L’orso è salvo…lo squalo no!
di Remo Sabatini
Ne avevamo parlato anche noi di QDL, il territorio dell'Orso Marsicano e del lupo era in pericolo. La Regione Abruzzo avrebbe dovuto discutere la riduzione del Parco Sirente-Velino che avrebbe rappresentato un ulteriore pericolo per la sopravvivenza di specie animali uniche che dovrebbero e potrebbero, ma siamo in Italia, rappresentare una ricchezza anche dal punto di vista turistico.
La mobilitazione di animalisti e gente comune è stata tale che, nel giro di pochi giorni, si è arrivati a raccogliere quasi 200mila firme contro la proposta all'ordine del giorno del consiglio regionale che, alla fine, è stata ritirata. I 50 orsi restanti ringraziano.
A fronte di una bella notizia, però, ne sopraggiunge una cattiva che arriva dall'Australia.
Un paio di settimane fa avevamo fatto uno di quegli scoop dal sapore amaro. Infatti, quando ancora Stati Uniti e Sudafrica non ne sapevano nulla, noi di QDL pubblicavamo la nuova folle ordinanza che avrebbe riguardato gli squali del Western Australia, dalle parti di Perth.
L'ordinanza, divenuta poi legge, affida ai pescatori fucile e stella da sceriffo. Come con gli Aborigeni, sterminati da tempo o ridotti a rifiuti umani appesi al collo di una bottiglia di bourbon, si vuole rendere sicuro quel tratto enorme di oceano eliminando i pesci potenzialmente pericolosi per bagnanti e surfisti per trasformarlo in una specie di vasca da bagno con tanto di idromassaggio, viste le onde, caratteristica di quelle località, che attirano inevitabilmente squali e surfisti.
Delle specifiche dettate dalla “legge capestro” ne abbiamo parlato nello scorso pezzo dedicato.
Oggi, a poche ore dalla sua entrata in vigore e nonostante la mobilitazione internazionale che, da subito, si è rivolta presso quel Governo richiedendone la cancellazione e un ripensamento, il Premier Colin Barnett ne rivendica l'efficacia tanto da farsi fotografare, soddisfatto, con uno degli ami che verranno piazzati a circa mezzo miglio dalla costa. “Gli squali con lunghezza superiore ai tre metri, si legge nell'ordinanza, saranno uccisi e gettati al largo”. Mille i dubbi e le perplessità di una legge assolutamente non selettiva, ammesso per assurdo, che la selezione possa in qualche modo giustificarla e che compromette l'esistenza di animali già in pericolo di estinzione.
Lo squalo bianco, tanto per fare un esempio, è un predatore costiero e compie lunghe migrazioni fin dalla notte dei tempi per arrivare presso quelle coste che, da oggi, potrebbero significarne la fine.