Isis, paura fra i turisti: meno 2% delle presenze a gennaio
L’allarme di Federalberghi Roma: probabile annata negativa per il turismo nella Capitale. Colpa delle minacce dell’Isis
Il primo effetto delle ripetute minacce degli jihadisti dell'Isis alla Capitale, è stato quello di una battuta d'arresto nel turismo che, per la prima volta, fa registrare a Roma un calo di due punti percentuali nelle presenze.
Dopo una chiusura del 2014 sostanzialmente positiva, con 39 milioni di presenze turistiche registrate a Roma, che significano un aumento del 4.83% in più rispetto all'anno precedente, a gennaio il turismo nella Capitale per la prima volta è diminuito.
"Colpa delle tensioni internazionali" secondo il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli. Ma non è solo la minaccia terrorista a rischiare di interrompere il trend positivo degli anni passati. Roscioli, commentando i dati dell'Ente bilaterale del turismo del Lazio, riguardanti Roma e provincia, ha inoltre chiarito che il calo delle presenze nel mese di gennaio è imputabile a diverse questioni: "Il deprezzamento del rublo in un mercato particolarmente fiorente negli ultimi anni, soprattutto a gennaio", "l'Italia presa di mira dall'Isis" e la "questione Ucraina".
La situazione internazionale quindi non aiuta il turismo e diviene, al contrario, una nuova sfida per un settore che ancora fatica a decollare. Ci sono anche altri problemi, infatti, secondo Roscioli, e il dato positivo del 2014 nasconde delle ombre. Come, in particolare, la scarsa crescita in percentuale dell'occupazione alberghiera e l'aumento della parte delle presenze turistiche che vanno a finire nell'extra alberghiero e, "addirittura, nel sommerso", come ha spiegato il presidente di Federalberghi.
La reazione al clima di paura creato dal quadro internazionale sempre più teso, deve passare, dunque, per "uno sforzo in più riguardo la promozione del turismo, per colmare i probabili vuoti di un'annata che, secondo Federalberghi, si preannuncia negativa.