Juventus fuori a testa bassa dalla Champions, avanti Atalanta e Roma
Con lo 0-3 del Villarreal a Torino, nessuna italiana è ai quarti di Champions. Due italiane rimangono in gioco in campo europeo
La fine degli ottavi di Champions, Europa e Conference League testimoniano la difficoltà del calcio italiano nell’Europa di alto livello. Nessuna squadra italiana ai quarti di finale per la seconda volta consecutiva, per la quarta volta negli ultimi 10 anni.
Juventus fuori a testa bassa dalla Champions
Se la settimana scorsa abbiamo parlato di Inter fuori a testa alta con il Liverpool, stavolta il discorso è molto diverso per la Juventus. I bianconeri vengono affondati dal submarino amarillo nella partita di ritorno dopo l’1-1 dell’andata. La differenza è nel potenziale: la Juventus, tra partita d’andata e primo tempo del ritorno, aveva mostrato di avere tutte le carte in regola per passare anche al netto di assenze pesanti come quelle di Bonucci, Chiellini, Alex Sandro, McKennie, Chiesa e Dybala. Non a caso il passaggio del turno del Villarreal è il più sorprendente dell’intero quadro degli ottavi. Tuttavia va riconosciuta l’organizzazione e la compattezza della squadra di Emery, che si conferma uno dei tecnici più abili in campo europeo.
Le occasioni non sfruttate nel primo tempo e la luce che si è spenta gradualmente nel secondo hanno consentito agli spagnoli di uscire dal guscio sapientemente costruito e fare il colpaccio nell’ultimo quarto d’ora con gli ingressi di Moreno e Coquelin. Proprio gli inserimenti di cui Allegri non ha potuto usufruire (Dybala avrebbe retto negli eventuali tempi supplementari?) ma che certificano la terza eliminazione consecutiva agli ottavi di Champions. Sarri, Pirlo, Allegri accomunati dallo stesso destino, con evidenti colpe della società nelle scelte dell’ultimo triennio.
Atalanta corsara a Leverkusen: ai quarti di Europa League
L’Atalanta non tradisce e va ai quarti di finale superando il Bayer Leverkusen anche nella partita di ritorno. Al cospetto di ambiente e squadra non semplici da affrontare, la Dea va avanti soprattutto con ottime prestazioni dei leader della retroguardia. Con Toloi ko dopo pochi minuti, Demiral è spesso determinante nelle chiusure, mentre Juan Musso è decisivo nelle due grandi chance dei tedeschi, capitate entrambe sui piedi di Diaby in situazioni di uno contro uno. Al 91’, negli ultimi assalti avversari, il subentrato Boga va in fuga per la vittoria saltando Tah e fulminando Hradecky col mancino. È l’unico gol della sfida, che manda avanti i bergamaschi in una competizione dove i nerazzurri potranno dire la loro fino in fondo.
Roma col brivido: all’ultimo evita i supplementari
In Conference League la Roma soffre più del previsto ma va ai quarti di finale. Contro il Vitesse, squadra dalla caratura tecnica certamente inferiore, controlla bene la partita nel primo tempo, concedendo poco agli avversari ma allo stesso momento creando pochi pericoli. L’errore più grande ad inizio ripresa: i giallorossi si abbassano troppo e danno modo agli olandesi di impattare il punteggio complessivo con il gran sinistro al volo di Wittek da fuori area.
Quando i supplementari sembravano materializzarsi, arriva il cuore della squadra di Mou, che la spunta nei minuti di recupero come spesso sta capitando in campionato. Merito dei nuovi entrati sugli esterni: El Shaarawy sulla sinistra e Karsdorp sulla destra, molto più efficaci dei sui omologhi partiti titolari (Vina e Maitland-Niles) confezionano un cioccolatino che Abraham scarta sotto porta per l’1-1 che vale la qualificazione. Anche qui la squadra italiana può arrivare fino in fondo, a patto di non gestire così una situazione di partenza che doveva essere agevole.