Klaus Schwab: “Dio è morto, Gesù è una fake news”. E il Wef ha poteri divini…
Chi pensasse che le esternazioni di Klaus Schwab non possano in alcun modo condizionare le nostre vite, si illuderebbe
Qualche giorno fa, Klaus Schwab, il famoso ingegnere ed economista tedesco, fondatore e direttore esecutivo del World Economic Forum, è stato accusato di blasfemia contro Dio. Secondo alcune indiscrezioni non ancora confermate (QUI, QUI, QUI), il padre della Quarta Rivoluzione industriale avrebbe rilasciato una dichiarazione del seguente tenore: «Dio è morto e Gesù Cristo è una fake news». Purtroppo, il video cui fanno riferimento queste fonti sarebbe già stato rimosso da YouTube.
Tale presunta blasfemia, anche qualora fosse avvalorata da fonti dirette, non ci sorprenderebbe più di tanto, dal momento che seguirebbe quanto già dichiarato apertamente dal suo braccio destro Yuval Noah Harari (autore di “Noi inarrestabili. Come ci siamo presi il mondo”, 2022),secondo il quale gli uomini sono animali hackerabili, non esiste né spirito né il libero arbitrio, né Dio né un Grande Disegno, mentre i leader del World Economic Forum avrebbero acquisito «poteri divini» di «creazione e distruzione», e per questo sarebbero degni di governare il mondo. Insomma, l’ennesima riproposizione gnostica della suddivisione degli esseri in pneumatici (Illuminati, gli esseri divini del WEF), psichici (scienziati e politici asserviti agli pneumatici) e ilici (inutili mangiatori, animali hackerabili).
Le presunte esternazioni di Schwab acquistano un significato ben preciso, se si tiene contro delle sue precedenti dichiarazioni e dei suoi scritti, nonché della (tentata) realizzazione della sua filosofia attraverso l’azione politica dei suoi figliocci infiltrati nella maggior parte dei governi occidentali («Abbiamo i governi, i politici, i media e, soprattutto, gli esperti, gli scienziati e gli insegnanti, perché sono molto importanti per plasmare il futuro. Anche i leader religiosi e sociali sono controllati» QUI).
Covid-19, l’innesco del Grande Reset
Nel 2020, nel libro Covid-19: The Great Reset, Schwab scriveva che dalla pandemia sarebbe emerso un nuovo mondo «i cui contorni sono per noi sia da immaginare che da disegnare». La pandemia sarebbe stata lo strumento per ridisegnare il mondo, in quanto dotata di un potere di trasformazione socio-economica paragonabile a quello di una guerra. «Entrambe hanno il potenziale per essere una crisi trasformativa di proporzioni inimmaginabili in precedenza» (cfr. Schwab, K., Malleret, T., Covid-19: The Great Reset, Forum Publishing, Geneva, 2020, p. 11-15). Entrambe, benché diverse, sono utili strumenti per innescare un cambiamento perenne. Ma il cambiamento non riguarda ciò che è fuori di noi, ma dentro di noi e non in senso spirituale, ma da una prospettiva fortemente materialista.
Leggendo il libro di Schwab The Fourth Industrial Revolution (2016), fin dalle prime pagine appare chiaro che «la quarta rivoluzione industriale non ha a che fare solo con sistemi e macchine connessi e intelligenti. La sua portata è molto più estesa … È la fusione di queste tecnologie e la loro interazione attraverso le sfere fisica, digitale e biologica che rende la quarta rivoluzione industriale fondamentalmente differente dalle precedenti rivoluzioni», «niente di meno che una trasformazione dell’umanità». «La quarta rivoluzione industriale non cambierà solo ciò che facciamo ma anche chi siamo.
L’impatto che avrà su di noi come individui è molteplice, interessando la nostra identità e le sue molte sfaccettature – il nostro senso della privacy, la nostra nozione di proprietà, i modelli di consumo, il tempo che dedichiamo al lavoro e al tempo libero, come sviluppiamo le nostre carriere, coltiviamo le nostre abilità. Influenzerà come incontriamo le persone e nutriamo le relazioni, le gerarchie da cui dipendiamo, la nostra salute e, forse prima di quanto pensiamo, potrebbe portare a forme di accrescimento umano che ci porteranno a interrogarci sulla stessa natura dell’essere umano».
