Intervista a Francesco Vecchi, conduttore di Mattino Cinque su comunicazione e politica
Marco Antonellis, esperto di comunicazione politica, intervista Francesco Vecchi, conduttore di Mattino Cinque con Federica Panicucci
Marco Antonellis, esperto di comunicazione politica, intervista Francesco Vecchi, conduttore di Mattino Cinque con Federica Panicucci. Lo storico programma mattutino di informazione e intrattenimento di Canale 5.
Come cambia l’informazione al tempo di Mario Draghi?
Ci sarà spazio per l’opposizione in televisione? Chi farà opposizione nei talk e programmi di approfondimento?
Francesco Vecchi: “Io penso che non cambi granché, la natura del talk si basa su un contraddittorio, quindi questo vi sarà sempre, anche su una opinione. In questo governo si possono avere opinioni diverse e linee di azione diverse pur appartenendo allo stesso governo. Senza confronto non c’è talk e non credo possa accadere”.
Quindi l’opposizione si può trovare all’interno del Governo stesso, del mainstream governativo
Francesco Vecchi: Intanto diciamo che un’opposizione c’è. Un partito, Fratelli d’Italia e qualche fuoriuscito da altri partiti ci sono, un’opposizione negli opinionisti e in alcuni giornali anche c’è e per di più anche all’interno dello stesso Governo si possono avere opinioni diverse sullo stesso tema. Diciamo che per come faccio io personalmente la televisione e cioè prendere un tema concreto e ragionarci sopra, trovo facilmente visioni e analisi diverse e contrapposte. In questo momento poi le troviamo anche all’interno dello stesso Governo, cosa che non trovo scandalosa, anzi.
A tuo avviso dal punto di vista della comunicazione, Draghi sta facendo bene? Il suo atteggiamento appare molto concreto: prima agisce e poi comunica, a giudicare dal caso Arcuri, Locatelli, Borrelli. Questo modo di fare gli porterà consensi di gradimento tra gli italiani?
Francesco Vecchi: Mi auguro che lui interpreti il suo mandato fregandosene delle simpatie e dei facili consensi, non credo che il presidente Mattarella l’abbia messo lì con l’idea che tra due anni si candidi con un suo nuovo partito, come invece poi anni fa fece Mario Monti. Sbagliando a mio avviso. Andrà avanti, lavorando su quello che è il suo progetto. La mia opinione è che certo se c’è un Dpcm importante o comunque ci sono scelte importanti da fare, una volta fatte a me piacerebbe che fosse il premier a parlarmene. Non vorrei che la sua fosse una figura irraggiungibile. In questo il ruolo del numero 1 della Banca Centrale Europea e quello di Presidente del Consiglio sono diversi e questo lui lo deve capire. Fa parte del ruolo pubblico del Premier venire a spiegarmi la scelta che ha preso. Ben venga che abbia tagliato figure che hanno creato qualche problema in passato.
Che è anche lo stile del nuovo presidente americano Joe Biden, uno stile completamente diverso da quello del predecessore.
Francesco Vecchi: Senza dubbio rispetto a Trump, quello di Biden è uno stile più sobrio. Devo dire che con Conte si può essere critici, possiamo dirgli tutto ma non che non fosse sobrio ed elegante.