Isernia. Recita scolastica senza natività, Meluzzi: “Insegnante 3 volte ignorante. Si nasconda”
Lo psichiatra e personaggio televisivo: “Fede e realtà umana non possono essere cancellate per demenza o per politically correct”
A Natale siamo tutti più buoni. O forse no. E’ polemica per quanto avvenuto in provincia di Isernia, all’interno di una comunità scolastica.
Una diatriba sorta dopo la decisione, da parte di alcune insegnanti di una scuola elementare di Belmonte del Sanni, in provincia di Isernia, di non includere la Natività all’interno della recita scolastica. La motivazione, di concerto con il dirigente scolastico, di non inserire il simbolo cristiano dalla recita scolastica, nasce dal tentativo di non ferire la sensibilità di famiglie di alcuni alunni che professano la religione musulmana.
Intanto Don Francesco Martino, il parroco del paese si è espresso in merito, definendo la scelta “alquanto discutibile”. Un pensiero che decisamente si oppone a quanti invece ritengono che in sia necessario professare un rispetto di tutti senza lasciare escluso nessuno. Sta di fatto che, a una manciata di giorni dal Natale è un argomento che sta dividendo l’opinione pubblica.
Abbiamo chiesto al Prof. Alessandro Meluzzi, psicoterapeuta e scrittore, un parere sulla vicenda.
“L’insegnante è tre volte ignorante” – dice Meluzzi – “In primo luogo perché ha perso di vista le radici delle tradizioni cristiane italiane, che risalgono al presepe di Greccio, di San Francesco e a una dimensione della fede e della realtà umana che non può essere cancellata per demenza o per politically correct“.
“Ignorante per la seconda volta” – prosegue Meluzzi – “Perché non tiene conto del fatto che l’immagine del presepe che intrinsecamente è un’immagine di maternità e paternità e di nascita di un neonato, circondato dall’amore dei pastori e del canto degli angeli, è un qualcosa che rimanda a dei valori universali. Che non hanno neanche qualche cosa di caratteristicamente religioso, se non nella dimensione della pienezza dell’umano. Per i cristiani questo è normale”.
“La terza ragione, che rende quest’ignoranza ancora più sottile,” – conclude il criminologo – “è il fatto che se avesse studiato un po’ di Islam saprebbe che i musulmani sono devoti alla Vergine Maria. Il 15 di agosto i musulmani si recano ad Efeso a venerare la casa della Vergine, sul monte Bülbül. Lì, dove Maria venne assunta in cielo, secondo il rito e la tradizione cattolica, attraverso l’Assunzione. O, secondo quella degli ortodossi, attraverso la Dormizione di Maria. Un pellegrinaggio effettuato anche dai musulmani, per adorare la più santa delle madri, del più santo dei profeti. L’insegnante quindi è una povera donna, che dovrebbe andarsi a nascondere. La guardiamo con immensa compassione“.