L’esposizione del busto di Lenin (indicato dalla freccia rossa) nello studio del padre del Grande Reset, durante l’intervista, non è affatto casuale. È il segno inconfondibile della visione totalitaria del mondo: usare il prototipo sovietico adattandolo al turbocapitalismo inclusivo.
Un mondo di cittadini de(potenziati)
In Shaping theFourth Industrial Revolution (2018), Schwab, insieme al CEO di Microsoft Satya Nadella, parla esplicitamente di «alterare l’essere umano» attraverso il «potere prometeico della biotecnologia», dell’impiego della terapia mitocondriale sostitutiva, oltre a elogiare le neurotecnologie che permettono di «influenzare meglio la coscienza e il pensiero», «estrarre informazioni [dal cervello umano], espandere i nostri sensi, alterare i comportamenti e interagire con il mondo». Tutto al solo fine di mantenere la stabilità sociale e garantire il successo del business. Nell’11a edizione del Global Risks Report (2016) – a p. 39 e ss. – Schwab già proponeva il (Dis)Empowerment dei cittadini, cioè, il (de)potenziamento frutto dell’incontro-scontro tra lo sviluppo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, e la contestuale alienazione dai rapporti tradizionali. Scriveva il Nostro:
«Il termine “cittadino (de)potenziato” descrive la dinamica che sta emergendo dall’interazione di due tendenze: una che dà e l’altra che toglie il potere. Gli individui si sentono potenziati dai cambiamenti tecnologici che rendono più facile per loro raccogliere informazioni, comunicare e organizzarsi. Allo stesso tempo, gli individui, i gruppi della società civile, i movimenti sociali e le comunità locali si sentono sempre più esclusi da una partecipazione significativa ai tradizionali processi di decision making e impotenti in termini di capacità di influenzare ed essere ascoltati dalle istituzioni e dai centri di potere».
Il Governo Wef di Sua Maestà
Chi pensasse che le esternazioni di Schwab siano solo aria fritta, parole vuote di un visionario solitario che non possano in alcun modo condizionare le nostre vite, si illuderebbe. Molti governi, infatti, hanno cercato di applicare la filosofia del WEF. Il Governo di Sua Maestà, ad esempio, nel giugno 2019 pubblicava un White Paper dal titolo Regulation for the Fourth Industrial Revolution, con l’obiettivo conclamato di dare compimento al potenziale della Quarta Rivoluzione Industriale, al fine di “mantenere il nostro miglior sistema di governo”.
In cosa consiste la Quarta Rivoluzione Industriale? Ce lo spiega lo stesso Governo di Sua Maestà, con le medesime parole di Schwab: «Questa è caratterizzata da una fusione di tecnologie – come l’intelligenza artificiale, la modificazione genetica (gene editing) e la robotica avanzata – che rende indistinto il confine tra il mondo fisico, digitale e biologico». Nel luglio 2021, il Governo inglese ha pubblicato un altro White Paper dal titolo Standards for the Fourth Industrial Revolution, dove si afferma chiaramente che per accelerare i processi è previsto il «coinvolgimento esclusivo degli stakeholder» (Upscale engagement with stakeholders), cioè, dei portatori di interessi, costituendo, così, quello che Klaus Schwab chiama Stakeholder Capitalism.
Il vescovo Strickland denuncia l’ateismo gnostico del Wef
Nell’atto folle di ricreare l’uomo a propria immagine e somiglianza, il Líder Máximo del WEF sembrerebbe innalzarsi «sopra tutto ciò che è chiamato Dio o oggetto di culto». La creatura che si pone al posto del Creatore, gridando il suo diabolico “Non serviam”. Di fronte a tale presunta blasfemia, il vescovo J. Strickland ha esortato ogni cristiano credente a «denunciare con forza questo male. Le voci del World Economic Forum pronunciano bestemmie contro Dio Onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo e devono essere denunciate. Dobbiamo resistere a loro e al loro malvagio “grande reset” in ogni occasione» (QUI).
Dalla Santa Sede, però, non sembra essere arrivata alcuna denuncia né alcun tentativo di riaffermare il primato di Dio sull’uomo e sulla creazione. Sembrerebbe che nulla possa incrinare la presunta Entente cordiale tra l’ex arcivescovo di Buenos Aires e il teorico della Quarta rivoluzione industriale, entrambe “figli spirituali” del “vescovo rosso” di Olinda e Recife (Brazile), Dom Hélder Câmara, uno dei padri della teologia della liberazione, ossia il marxismo in teologia.
