Italia. 30 minori scomparsi al giorno, in Ue 1 ogni 2 minuti. Perché?
Sono circa 30 i minori scomparsi ogni giorno, per la maggior parte sono fughe volontarie cui segue il ritrovamento. Ma perché fuggono? I dati
Seimila minori scomparsi nel 2023 in Italia. Scappare di casa è sempre conseguenza di un disagio in famiglia, quando non sono rapimenti o fughe da guerre e difficoltà economiche. In molti casi i minori vengono ritrovati ma c’è anche chi svanisce nel nulla.
Ogni giorno ci sono 30 minori scomparsi
Ogni giorno in Italia spariscono circa 30 tra bambini e adolescenti. Nei primi quattro mesi del 2023 sono scomparsi quasi 6mila minori, di cui 1.319 italiani e 4.589 stranieri. Questa prevalenza di giovani stranieri è dovuta al fenomeno migratorio. Sia dai barconi dei clandestini che sbarcano in Sicilia, sia dalle frontiere dell’est arrivano tanti minorenni soli, senza genitori.
Quasi che le famiglie volessero preservarli dagli orrori e dalle difficoltà dei loro Paesi, affidandoli a una sorte incerta ma che pare loro meno drammatica della realtà che devono affrontare a casa propria. Il fenomeno dei minorenni che spariscono tuttavia è molto complesso e le motivazioni sono tantissime. Spesso possono essere anche banali.
Volevano andare a Roma due bambini di 6 anni di vicino Firenze
Pochi giorni fa due bambini di 6 anni sono scappati dalla scuola Marconi di Gràssina. Hanno percorso nove chilometri, prendendo anche un autobus fino a Firenze dal Comune di Bagno a Ripoli. Poi, per fortuna, sono stati fermati per caso da due assessori di Palazzo Vecchio, Sara Funaro e Benedetta Albanese, mentre erano nei dintorni di piazza della Signoria. Il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, su Facebook ha tuonato: “Gravissimo, è andata bene, ma poteva davvero finire in tragedia“
Di poche settimane fa la fuga di Benedetta, 13 anni, dalla casa di Tarquinia. Anche questa è finita bene. La bambina s’è presentata ai Carabinieri della Cecchignola convinta dalla madre che aveva sentito al telefono. Sono stati 5 giorni in apprensione i genitori di Benedetta Cristofani. La piccola si è allontanata da casa salendo su un pullman e facendo perdere le sue tracce. Sembra che abbia passato gli ultimi giorni al Laurentino 38, da una famiglia di amici che l’aveva già ospitata in passato. Benedetta era stata affidata al padre lo scorso aprile ma è riuscita a fuggire altre volte. Per questo era stata collocata presso una casa famiglia del IX Municipio.
In Puglia una bambina di 12 anni, Gabriela Emanuela, è scomparsa nel nulla. La dodicenne è stata vista per l’ultima volta giovedì mattina 10 agosto a Bari, dove si trovava in compagnia della madre, con cui vive a Carovigno, in provincia di Brindisi. Le ricerche della dodicenne, di origine romena, sono estese anche alla provincia di Brindisi, ed in particolare nel territorio di Carovigno, dove la minore frequenta la scuola media.
Sparizioni, rapimenti per sfruttamento o violenze dietro la scomparsa dei minori
Le sparizioni possono essere di differente tipo. Una fuga innocente come quella di due bimbi di 6 anni, parecchio svegli e intraprendenti, ma anche un rapimento come nel caso della piccola Kata, figlia di peruviani, di 5 anni, sparita dall’ex hotel Astor a Firenze il 10 giugno scorso e di cui ancora non si hanno notizie. Poi ci sono i figli dei migranti, che spesso viaggiano senza genitori e possono cadere vittime di violenza e sfruttamento.
Secondo Penelope, Associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, è quello che succede nel flusso migratorio dall’Europa dell’est, che transita per il Friuli e di cui si smarriscono poi le tracce. Degli arrivi dei migranti via mare e via terra, ormai, non si sa quasi più niente. Qualcuno ha messo il bavaglio alla stampa e ai tg che non ne parlano più e così sembra che il fenomeno non ci sia ma c’è ed è in aumento.
