L’angolo dell’umanista: il viaggio nella testa
La letteratura di viaggio consente di viaggiare, rimanendo comodamente seduti sul divano di casa. Non è poco, come si può ben intuire
Il vantaggio maggiore della letteratura di viaggio è che consente di viaggiare, rimanendo comodamente seduti sul divano di casa. Non è poco, come si può ben intuire.
Due maestri come Bruce Chatwin e Ryszard Kapuściński ne sono la dimostrazione. Chatwin vedeva nel viaggio l’applicazione di una filosofia del nomadismo. L’uomo non è un animale stanziale, la fissità non corrisponde alla nostra inquietudine, tarpa solo le ali ai voli della nostra anima.
Per Kapuściński il viaggio era quel luogo della mente, in cui far incontrare Erodoto con l’Altro, l’Europa con il resto del mondo. Con il libro del grande greco nello zaino – analogamente al protagonista del bellissimo film di A. Minghella, dal titolo Il paziente inglese (1996) – Kapuściński esplora luoghi di tutto il mondo, per poi tornare, la sera, a casa; a quella casa che è l’identità occidentale – europea, per come Erodoto ce la racconta, avendo davanti agli occhi e nel cuore le Guerre persiane, l’incontro – scontro tra Grecia e Asia avvenuto tra il 490 e il 479 a. C.
Per quanto concerne la letteratura italiana, i libri di viaggio di Giorgio Manganelli occupano un posto a sé, e meritano una menzione particolare. A partire dall’Oriente (“Esperimento con l’India”, “Cina e altri Orienti”), passando per l’Italia (“La favola pitagorica”), per arrivare al Nord Europa e al superbo “Viaggio in Africa” (tutti pubblicati da Adelphi).
La scrittura di Manganelli è una festa dell’intelligenza, dove il nervosismo del suo virtuosismo stilistico si mescola, con somma sapienza, con dimensioni di angosce esistenziali abissali, senza mai dimenticare l’ironia. Come dimostra lo stupendo scritto sull’esistenza di Ascoli Piceno (ora anche in volume singolo con illustrazioni di Tullio Pericoli), dove l’impossibilità relativa all’esistenza di Ascoli, diviene un circolo tautologico in cui lo scrittore ha modo di sfogare le sue furie.
A volte si viaggia di più da casa propria, che non acquistando costosi biglietti aerei…