Schwab sembra che rimase folgorato dal suo incontro con Câmara, definendo quell’incontro “cruciale” per la sua vita. «Le faccio un esempio che per me è stato probabilmente un momento cruciale della mia vita. Ho viaggiato per la prima volta in Brasile, ho incontrato un sacerdote che all’epoca era conosciuto come il sacerdote dei poveri, il suo nome era dom Hélder Câmara» (QUI, 22’35’’). Nel 1974 Câmara fu invitato al World Economic Forum, dove invocò una maggiore responsabilità sociale e una distribuzione più equa della ricchezza.
Anche Bergoglio si è spesso richiamato alla figura di Câmara (QUI), dando addirittura nel 2015 il suo placet per il processo di «beatificazione». Nel 2014, inviò un messaggio al WEF tramite il Card. Peter Turkson, dove esaltava l’approccio inclusivo (QUI, p. 315), principio che sarà incarnato l’8 dicembre 2020 dal Capitalismo Inclusivo e che lo vedrà «guida morale» del «Consiglio guidato da un nucleo di leader globali, noti come Guardiani del capitalismo inclusivo», leader che «rappresentano oltre 10.500 miliardi di dollari di asset in gestione, aziende con una capitalizzazione di mercato di oltre 2.100 miliardi di dollari e 200 milioni di lavoratori in oltre 163 Paesi» (QUI).
È strabiliante come alcune tesi “erronee e pericolose” – così Benedetto XVI definì la teologia della liberazione (QUI) – possano sfociare nell’ateismo e nel totalitarismo (“Non possederai nulla e sarai felice”), costituendo le radici del male futuro. Il Grande Reset proposto da Schwab – di cui il transumanesimo e l’ecologismo costituiscono gli assi portanti – e attuato dai suoi Young leaders infiltrati ad ogni livello istituzionale – non sembra voler liberare l’umanità dalla povertà ma il mondo dall’umanità per eliminarne la sofferenza, in ossequio ai principi (gnostici) malthusiani, già codificati in azione politica dal Club di Roma.
Dal Quantum Financial System al Nuovo Ordine Multipolare
Henry Ford diceva che se il popolo comprendesse il funzionamento del sistema bancario e monetario, scoppierebbe una rivoluzione entro il mattino successivo. Capire cosa sia la moneta è fondamentale per ritrovare la strada della libertà e della democrazia. L’obiettivo principale di questo libro è quello di aiutare il lettore a capire come le élite finanziarie governano il mondo, influenzando le scelte di politica economica, ma anche di esporre in modo chiaro ed esaustivo tutti quei cambiamenti che si stanno verificando in questi ultimi tempi. Comprendere oggi la vera natura della moneta, il corretto funzionamento dell’economia, della politica monetaria e fiscale è più che mai fondamentale per decifrare gli eventi economico-finanziari che condizionano la nostra vita e il nostro futuro.
Questa terza edizione contiene quattro nuovi capitoli su: Great Reset, supremazia quantistica e criptovalute, Quantum Financial System e Nuovo Ordine Multipolare, l’emergenza dei BRICS come sistema alternativo al globalismo liberista. È stato, inoltre, aggiornato e ampliato il capitolo sul Global Currency Reset alla luce dei nuovi avvenimenti e delle dichiarazioni dei leader internazionali. Che cosa succederà con l’implementazione del nuovo sistema finanziario? Chi emetterà moneta e come cambierà l’economia? Gli Stati europei si riapproprieranno della loro sovranità monetaria?
Usciremo dalla più grande e lunga crisi economica degli ultimi cento anni? Quali ragioni economiche e politiche muovono il Great Reset? Il capitalismo globalista è forse giunto al collasso? Che importanza rivestono oggi i computer quantistici per l’economia e la finanza? Cosa sono il Global Currency Reset e il Quantum Financial System? Che ne sarà del predominio delle banche centrali? Che cosa è la supremazia quantistica? Ci sarà continuità o rottura con gli strumenti del vecchio sistema monetario? La piena occupazione sarà di nuovo possibile? Quali nuovi assetti geopolitici attendono l’umanità al crepuscolo dell’unipolarismo liberal-globalista? Che cosa è il Nuovo Ordine Multipolare e come cambierà la nostra vita?
Armando Savini