La maggior parte dei minori che spariscono sono stranieri
Nei primi casi la ragione della fuga può risiedere in un clima di disagio familiare. Quando i genitori litigano spesso, quando c’è violenza o atti di bullismo da parte di parenti. Su 17.130 denunce per scomparsa di minori nel 2022, quasi il 76% ha riguardato cittadini stranieri ma 3.876 bambini su 13.002, sono stati ritrovati. Distinguere tra bambini stranieri e italiani non mi piace, anche se capisco che ha un suo perché, per la possibile diversa tipologia dello smarrimento. Comunque le denunce dei bambini italiani sono state lo scorso anno 4.128 (24,10%) con 3.066 ritrovamenti.
Le denunce relative a stranieri tra i 15 e i 17 anni sono state 11.403 (87,7%) e in genere si tratta per lo più di ragazzi maschi (91,33%) che sono anche quelli che le famiglie spingono di più a migrare. In base alla nazionalità il numero più alto di minori scomparsi è tra gli egiziani (2.922 denunce e 1.063 ritrovamenti) e i tunisini (2.748 scomparsi e 948 ritrovati). La guerra in Ucraina poi ha fatto sentire la sua pesante presenza. Nel 2022 le denunce per minori ucraini scomparsi sono state più del 70% in più dell’anno precedente.
Se ci riferiamo non solo all’anno passato ma all’ultimo decennio, gran parte delle denunce di scomparsa di minori è riferita a cittadini stranieri: 83.772 (il 73,79% di tutta la fascia di età dei minori), con una percentuale di ritrovamento del 40,22%. Percentuali che si ribaltano per la scomparsa di minori italiani: su 29.763 denunce di scomparsa i ritrovamenti erano stati il 90,99%. Come gli episodi citati in testa all’articolo confermerebbero.
Se un minore scappa di casa, forse vuole sottrarsi alla violenza dei genitori
A Reggio Emilia sono scappati da casa in due, a 10 anni, in bicicletta, questo 27 aprile. Un signore di 58 anni li ha visti mentre era in auto con sua moglie. Pedalavano pericolosamente sulla via Emilia, nel traffico e senza luci. Subito ha compreso che la cosa non era normale. Ha offerto loro una pizza e li ha consegnati ai Carabinieri. “Siamo andati via da casa perché abbiamo paura. I nostri genitori ci picchiano sempre.” Hanno detto i due bambini. Un italiano e un albanese.
Quest’ultimo ha accusato il padre di picchiarlo ogni giorno a calci e pugni e che anche la sua mamma subisce lo stesso trattamento. Anche il bimbo italiano ha sostenuto di essere preso a botte e rimproverato spesso dalla madre. Il racconto ha messo in moto il Pronto intervento sociale. Una volta stabilito che i bambini dicevano il vero, si è proceduto a collocarli temporaneamente in comunità, in attesa che il giudice decida per loro. L’incomprensione, la violenza, le punizioni possono essere un forte incentivo alla fuga per un minore. Meglio tentare la sorte che vivere la difficile realtà quotidiana.
In Europa scappano o scompaiono in 250.000 minori l’anno
In Europa ogni 2 minuti un bambino viene dichiarato scomparso. Missing Children Europe ha registrato nel 2021 ben 54.655 chiamate per episodi di scomparsa di bambini. Dalle fredde statistiche risulta che il 57% dei casi sono semplici fughe. Il 26% sono invece sottrazioni da parte di uno dei genitori. Succede quando a separarsi sono coniugi con diversa cittadinanza, specie se uno dei due è medio orientale.
Si porta via il minore per fare un dispetto all’ex coniuge o per riaffermare la propria potestà su un figlio. In questo magari anche con l’avallo di alcuni Stati, che tutelano la cittadinanza più che il diritto a scegliere del bambino. Nel 6% dei casi gli scomparsi sono vittime del fenomeno migratorio.
Muoiono nella traversata, affogati, oppure sono oggetti di rapimenti o semplicemente fanno perdere le loro tracce. Poi ci sono i bambini smarriti di cui non si sà più nulla (2%) e le sparizioni di altro tipo (8%), solo nell’1% sono casi di rapimento criminale. In tutto la Missing Children Europe parla di 250.000 bambini che ogni anno scappano di casa o spariscono dalla tutela dei loro genitori. Il 33% di questi li ritrovano, mentre c’è un 38% di minori che tornano a casa di propria iniziativa. Sono 715 i bambini che scompaiono a causa di violenza, abusi o negligenza.
