata all’ospedale Gemelli di Roma per sottoporsi a un intervento urgente a causa di un tumore.
Tuttavia, alla donna non è stato consentito salire sul traghetto, ma gli è stato negato l’imbarco poiché possedeva soltanto una dose vaccinale, effettuata tre giorni prima della partenza.
Negata la partenza nonostante la certificazione del medico
Come viene riportato dall’intervista al marito dall’agenzia AdnKronos, la coppia si era vaccinata il 7 gennaio, dunque non erano ancora trascorsi i 15 giorni per ottenere il green pass. “Avevamo avevamo ottenuto dal nostro medico un certificato che attestava come io e lei, io come accompagnatore perché lei è invalida al 100%, potessimo partire“, ha affermato l’uomo.
Tuttavia, arrivati all’imbarco, gli è stato negato l’accesso, dopo ripetute verifiche intorno alle 22 della sera non gli è stato più concesso di partire.
“Mia moglie ha fatto tutto il viaggio in lacrime. Siamo segregati, ai domiciliari. Da Roma a Milano posso andare in macchina, ma da Cagliari? Dalla Sardegna? Questa è discriminazione, siamo in un apartheid“, sottolinea Giuseppe, il marito della donna.
“La Sardegna è penalizzata con le nuove norme del governo”
A intervenire sulla questione è anche Claudio Cugusi, il presidente Anas Sardegna, ossia l’Associazione Nazionale Azione Sociale, a cui la coppia si è rivolta.
“Senza entrare nel merito delle polemiche vax-no vax, ci sembra assurda la condizione di intrappolamento in cui versano oggi i sardi a seguito delle norme del governo e che ancora una volta dimostrano quanto sia penalizzata la Sardegna rispetto all’Italia. È una condizione atavica che diventa ancora più drammatica in questo momento in cui si traduce, nei fatti, in cure negate“, sottolinea Cugusi.
La coppia al momento ha in programma la seconda dose il 4 febbraio.