Italiani insoddisfatti dello stipendio: meritocrazia e trasparenza i punti critici
Le donne risultano più insoddisfatte degli uomini in tutti i ruoli. Mancano benefit, opportunità di crescita professionale e ambienti lavorativi stimolanti
Per il nono anno consecutivo, l’osservatorio JobPricing, in collaborazione con InfoJobs, ha pubblicato il suo “Salary Satisfaction Report”, un’indagine che esplora il livello di soddisfazione salariale degli italiani. Quest’anno, oltre 4.400 lavoratori hanno partecipato a una survey online, fornendo preziose informazioni attraverso sei dimensioni principali: equità, competitività, performance e retribuzione, trasparenza, fiducia e comprensione, e meritocrazia. I risultati mostrano un quadro chiaro: gli italiani sono insoddisfatti del proprio stipendio e delle pratiche retributive adottate dalle loro aziende.
La necessità di un approccio più ampio alla retribuzione
Nonostante un leggero aumento nella soddisfazione complessiva, registrato a 4 su 10, l’insoddisfazione persiste, soprattutto tra coloro che ricevono esclusivamente una retribuzione fissa. Questo dato sottolinea l’urgenza per le aziende di adottare un approccio più ampio alla retribuzione, che integri benefit, incentivi variabili e altri elementi del modello Total Reward. In un contesto in cui l’inflazione erode il potere d’acquisto, anche un incremento medio delle retribuzioni dell’1,8% non è sufficiente. Più della metà dei rispondenti ha indicato che la propria azienda non è intervenuta a sostegno dei salari, aumentando la sensazione di insicurezza e insoddisfazione.
Meritocrazia e trasparenza: punti critici
L’indice di soddisfazione relativo alla percezione di meritocrazia si attesta a soli 3,4 su 10, evidenziando un ampio dissenso verso i criteri di riconoscimento e promozione interni. Questo aspetto compromette anche la comprensione e l’accettazione delle politiche retributive da parte dei dipendenti, aggravando la percezione di ingiustizia. Inoltre, le donne risultano mediamente più insoddisfatte degli uomini in tutte le dimensioni esaminate, sollevando questioni di equità e meritocrazia che richiedono interventi urgenti da parte delle aziende per garantire un ambiente di lavoro inclusivo e paritario.
Un futuro di moderato ottimismo
Guardando al futuro, circa la metà dei partecipanti esprime fiducia in un miglioramento delle prospettive lavorative nel 2024, sebbene le aspettative sul fronte salariale rimangano moderate. Questo dualismo riflette la complessità del panorama lavorativo attuale, dove il desiderio di un ambiente lavorativo migliore convive con la consapevolezza delle sfide economiche persistenti.
L’importanza del Total Reward
Il “Salary Satisfaction Report 2024” invita le aziende ad adottare politiche retributive che tengano conto della realtà economica e delle aspettative dei lavoratori. Un approccio al Total Reward, che valorizzi sia gli elementi tangibili che intangibili come benefit, opportunità di crescita professionale e un ambiente lavorativo stimolante, è cruciale per aumentare la soddisfazione dei dipendenti. L’obiettivo è promuovere non solo la soddisfazione retributiva, ma anche il benessere generale e l’engagement dei dipendenti, fondamentali per la competitività aziendale in un mercato in costante evoluzione.
Il report pone le basi per un dialogo costruttivo tra lavoratori e datori di lavoro volto a promuovere un ambiente lavorativo equo, inclusivo e motivante. Nicole Boccardini, senior consultant in JobPricing, sottolinea l’importanza di un approccio completo alla remunerazione, che consideri sia gli aspetti monetari che non monetari per favorire il benessere complessivo dei lavoratori. Inoltre, le differenze di genere continuano a influenzare la soddisfazione salariale, richiedendo politiche retributive equilibrate e trasparenti per promuovere l’equità di genere nei luoghi di lavoro.
Gli studi sulle retribuzioni dell’osservatorio JobPricing, resi possibili dagli utenti di StipendioGiusto.it e dalla collaborazione di InfoJobs, offrono una preziosa panoramica sullo stato attuale della soddisfazione salariale in Italia. Questi risultati dovrebbero spingere le aziende a riflettere e a rinnovare le proprie strategie retributive per rispondere meglio alle esigenze e alle aspettative dei lavoratori.