L’8 Marzo divide il I Municipio
La maggioranza accusa: “M5S e NCD insensibili”. M5S risponde: “Stanno sfruttando il palcoscenico dell’8 Marzo”
Sono Mauro Cioffari e Tommaso Giuntella, rispettivamente capogruppo SEl e Pd Municipio I Roma Centro, a puntare il dito contro MoVimento 5 Stelle e Nuovo Centro Destra che, in sede di conferenza dei Capigruppo dello stesso Municipio, “si sono fermamente opposti all'organizzazione di un Consiglio Municipale in vista della ricorrenza dell'8 marzo in cui discutere un atto sul ripristino del consultorio familiare nei locali della "Scarpetta", a Trastevere, e un atto sulla necessaria rappresentanza di genere nella nuova Legge Elettorale”.
E la levata di scudi è stata immediata. Secondo Sara Lilli, presidente Commissione Elette, la scelta di M5S e NCD “denota la totale assenza di sensibilità, non solo nei confronti delle donne, ma anche nei confronti di tutti i cittadini che usufruiscono dei servizi pubblici e gratuiti offerti dai consultori familiari. Da episodi come questo emerge, nostro malgrado, quanto ancora ci sia da lavorare per il pieno riconoscimento di uguali diritti e pari opportunità di genere, a partire dai Municipi”.
Le fa eco Graziella Manca, vicepresidente della stessa commissione, che dichiara di aver invece accolto “positivamente la decisione del Presidente del Consiglio del Municipio I Roma Centro, Yuri Trombetti, e dei Capigruppo della maggioranza di centrosinistra che lo governa, di discutere gli atti presentati nel Consiglio comunque convocato per giovedì 6 marzo”.
Anche la risposta del MoVimento 5 Stelle, però, è stata immediata. Secondo Tiziano Azzara, consigliere del Municipio I, “i consiglieri non pensano ad atti concreti volti a migliorare subito la vita dei cittadini che li hanno eletti”. Proprio oggi, infatti, lo stesso Azzara riferisce di aver presentato “una risoluzione per la manutenzione ordinaria delle strade di Roma, al fine di arrivare a un notevole risparmio economico sia sull’eliminazione di alcune voci del capitolato, sia su una gestione dei nostri uffici tecnici per controllare preventivamente e non in contraddittorio i costi dei lavori eseguiti”. E poi incalza: “In capigruppo, vista la carenza di atti, così come successo altre volte, si era deciso di spostare il consiglio alla prossima settimana, nell’ottica del risparmio dei costi della politica”. Come sottolinea Azzara, infatti, ogni seduta consiliare del Municipio grava sulle tasche dei contribuenti, compreso il pagamento del gettone di presenza dei consiglieri stessi. “Invece – prosegue – le forze di maggioranza hanno fatto valere la prepotenza dei numeri ed hanno concordato con la Lista Civica Marino e il presidente Trombetti un nuovo Consiglio d’Aula per tentare di avere una linea e produrre un comunicato stampa sulla Festa dell’8 Marzo che non aveva nessun atto pubblico a supporto”. E questo, secondo Azzara, “solo per dare lustro e credibilità alla loro infruttuosa e fumosa azione politica piena di annunci vuoti che i cittadini sono ormai stanchi di leggere”.
Della stessa idea la sua collega a 5 Stelle Giusi Campanini, che ha spiegato come la loro posizione contraria alla convocazione del Consiglio proposta dalle liste di maggioranza, fosse volta “ad evitare un ulteriore spreco di soldi pubblici”, dal momento che “la conferenza dei Capigruppo si era pronunciata contro la convocazione dell’Assemblea consiliare, data la mancanza di un numero congruo di atti”. Anche la Campanini ha fatto riferimento al costo di una seduta consiliare, per cui “non si capisce perché per discutere un atto sul ripristino del consultorio familiare nei locali della “Scarpetta” a Trastevere e un atto sulla necessaria rappresentanza di genere nella nuova Legge Elettorale, non si potesse aspettare il prossimo Consiglio utile (prossima settimana, ndr)”. Il messaggio della Campanini, quindi, è chiaro: la maggioranza ha preferito convocare una nuova seduta, anche se questa grava sui cittadini, “sfruttando il palcoscenico dell’8 marzo”.