L’angolo dell’umanista: La ricetta della paura
In Italia, paese umanamente generoso ma assai confuso per quanto concerne la politica, è stata appena approvata la legge sulla legittima difesa
Autori come Freud e Elias Canetti ci hanno insegnato che non impazziscono soltanto gli individui, ma anche le società. Eventi come la Shoah e i Gulag, o le due Guerre Mondiali del secolo scorso, ne sono la testimonianza.
Nell’epoca attuale ciò avviene attraverso l’ossessione paranoica per la sicurezza. Gli Stati Uniti lo dimostrano. La vendita legale delle armi ha, come sua conseguenza letale e devastante, il succedersi delle stragi in luoghi pubblici di vario tipo ed anche in altri continenti ne sappiamo qualcosa.
Ma ciò avviene anche attraverso un bombardamento mediatico costante, sia tramite i notiziari che attraverso film e serie tv, che non fa che ripetere che il pericolo del Mostro può essere ovunque, che, dunque, un controllo sociale capillare è più che giustificato. Mentre si tratta di eventi per fortuna piuttosto rari nella realtà, il piccolo schermo ci restituisce l’idea che il mondo brulichi di serial-killers.
In Italia, paese umanamente generoso ma assai confuso per quanto concerne la politica, è stata appena approvata la legge sulla legittima difesa. Ciò si spiega con il contesto politico globale: la nascita di un populismo sovranista, che ha tra le sue massime ambizioni quella di spostare in senso reazionario l’asse repubblicano delle democrazie parlamentari dell’Occidente.
La volontà di mettere in crisi il frutto della Seconda guerra mondiale, quel bagaglio di libertà, guadagnato al prezzo di tanto sacrificio ed umano eroismo, appare evidente.
Rigurgiti razzisti, fascisti, nostalgia per l’uomo forte, desiderio di un ordine che risparmi agli uomini la fatica di pensare (nonché di leggere), disprezzo per le sinistre, la cultura, la competenza, l’Europa, addirittura la scienza. Fobie per l’Altro e il Diverso, in ogni sua forma e manifestazione, proprio nel momento dell’esplodere della rivoluzione digitale che non ha portato, evidentemente, nessuna liberazione.
La paura continua ad essere lo strumento principe per governare le menti deboli.