Isolani in isolamento, non possono muoversi dalle isole se non vaccinati
Le isole più piccole non hanno un vero e proprio ospedale e in caso di urgenza gli isolani non vaccinati non potrebbero muoversi
Tanto per capirci mettiamo subito in chiaro le cose: i vaccini anticovid non sono obbligatori. Sono iper sponsorizzati, sono suggeriti, sono consigliati, sono imposti comunicativamente, ma dal punto di vista normativo restano facoltativi. Fatte salve alcune categorie di lavoratori (medici, insegnanti, forze dell’ordine) che vengono sospesi dal lavoro in caso di inottemperanza, ma restano pur sempre cittadini con gli stessi diritti e doveri degli altri.
Eppure la residenza può fare la differenza
Mi ha scritto una follower dall’isola di Procida dichiarandosi esterrefatta e molto preoccupata perché ora, senza prima dover sottostare a una prestazione sanitaria non voluta, non potrà uscire dalla propria isola per andare sulla terra ferma. Si tratta di una scelta obbligata che per una serie di motivi di vario ordine (allergie, patologie pregresse, diffidenza personale) non può essere soddisfatta. Tanto più in presenza di farmaci sperimentali in fase di commercializzazione eccezionale legata all’emergenza in corso. Emergenza di cui in tanti dubitano, soprattutto dopo due anni di provvedimenti politici che non sembrano avere troppo a che fare con questioni strettamente sanitarie.
L’uscita dall’isola di Procida o meglio, l’isolamento forzoso per gli isolani non solo di Procida ma di tutte le isole pertinenti al territorio italiano, non è un mero problema di limitazione degli spostamenti sull’intero territorio, peraltro costituzionalmente garantito, ma può essere legato anche a questioni proprio di carattere sanitario.
Le isole, soprattutto le più piccole (e Procida ne è un esempio) non hanno un vero e proprio ospedale e in caso di intervento, anche per ricoveri d’urgenza legati alla questione epidemica, può non garantire un efficace intervento a tutela della salute del cittadino. In altri termini una serie di provvedimenti e restrizioni pensati per la tutela della salute dei cittadini vanno a inficiare proprio quella tutela.
Obbligati a vaccinarsi per seguire l’intervento del figlio
Mi raccontava -la follower in questione- la storia di una sua amica preoccupatissima per la sorte del figlio minorenne che dovrà subire un delicato intervento chirurgico nelle prossime settimane. Tutta la famiglia sarà costretta a sottostare a una imposizione sanitaria non voluta per poter accompagnare il figlio sulla terra ferma a fare l’intervento in questione e prestargli assistenza. Si può dire con leggerezza come fanno in tanti nelle televisioni ormai di regime “vaccinatevi e fate poche storie”, ma non dimentichiamo che si sta parlando di un trattamento sanitario delicato, non del cambio del taglio dei capelli o del colore delle mèches.
Chiaramente il problema si può superare se si hanno a disposizione mezzi di trasporto ed economici tali da garantire soluzioni speciali (yacht, aerei o elicotteri privati) e interventi clinici dedicati a pagamento. La legge resta uguale per tutti, ma per alcuni sarà molto diversa!
Non tutti gli isolani sono isolati, moneta permettendo.