Ispra: Lazio e Campania le regioni che esportano più rifiuti organici all’estero
Il centro-sud è l’area che esporta più rifiuti organici all’estero per mancanza di impianti di smaltimento
I dati Ispra, l'Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale, parlano chiaro: sono Lazio e Campania, due regioni del centro-sud Italia a dover smaltire all'estero i loro rifiuti organici in altri paesi d'Europa per mancanza di impienati adatti o di capacità sufficiente alla trasformazione delle tonnellate di resti organici.
Nel 2018, in Italia, sono stati prodotti rifiuti urbani per 30,2 milioni di tonnellate. Vediamo nel dettaglio delle zone: il centro Italia produce 548 chilogrammi per abitante e ha segnato i valori pro capite più alti con un aumento di più di 10 kg rispetto al 2017. Il dato medio del Nord Italia si attesta a circa 517 kg per abitante, mentre al sud è di 449 kg per abitante.
A livello nazionale il costo medio annuo per ogni cittadino è di 174,65 euro, nel 2018 era invece di 171,19 euro. Al centro si trova il costo più elevato cioè 208,05 euro e al sud 186,6 euro.
Lazio e Campania, dunque proprio quelle regioni che periodicamente vengono investite dalle emergenze igienico-sanitarie urbane, con cassonetti stracolmi e buste di spazzatura che invadono i marciapiedi. Il fatto che i dati mostrino evidenze statistiche su due regioni del centro-sud è un primato fallimentare che indica anche un gap culturale e di educazione ambientale?
Insomma, con un po' di sintetico cinismo, le nostre bucce di frutta valgono per le altre nazioni denaro e carburanti preziosi, mentre noi li paghiamo per potercene liberare.
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