La fuga dell’adolescente, il messaggio ai genitori: occupati di me
Le cause delle fughe degli adolescenti, ovvero dai 14 fino ai 18 anni, possono essere diverse. Secondo una indagine Eurispes e Telefono Azzurro almeno un terzo degli adolescenti, nella sua vita, è scappato di casa. Lo fanno per lanciare un segnale ai genitori. Non di libertà ma di amore. Voglio che ti occupi di me. Se non lo fai ti costringo a cercarmi. E se non mi cerchi tanto peggio.
Solitamente verso i 12-13 anni i ragazzi cominciano chiedere di uscire anche di sera, dormire a casa degli amici, andare in gita o addirittura fare una vacanza con gli amici. Qual è l’età giusta in cui concedere maggiore autonomia? Ogni caso è diverso. Non c’è una risposta unica per tutti, dipende dal livello di maturità psicologica e dall’ambiente in cui si vive.
Secondo la legge, se il figlio si allontana da casa senza permesso, i genitori possono richiamarlo ricorrendo, se necessario, al giudice tutelare. Il ricorso al giudice si rende particolarmente necessario quando il figlio è scappato e non intende più fare ritorno, ad esempio perché vuole vivere altrove o con qualcun altro: un nonno, uno zio, un lontano parente, il coniuge separato.
L’adolescente è quasi un adulto con le paure di un bambino
Scappare da casa, allontanarsi, vivere un’avventura, sentirsi capaci di fare da soli, è un desiderio tipico di chi passa tra i 14 e i 16 anni. Bene o male più del 40% ci hanno provato o ci hanno pensato. Ma la maggior parte non ne ha sentito il bisogno. Forse perché godono già di una forte autonomia, anche economica.
Hanno il cellulare, il proprio computer, le proprie amicizie, la propria stanza, il diario, i segreti, le confidenze. Scoprono di essere individui pieni, nei sentimenti, nelle idee, nelle grandi questioni ideali che guidano il mondo, prima fra tutte la questione ambientale.
Scoprono la poesia, la filosofia, l’amore. In famiglia si può stare come clienti in un albergo oppure in continuo scontro con i genitori. In entrambe i casi i ragazzi soffrono lo stress dello scarso o dell’eccessivo interesse, anche perché non è mai un dialogo, non è mai una disponibilità piena da parte dei genitori ma una forma di controllo a distanza o di controllo asfissiante.
Il problema è sempre lo stesso. Noi genitori non siamo capaci ad amare, nessuno ci insegna ad essere padre e madre. I genitori pensano che il figlio sia una loro estensione, una proprietà e pretendono di dirigerne le sorti come fosse un dipendente, più che un’altra persona da rispettare e da accettare con i suoi difetti e i suoi desideri e sogni.
Punire è il fallimento del genitore. Bisogna capire e farsi capire.
I ragazzi scappano di casa soprattutto perché litigano troppo con la loro famiglia. Infatti, circa il 27% di adolescenti fugge per motivi familiari e ammette di non andare per niente d’accordo con mamma e papà. Insomma non reggono il fatto di scontrarsi quotidianamente con la propria famiglia e preferiscono mandarle un segnale forte fuggendo. Un segnale che sembra più essere una richiesta di aiuto, come conferma anche Massimo Ammaniti, psicoanalista ed esperto di infanzia ed adolescenza: “Quelle dei ragazzi non sono vere e proprie fughe, ma allontanamenti provocatori, un modo per conquistare in famiglia più spazi, più concessioni, più internet, più tecnologia, più liberta. E più attenzione”.
Ci sono anche degli adolescenti che scappano da casa per fuggire con il proprio partner, perché hanno problemi a scuola o perché vittime di episodi di bullismo. In tutti i casi, il 67% dei fuggitivi torna a casa di propria volontà. La questione è avere tempo da dedicare loro.
Saper dire dei “No” e saperli argomentare. Questo li aiuta a crescere. Interessarli e avere delle attività insieme. Viaggi, scoperte, hobbies, sport, tutto quello che li possa coinvolgere e li faccia sentire amati e capiti. Non servono i rimproveri, non servono le minacce, non servono le segregazioni o gli impedimenti: non vedi più quella persona, ti tolgo la moto, ti tolgo il telefono. Sono tutte azioni che tolgono autorevolezza e dignità alla figura di genitore. Ed esprimono solo la sua debolezza.