Intervista all’avvocato dei No Green Pass: “Tamponi non affidabili e a volte manipolati”
L’avvocato Maria Paola Demuru ha da poco presentato una denuncia a tutela di un suo assistito in merito a un fatto gravissimo
Il pasticcio all’italiana. Non si placa il caos legato alla pandemia. Dopo i dati dell‘Iss, secondo i quali per il quotidiano ‘’Il Tempo’’, soltanto il 2,9 del totale dei morti per Covid sarebbero da attribuire con sicurezza al coronavirus, tocca ai test antigenici. La confusione investe anche il mondo delle farmacie. L’avvocato Maria Paola Demuru, famoso per la difesa dei ‘ No green pass’’, ha da poco presentato una denuncia a tutela di un suo assistito in merito a un fatto gravissimo di cui è venuta a conoscenza. Secondo quanto riferito dal legale, un suo cliente si sarebbe recato a Sassari per poter scaricare il green pass temporaneo ed accedere sul luogo di lavoro.
L’intervista all’avvocato Maria Paola Demuru
‘’In data 16 ottobre – ci racconta – il mio assistito si è recato in una farmacia di Sassari per un tampone rapido. Dopo averlo eseguito e aver corrisposto la cifra di 15 euro a titolo di pagamento, gli è stata rilasciata la certificazione verde in formato cartaceo, l’ ha messa nella tasca senza neanche guardarla. Il lunedì alle 7,50, quando si è recato in ufficio e ha esibito il certificato al controllo, sull’App di verifica dell’addetto all’ingresso, è comparsa la spunta rossa’’.
A una prima verifica non risultava valido?
‘’Esattamente. Quindi insieme al collega, lo ha controllato, rendendosi conto che quell’attestato riportava la data di un mese prima. Il mio cliente ha contattato la farmacia affinché gli trasmettessero immediatamente il certificato corretto, relativo al tampone del 16 ottobre.’’
Come si sono giustificati ?
‘’Secondo il farmacista si era trattato di un errore del sistema e in ogni caso lo ha rassicurato, dicendo che gli stava spedendo il certificato corretto. A quel punto alle 8.15 gli è arrivato via mail il nuovo certificato, ma era sempre lo stesso, analogo al precedente, ma rilasciato da un’altra farmacia.‘’
Diritto alla privacy calpestato e altre aberrazioni legali
Dov’è finita la tutela della privacy?
‘’Infatti è davvero incredibile quello che si è verificato. A questo punto lui li ha ricontattati, sottolineando che la certificazione non solo riportava una data diversa da quella della reale esecuzione, ma che il tampone risultava essere stato effettuato altrove. Ha anche chiesto stupito come tutto ciò potesse essere accaduto’’.
Poi cosa è accaduto?
‘’Ci sono stati attimi di panico da parte dell’interlocutore che si è scusato ancora una volta ed ha ancora promesso di mandarne un altro. Infine è sopraggiunto un altro certificato, ancora datato 18 ottobre, con l’orario delle 8.20, ma in quell’orario il mio assistito era sul luogo di lavoro’’.
Cosa ne possiamo dedurre, secondo lei?
‘’Questo vuol dire che le farmacie possono rilasciare benissimo certificazioni fasulle e che sono collegate con un sistema con il quale riescono anche a produrre certificati rilasciati da altre strutture contro ogni privacy e con tutto quello che ne consegue in materia di dati sensibili. Questo fa desumere che si può anche certificare il falso poiché la data di emissione è diversa da quella del tampone ‘’.
Tamponi: dubbi sull’attendibilità e deliberatamente manipolati
Quindi, Avvocato, a suo avviso avrebbero certificato il falso?
‘’Certamente. Già sono tanti i dubbi sull’affidabilità dei test antigenici. Se poi le farmacie possono inserire le date che vogliono, la loro attendibilità è pari a zero. Si configurano reati per falso di cui all’ articolo 481 del codice penale e poi si aggiungeranno tutti quelli che l’autorità vorrà evidenziare in questa condotta. Noi tutti da mesi combattiamo contro questa stortura rappresentata dal green pass e quindi cerchiamo la soluzione alternativa al vaccino, ricorrendo al tampone, ma che valore ha ai fini della prevenzione e del contenimento del virus? E’ una bufala, un enorme bluff tragico che sta causando omicidi dolosi e non colposi, di cui il nostro governo si rende complice, armando in primis le mani dei medici e di tutti i sanitari che somministrano questo veleno (il siero) perché a mio avviso questa è la realtà. Le farmacie certificano quello che vogliono. A questo poi si sommano tutte quelle condotte aberranti dello Stato nei confronti dei cittadini inermi che manifestano come è accaduto a Trieste. Lottiamo contro questo obbrobrio, contro quest’orrore che vige in Italia perché solo da noi si ripete questa violazione continua dei diritti umani.’’
Ha saputo del fatto che in Egitto hanno arrestato un robot inglese telecomandato? Che riflessioni le suscita un episodio del genere?
‘’Le forze antisommossa hanno colpito al volto una donna in gravidanza e una persona anziana di oltre 80 anni. Io dico che quelli che lo hanno fatto non avevano le sembianze umane. Non si capiva se fossero davvero esseri umani, se avessero un cuore. Non sembravamo davanti ad anime umane. Tutti abbiamo scolpita nella mente l’immagine di quel signore con la fascia tricolore che a Trieste impartiva l’ordine di sgomberare, in quel momento incarnava il male, esprimeva una cattiveria totale verso persone che stavano pregando. Bisogna avere fede. Il bene vince sempre e riuscirà in una maniera o nell’ altra a sopraffare questo maligno imperante perché di questo si tratta. Noi facciamo resistenza. Bisogna ripristinare la legalità’’.