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La banda del buco colpisce Bulgari: come rubano nelle gioiellerie romane

In questo caso, la banda è riuscita a scavare un foro dai sotterranei, accedendo direttamente al caveau della gioielleria Bulgari

Bulgari

Bulgari (dalla pagina Fb di Bulgari)

La cronaca nera romana è nuovamente segnata da un furto audace e ben orchestrato. Nella notte tra sabato 8 e domenica 9 giugno, la celebre gioielleria Bulgari di via Condotti è stata vittima di un colpo della famigerata “banda del buco”. I ladri, attraverso un sofisticato sistema di accesso dai sotterranei, hanno rubato gioielli per un valore stimato di 500mila euro.

L’allarme è scattato intorno a mezzanotte, mobilitando la polizia Scientifica e la Squadra mobile di Roma, attualmente impegnate nelle indagini. Un episodio che purtroppo non è un caso isolato nella Capitale, dove le gioiellerie sono spesso obiettivo di bande specializzate.

Il modus operandi della banda del buco

La tecnica utilizzata dalla banda del buco è ormai ben conosciuta dagli investigatori: i ladri penetrano nei negozi attraverso tunnel o fori praticati nei muri o nei pavimenti, spesso sfruttando le strutture sotterranee. Questo metodo permette di evitare gli ingressi principali, dove sono più frequenti le misure di sicurezza come allarmi e telecamere di sorveglianza.

In questo caso, la banda è riuscita a scavare un foro dai sotterranei, accedendo direttamente al caveau della gioielleria Bulgari. L’operazione ha richiesto non solo una pianificazione dettagliata, ma anche l’uso di strumenti avanzati e competenze tecniche non comuni.

Precedenti e analisi dei colpi

Roma ha una lunga storia di furti nelle gioiellerie, spesso caratterizzati da una precisione quasi militare. Negli ultimi anni, diverse operazioni simili sono state segnalate:

  1. Furto alla gioielleria di via del Corso (2021): Un gruppo di ladri ha utilizzato un metodo simile, entrando dal retro del negozio attraverso un cunicolo sotterraneo. Il bottino, in questo caso, era stimato in circa 300mila euro.
  2. Rapina in via Veneto (2019): In un colpo notturno, i ladri sono penetrati nel negozio dopo aver disattivato il sistema di allarme e le telecamere di sicurezza. Questo furto ha fruttato oltre 400mila euro in gioielli.
  3. Colpo alla gioielleria di piazza di Spagna (2017): Utilizzando una tecnica di scavo sotterraneo, i ladri hanno rubato gioielli per un valore di circa 600mila euro. Anche in questo caso, l’allarme è scattato solo dopo che i ladri avevano già abbandonato il luogo del crimine.

L’evoluzione della criminalità e le misure di sicurezza

L’evoluzione delle tecniche di furto ha costretto le gioiellerie a rivedere continuamente le proprie misure di sicurezza. I sistemi di allarme sono diventati più sofisticati, con sensori di movimento, telecamere a circuito chiuso con intelligenza artificiale e connessioni dirette con le forze dell’ordine. Tuttavia, i criminali sembrano riuscire a rimanere un passo avanti, trovando sempre nuovi modi per bypassare queste protezioni.

Le indagini in corso

Le indagini sul furto alla gioielleria Bulgari sono attualmente in corso. La polizia Scientifica ha eseguito rilievi dettagliati sul luogo del crimine, raccogliendo prove per identificare i responsabili. La Squadra mobile di Roma sta analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza, oltre a esaminare possibili collegamenti con altri furti simili avvenuti nella Capitale.

Il furto alla gioielleria Bulgari rappresenta un ulteriore episodio nella lunga serie di colpi audaci che hanno colpito Roma negli ultimi anni. La capacità delle bande di adattarsi e innovare nelle tecniche di furto richiede una risposta altrettanto dinamica da parte delle forze dell’ordine e delle stesse gioiellerie.