Jeeg Robot, “Ferma InEquitalia, Distruggi il male”
Questa mattina è stata chiusa simbolicamente la sede di Equitalia di via Cristoforo Colombo 271
"Nelle ultime settimane si parla, solo a Roma, di 70 mila ordinanze di pignoramento. – spiega Gianluca Peciola, esponente di Sel – Siamo di fronte a una furia vessatoria del tutto incoerente e iniqua. A Roma la pressione fiscale, tra cui Irpef, Tasi e Tari, è alle stelle. La giustizia è lentissima e il welfare troppo debole per tutelare tutte le persone in difficoltà".
"E' necessario fermare questa furia vessatoria. – continua – Occorre un’immediata moratoria dei pignoramenti per le fasce reddito medio basso; eliminare le iniquità più evidenti attraverso una sanatoria che riduce di due terzi in modo automatico gli importi dovuti che hanno subito una maggiorazione di oltre la metà degli importi iniziali, già elevatissimi per le multe, ad esempio.
Proponiamo, poi, di avviare istruttorie nelle pratiche svolte da funzionari pubblici e non dai privati che distinguano le evasioni di necessità dalle evasioni ingiustificate, con conseguente congelamento dei debiti per redditi medio bassi o indebitamenti dovuti a criticità personali e lavorative".
"Occorre dare priorità di azione verso importi elevati e fasce alte di reddito. – dice Giancarlo Torricelli, coordinatore Sel Lazio – nonchè eliminare del tutto il pignoramento integrale presso terzi di compensi che non siano rapportati al reddito annuo del pignorato, innalzando la soglia del "decimo" dello stipendio (oltre i 2000 di reddito annuo) ed estendendola a forme di compenso per lavoro non dipendente. Vanno sempre e comunque tutelati i redditi da lavoro e va bloccato l'invio di cartelle indiscriminato".
"La situazione è talmente grave che servono interventi drastici. – sottolinea Annamaria Cesaretti – Si dovrebbe istituire la compensazione fiscale tra debiti e crediti pubblici, equiparando gli interessi di mora dei crediti verso l'amministrazione agli interessi di Equitalia. Bisognerebbe istituire le sanzioni per Equitalia in caso di errori sanciti in ambito giudiziale, così da incentivare una maggior prudenza dell'ente esattore, evitando l'enorme numero di cartelle e procedimenti errati o duplici riscontrate negli ultimi anni, causa di spese legali e perdite di tempo, nonché di preoccupazioni e, addirittura, suicidi.
L'evasione di necessità deve essere sancita come debito immediatamente congelato quando viene contratto, quindi evitando che venga gravato di interessi e sanzioni, secondo il principio che "chi non può pagare 1000 euro non potrà mai pagarne 10 o 100 mila".