Juve agli ottavi, Inter e Napoli ok, rammarico Atalanta: il quarto turno di Champions
Nessuna sconfitta per le italiane ma situazione non semplice per Milan e bergamaschi. Lazio e Roma fanno 2-2 senza convincere
È di 3 vittorie e 4 pareggi il bottino delle italiane impegnate tra Champions, Europa e Conference League. Un turno nel complesso positivo con la prima qualificazione ufficiale, ma alcune vittorie attesenon sono arrivate e nei gironi europei ci sono situazioni complicate. Colpisce la differenza di rendimento tra Italia ed Europa di Juventus e Milan.
Juventus e Inter vittorie che sanno di qualificazione: bianconeri già agli ottavi
Juventus in versione Dottor Jekyll in Europa, Mister Hyde in Italia. Allegri trova la cura dei mali in coppa e archivia la qualificazione agli ottavi con due turni di anticipo. Così come nell’andata in terra di Russia, i bianconeri si dimostrano troppo superiori e stavolta lo dimostrano con un punteggio più largo. Zenit messo sotto sin dalle prime battute grazie soprattutto ad un Dybala ispiratissimo: l’argentino prende il palo interno dopo 8 minuti ma poi insacca all’11° con un tiro in controbalzo su una palla vagante da corner. Poco dopo Morata va vicino al raddoppio sempre su suggerimento del “10”, ma lo sfortunato autogol di Bonucci annulla tutto. La Juve continua a giocare nella metà campo avversaria con diverse soluzioni offensive – la manovra con finalizzazione di Morata, il tiro da fuori di Chiesa, il colpo di testa di McKennie – e nella ripresa spacca la partita. Dopo qualche partita sottotono torna a splendere anche Chiesa, che si procura il rigore del nuovo vantaggio e mette a segno il 3-1 della sicurezza lanciato nello spazio da Bernardeschi e infilando il diagonale. il 4-2 finale garantisce l’en plein nelle prime quattro partite, con l’obiettivo ora molto concreto di ottenere il primo posto nel girone.
Anche l’Inter mette dalla sua parte il discorso qualificazione e a due giornate dalla fine del girone ha il destino nelle proprie mani. Anche qui un punteggio piuttosto largo che poteva esserlo anche di più data la mole di occasioni create e non sfruttate nel primo tempo. Lo Sheriff Tiraspol anche in casa fa una partita di contenimento e ripartenza, ma il castello crolla nella ripresa, con il tiro dal limite di Brozovic, il tap in di Skriniar e la ripartenza di Sanchez appena entrato. Troppo netta la differenza tecnica, nonostante i moldavi avessero ottenuto la prime due vittorie a sorpresa nel girone. Inzaghi torna dalla Transnistria con la possibilità di ottenere la qualificazione già nel prossimo turno, battendo in casa lo Shakthar di De Zerbi e la contemporanea vittoria del Real sullo Sheriff.
Per Milan e Atalanta pareggi amari
Due pareggi diversi, che provocano per la Dea un enorme rammarico, per i rossoneri una condanna semidefinitiva. Il Milan contro il Porto era costretto a vincere per riaprire i giochi nel girone di ferro, ma come all’andata subisce l’iniziativa ospite. Dopo essere andato subito in vantaggio con Luiz Diaz – lo stesso marcatore dell’andata, e così come allora in un’azione viziata da un fallo non visto in partenza – il Porto soffoca la costruzione dal basso del Milan e nei calci piazzati si rende pericolosissimo. Il Diavolo rimane in partita grazie due volte a Tatarusanu e prende le misure dopo la mezz’ora: il sinistro a giro di Giroud viene neutralizzato in bello stile da Costa. All’ora di gioco arriva il pareggio con un tiro-cross di Kalulu da posizione defilata che provoca l’autogol portoghese. Il sorpasso non arriva ed ora la qualificazione resta appesa ad un filo, grazie alla vittoria del Liverpool sull’Atletico.
Per l’Atalanta la situazione di classifica è migliore, ma brucia un pareggio scaturito solo nel finale dopo una grande prestazione. Al minuto 11 bergamaschi già avanti con Ilicic che non tira un missile da centroarea, ma sfrutta la goffa parata di De Gea che si fa passare la palla sotto il corpo. Zapata tiene impegnata tutta la difesa inglese – vero tallone d’Achille dei Red Devils – e a metà del secondo tempo viene lanciato in profondità, evita il ritorno di Maguire e scucchiaia De Gea. Nonostante ciò l’Atalanta sul finire dei due tempi si deve arrendere alla fame di gol di Cristiano Ronaldo, autore di 5 gol in 4 partite del girone. Se poco prima dell’intervallo il merito va condiviso con la regia di Bruno Fernandes, al 92′ è tutto di CR7 con il tiro al volo all’angolino basso. Due punti persi che in classifica pesano: ora la partita della verità contro il Villarreal.
Napoli deluxe anche in Europa League, Lazio pareggio prezioso
In Europa League arrivano risultati positivi e a due turni dalla fine Napoli e Lazio sono virtualmente qualificate. Il Napoli vince in rimonta a Varsavia 4-1. La formazione di Spalletti dopo 10 minuti viene punita da Emreli, ma, così come Juventus e Inter, non perde la pazienza e nella ripresa si scatena: il pareggio ed il sorpasso arrivano su rigore – prima dell’ex Zielinski poi di Mertens. Tutte le occasione non sfruttate nel primo tempo sono un ricordo e così arrivano il tris di Lozano e il poker di Ounas. Gli azzurri, bissando la vittoria nella partita di andata, superano in classifica i polacchi e sono primi in un girone molto equilibrato.
La Lazio in Costa Azzurra era chiamata a difendere il secondo posto nel girone, in una trasferta infuocata già nelle vicende politiche della vigilia. Obiettivo minimo raggiunto, con il piccolo rammarico di non aver portato a casa il bottino pieno. I biancocelesti vanno sotto con il fallo da rigore di Acerbi, trasformato dall’ex Napoli Milik, ma riescono a pareggiare allo scadere del primo tempo con Felipe Anderson ed effettuano il sorpasso con Immobile in aperture di ripresa. Per l’attaccante di Torre Annunziata è il sorpasso definitivo su Silvio Piola in cima alla classifica dei bomber laziali, ma non basta per vincere. A 10 dalla fine Payet rimette in pari la sfida, ma la Lazio in classifica rimane davanti ai francesi per un punto: squadra di Sarri con il destino nelle proprie mani.
Roma ancora in difficoltà con il Bodo Glimt
Anche la Roma ha il destino della qualificazione nelle proprie mani, ma non quello del primo posto, conservato dal Bodo Glimt. Il 2-2 finale non può far sorridere Mourinho e i giallorossi, chiamati ad un riscatto roboante dopo l’umiliazione subita in Norvegia due settimane fa. Invece all’Olimpico una buona partenza non viene concretizzata e all’intervallo il Bodo è avanti. La Lupa reagisce più di rabbia che di idee e pareggia con il leader offensivo di quest’ultimo periodo, Stephan El Shaarawy. Mou reintegra alcune pedine come Villar e Borja Mayoral ma torna sotto nel punteggio ed è costretto all’assedio finale, che porta al pareggio di Ibanez ma non alla vittoria. Primo posto del girone, obiettivo di questo inizio di Conference, difficilmente raggiungibile a questo punto e qualificazione da ottenere contro lo Zorya, ora distante un solo punto.