La 16° giornata di Serie A: l’Inter allunga, il Bologna sogna
La vittoria con la Lazio porta i nerazzurri a +4 sulla Juventus (pari a Genova). I rossoblù battono la Roma e sono quarti da soli
Serie A, capitolo XVI. Finiti i gironi europei, le squadre italiane si trovano a “tirare dritto” in campionato senza soste natalizie. Fino a metà gennaio molti scontri diretti cambieranno la classifica e rimescoleranno le carte, ma davanti c’è un’unica certezza: l’Inter è la squadra da battere.
Serie A, la classifica
Inter | 41 | Lazio | 21 |
Juventus | 37 | Lecce | 20 |
Milan | 32 | Frosinone | 19 |
Bologna | 28 | Genoa | 16 |
Napoli | 27 | Sassuolo | 16 |
Fiorentina | 27 | Cagliari | 13 |
Atalanta | 26 | Udinese | 13 |
Roma | 25 | Empoli | 12 |
Torino | 23 | Verona | 11 |
Monza | 21 | Salernitana | 8 |
L’Inter allunga
Le sensazioni di queste ultime giornate, nonostante vittorie in parallelo dopo lo scontro diretto, sono venute fuori: la Juventus non riesce a tenere il ritmo dell’Inter, nonostante un turno sulla carta favorevole.
I bianconeri pareggiano a Marassi contro un Genoa arcigno che recupera la partita nel secondo tempo. Nella prima frazione una Juventus propositiva, che crea qualche occasione (Vlahovic ancora deficitario sottoporta) e va in vantaggio con Federico Chiesa che si procura e trasforma un calcio di rigore. Tuttavia dopo il vantaggio la squadra di Allegri non riesce a controllare la partita come suo solito. Tanto alla fine del primo tempo quanto ad inizio ripresa il Genoa è rabbioso e dopo nemmeno tre minuti dopo l’intervallo pareggia col solito Gudmundsson, che si avventa a centro area su una palla appoggiata benissimo da Ekuban. L’assalto finale non basta e nonostante qualche polemica arbitrale arriva un pareggio che permette all’Inter di allungare.
L’allungo arriva 48 ore dopo, in un contesto non semplice, dove però l’Inter ha messo in campo l’ennesima prova di forza di questo periodo. A Roma, sponda Lazio, non vinceva dall’ottobre 2018 eppure Inzaghi sfata il tabù contro la sua ex squadra con una prova di squadra enorme, fatta di capacità di sofferenza e cinismo appena si ha l’opportunità. Opportunità più che creata concessa da Marusic, che con uno scellerato retropassaggio consente a Lautaro di aggirare Provedel e depositare in rete a fine primo tempo. Il raddoppio a metà ripresa in ripartenza con Lautaro. Inter compatta e cinica: attualmente quasi inscalfibile.
Il Milan si rialza, Bologna sogna!
Alle spalle dei bianconeri torna a vincere il Milan, ora a -5. All’alba della partita lo slalom di Reijnders mette tutto in discesa, poi Di Gregorio evita più volte il raddoppio prima del gol di Jan-Carlo Simic. Il serbo classe 2005 mette a segno il primo gol dopo 17 minuti dal suo esordio in Serie A. Tris di Okafor sul finale: il Milan trova un po’ di continuità e certezze dopo Newcastle, anche se è arrivata l’eliminazione dalla Champions.
Al quarto posto ecco il Bologna, che sogna ad occhi aperti. Nello spareggio tra quarte contro la Roma, la squadra di Thiago Motta vince meritatamente 2-0 e relega la squadra di Mourinho direttamente all’ottavo posto. Anche qui basta un gol per tempo: Nicola Moro al primo, un autogol di Kristensen nel secondo. Rossoblù al quarto posto solitario con la terza difesa del campionato. La favola può continuare.
Avanzano Napoli, Fiorentina e Atalanta, non la Lazio
Alle spalle del Bologna ci sono Napoli e Fiorentina. I partenopei hanno ragione del Cagliari di Ranieri nel secondo tempo con un Osimhen versione Scudetto: prima realizza di testa il gol del primo vantaggio, poi porta a spasso mezza difesa sarda in area di fisico e regala a Kvaratskhelia il nuovo vantaggio. Inutile il pareggio di Pavoletti. La Viola invece non senza fatica batte il Verona: inizio difficilissimo al Franchi, con Terracciano che regala agli ospiti un rigore che poi para, più altri interventi decisivi. È Beltran a un quarto d’ora dalla fine a far tirare un sospiro di sollievo a Italiano.
Un punto più giù c’è l’Atalanta che nel Monday Night va sotto ma poi dilaga su una Salernitana in enorme difficoltà di classifica. Al decimo Pirola dà una speranza ai salentini, speranza che dura solo un tempo. Ad inizio ripresa pareggia Muriel con un altro grande gol dopo quello della settimana scorsa, Dia manca l’opportunità di far tornare avanti i suoi e la Dea va avanti con Pasalic. I granata non sfruttano le occasioni, i bergamaschi sì, così De Ketelaere e Miranchuk firmano il 4-1. Chi si stacca è la Lazio di Sarri, che prova a giocarsela ad armi pari con un’Inter troppo più forte in questo momento: ora la classifica dice decima posizione in coabitazione con il Monza, a 7 punti dal quarto posto. Urge un cambio di marcia.
Centrogruppo: bene Torino e Lecce
Dopo le prime 8 c’è il Torino che batte di misura l’Empoli con Duvan Zapata che sta cominciando a diventare un fattore in maglia granata. Il Lecce torna alla vittoria dopo 10 giornate e lo fa con la collaborazione di Turati. Il portiere del Frosinone è colpevole in entrambi i gol salentini per il 2-1 finale: in mezzo il primo gol in Serie A di Kaio Jorge.
Udinese e Sassuolo non ritrovano la vittoria, che continua a mancare in questo dicembre, ma danno vita a una partita rocambolesca: friulani avanti di due gol con Lucca e Pereyra, poi ripresi con due penalty trasformati da Berardi, secondo in classifica marcatori dietro Lautaro. Restano in coda Verona e Salernitana, ancora sconfitte nonostante discrete prestazioni rispettivamente contro Fiorentina e Atalanta.