Ippodromo Capannelle, sperpero di risorse pubbliche
La denuncia del MoVimento 5 Stelle: “Soldi risucchiati dal pozzo nero chiamato Hippogroup”
"Decine di milioni di euro provenienti dalle casse del Comune di Roma e dal Ministero dell’Agricoltura risucchiati dal pozzo nero chiamato Hippogroup, la società che gestisce l’Ippodromo delle Capannelle", ippodromo romano di galoppo di proprietà del Comune, con a capo Tomaso Grassi, Guido Borghi (figlio di Giovanni Borghi, patron di Ignis e titolare della Emerson) e Elio Pautasso.
La dichiarazione è del gruppo capitolino del MoVimento 5 Stelle, al quale "i conti non tornano". Per questo, sono state presentate delle interrogazioni "sia in Campidoglio sia alla Camera per fare luce sulla vicenda".
Sono il presidente della Commissione Speciale per la Riforma e la Razionalizzazione della Spesa Capitolina Daniele Frongia, il Gruppo dei 33 consiglieri M5S e il deputato pentastellato in commissione Agricoltura Giuseppe L’Abbate a denunciare "il caso di malagestione, avallato dalla politica, dell’ippodromo romano: una possibile risorsa che negli anni si è trasformata in un salasso di soldi pubblici".
"Non solo Hippogroup Roma Capannelle S.p.a non ha pagato il canone d’affitto al Comune da 2004 – dichiara Daniele Frongia in una nota – ma, nel 2013, si è vista scontare del 97% tale canone, passato dagli iniziali 2,1 milioni di euro a 66 mila. Sostanzialmente, la gestione gli è stata ceduta a titolo gratuito".
Ma c'è dell'altro. "Il Ministero dell’Agricoltura nel corso degli anni ha sovvenzionato la stessa holding, che gestisce cinque impianti ippici in Italia, con fondi pari a quasi 60 milioni di euro". Inoltre, "con la chiusura dell’Ippodromo Tor di Valle, nel 2013 Hippogroup è riuscita ad incassare, sebbene la struttura delle Capannelle fosse sprovvista dei servizi richiesti e necessari, il medesimo contributo relativo all’impianto del trotto, pari a1,6 milioni di euro".
Per questo, il deputato del M5S Giuseppe L’Abbate dichiara che "da risorsa, l’Ippodromo delle Capannelle si è trasformato in un salasso per le casse comunali e statali. Il Ministero dell’Agricoltura dovrà dunque chiarire in base a quali criteri e parametri è stata stipulata la convenzione con la società Hippogroup per la gestione delle corse del trotto. Non comprendiamo, poi, come sia stato possibile non far decadere la convenzione con una società in concordato preventivo e già messa in mora dal Comune di Roma".
Daniele Frongia e il gruppo dei 33 consiglieri romani pentastellati affermano altresì che "è scandaloso constatare come, mentre oggi le casse comunali languono, tanto da costringere il Governo Renzi al terzo decreto Salva Roma, negli ultimi anni siano stati sperperate decine di milioni di pubblici, con lo scopo di aiutare una società che non ha rispettato i patti e che, anzi, seppure in grave difetto, è stata agevolata come ad un cittadino comune non sarebbe mai stato concesso. A gestire e favorire questa vicenda piena di opacità – concludono- sono state sia le giunte di centrodestra e centrosinistra".