Roma, introduzione registro unioni civili: occupato il Municipio XIII
Protesta del centrodestra e del Comitato della Famiglia contro la mozione del Partito Democratico
E’ ancora in corso la protesta dei consiglieri di centrodestra del Municipio XIII contro il tentativo, messo in atto oggi dal Partito Democratico, di istituire a livello municipale i registri delle unioni civili. Tali registri, come è noto, non hanno alcun valore legale ma vengono utilizzati per richiedere modifiche legislative nazionali in tale materia. I consiglieri del Nuovo Centrodestra e di Fratelli d’Italia, di fronte a ciò che reputano una presa di posizione ideologica, specialmente nella situazione critica in cui verte la città ed il municipio, hanno deciso di occupare l’aula consiliare. Insieme a loro gli attivisti del Comitato della Famiglia, associazione di cittadini nata per difendere la famiglia naturale.
Hanno dichiarato i consiglieri Giannini, Fabbri, Di Trocchio, Giovagnoro del Nuovo Centrodestra ed Andrea Saponaro di Fratelli d’Italia: “Dopo l’adesione al Roma Pride il Centrosinistra del Municipio XIII continua la sua deriva ideologica non essendo in grado di risolvere i problemi che attanagliano i cittadini. Invece di occuparsi dei crateri in cui si sono trasformate le buche lungo le strade, della monnezza che invade i marciapiedi, dei parchi ormai diventati terra di nessuno, il Partito Democratico e la maggioranza che guida il Municipio continuano a cavalcare tematiche che esulano dalle competenze municipali”.
“Crediamo – continuano i consiglieri di centrodestra – che la proposta di istituire un registro delle unioni civili in Municipio sia lacunosa dal punto di vista normativo e comunque rappresenta per noi un cavallo di Troia attraverso cui si vuole arrivare ai matrimoni ed alle adozioni gay che noi fermamente rifiutiamo. La mozione è stata presentata senza alcun dibattito o approfondimento e senza nessun riferimento alla tutela della famiglia fondata sull’unione tra uomo e donna. Stigmatizziamo inoltre il tentativo malriuscito di far votare l’atto mentre era in corso l’occupazione dell’aula e l’ingresso, inaudito, della Polizia di Stato in un emiciclo dove siedono dei consiglieri eletti dai cittadini. L’occupazione dell’aula consiliare è il nostro estremo gesto di protesta contro una maggioranza che da un anno non ha prodotto atti o azioni utili al territorio ma solo spot ideologici”.
Come abbiamo specificato, anche il Comitato della Famiglia ha partecipato all’occupazione simbolica dell’aula consiliare del Municipio Roma XIII (Aurelio). Motivo dell’adesione alla protesta, la “ferma volontà di opporci con ogni mezzo e in ogni contesto all’istituzione dei registri delle unioni civili e, a tale scopo, non escludiamo la collaborazione con alcun soggetto politico e/o associativo che condivida il nostro fine” – dichiarano gli esponenti del Comitato, secondo i quali, “la promozione di provvedimenti manifestamente superflui, come quello sulle unioni civili, è solamente un tentativo maldestro di nascondere l’incapacità di amministrare la città e di dare ai cittadini le risposte che meritano”.
Non solo. “Le ricadute negative di questo sistema di sviamento dell’attenzione pubblica dai problemi realmente percepiti a quelli ‘creati a tavolino’ va principalmente a discapito della Famiglia, ovvero dell’istituzione cardine della società civile, per la quale il nostro Comitato intende battersi senza risparmio di energie”.