Intervista a Leo Gullota, la sua storia d’amore con il teatro
“Ognuno nasce con un proprio destino e io sono nato per fare l’attore, attore e non regista, altri facciano quello che vogliono”
Chiedo subito a Salvatore Leopoldo Gullotta in arte Leo, perché l'attore?
Ognuno, secondo me, nasce con un proprio destino. Io sono nato per fare l'attore e lo farò fino alla fine, e non parlarmi di fare il regista, altri facciano quello che vogliono.
Anche tu come gli ultimi attori da me intervistati vieni dal sud, per essere precisi, da dove?
Sono nato a Catania, pochi anni fa (dice ridendo), ultimo di sei figli. Ho iniziato facendo la comparsa al Teatro Bellini ma mi sono formato nella Compagnia del Teatro Stabile della mia città dove ho avuto la fortuna di avere come maestri Turi Ferro e Salvo Randone e testi teatrali di Leonardo Sciascia, Shakespeare e J.P. Sartre.
Questo a Catania, ma quando arrivasti a Roma quale fu il tuo inizio?
Nel 1971 interpretai un piccolo ruolo nel film di Ugo Saitta "Lo voglio maschio". Poi una serie di pellicole comiche di serie B fino a quando venni scelto da Nanni Loy per "Cafè express" nel 1980.
E dopo questo esordio il cinema ti ha aperto definitivamente le porte.
Bè si, qualcosa ho fatto. Girai "Testa e croce"nel 1982 e "Mi manda Picone" nel 1983 con cui fui premiato con il Nastro d'argento come migliore attore non protagonista. Successivamente altro colpo di fortuna, Giuseppe Tornatore mi diresse nel 1988 nel "Camorrista" vincendo ancora una volta il David come attore non protagonista, ed in seguito "Nuovo cinema Paradiso " Oscar nel 1989, nel 1995 girai "L'uomo delle stelle". Poi altri due films che mi premiarono con altri due David sempre come migliore interprete non protagonista: "Il carniere" nel 1997 e "Un uomo per bene" nel 1999, "Baaria" nel 2009 etc..
Ma solo premi come attore non protagonista, perché?
Perché per il successo di un Film sono fondamentali anche i ruoli secondari come ad esempio per "La diga del disonore" del 2001 di Martinelli per il quale vinsi sia il il Nastro d'Argento che il Ciak d'oro sempre per la stessa motivazione (e sorride).
Tra un Film e l'altro c'è di mezzo anche il doppiaggio?
Ho spesso svolto l'attività di doppiatore, dando la voce tra gli altri al personaggio di Paulie Poennino nel Film Rocky, e a Joe Pesci in molti dei suoi films , a Woody Allen nel Film "To Rome with love" raccogliendo l'eredità del mio caro amico Oreste Lionello.
Oltre al doppiaggio, come dicevamo "l'importanza degli incontri", quello con Pingitore è stato molto molto importante.
In un primo tempo eravamo a metà anni 60, la Compagnia si chiamava "Bragaglino" in onore del Regista A.G. Bragaglia, ma poi per problemi con gli eredi cambiò nome in "Bagaglino" e nel 1973 debuttò anche in Tv con grande successo tanto che arrivarono anche Films come "Nerone" "Romolo e Remo" "L'Imbranato" etc.. Successivamente grandi ascolti sulle reti Mediaset e Rai insieme al compianto e grande Oreste Lionello e con personaggi come la Signora Leonida e l'imitazione di Maria De Filippi che mi dettero grandi soddisfazioni. Nel 2011 per decisione dei gestori del Salone Margherita, il Bagaglino terminò la sua vita teatrale fino al 2014 quando riaprì con lo spettacolo "La grande risata".
Oggi a distanza di quasi 23 anni, puoi raccontarci quella brutta esperienza a "Scherzi a parte"?
Verissimo! E' stato uno scherzo drammatico che mi ha portato qualche problema psicologico e di rapporti personali a cominciare da Pamela Prati che era il "gancio" dello scherzo. Mi fecero trovare una tigre nel mio garage che anche se legata, alla mia vista sembrava libera. Ebbi un bello chock ed appunto non parlai con Pamela per molto tempo oltre ad avere dei problemi legali con Mediaset.
E ora Leo ?
Per ora a teatro fino al 10 gennaio, all'Ambra Jovinelli di Roma con "Spirito allegro", uno spettacolo godibilissimo per la regia di Fabrizio Pompilio. Probabilmente andremo in altre città d'Italia, poi chissà? Sicuramente ancora Teatro, Cinema e doppiaggio. Le cose che amo.
Grazie Leo. Ci vorrebbe tanto tempo per raccontare tutta la tua carriera che vista la forza d'animo ed il grande impegno che metti nel lavoro è solo all'inizio.