La basilica di Massenzio era un edificio utilizzato per trattare affari e giustizia
L’imponente costruzione che rimane della Basilica di Massenzio, ci fa rendere conto che abbiamo perso moltissimo a non vederla com’era
La basilica di Massenzio, anche conosciuta con il nome di Basilica di Costantino o Nova, è la più grande basilica civile, un edificio pubblico utilizzato come spazio coperto per trattare affari, tribunale e corte giudiziaria.
È posta vicino al Foro Romano, si racconta che fosse stata studiata a fondo da Michelangelo per la costruzione della cupola di San Pietro.
Iniziata da Massenzio, all’inizio del IV secolo, ma fu terminata da Costantino attuando alcune modifiche. È situata vicino al Tempio della Pace e al tempio di Venere a Roma, luoghi interessati da alcuni interventi compiuti da Massenzio.
Grazie sia agli scavi che al ritrovamento di alcuni scritti, abbiamo saputo che anticamente in questo stesso spazio, in epoca domizianea, sorgeva un grande complesso di forma simile alla basilica di Massenzio. Questo edificio era sia un enorme magazzino dove erano conservate le spezie e in particolare modo il pepe (per cui si chiamava Horrea Piperiana), sia altri uffici, come quelli giudiziari del prefetto urbano (una sorta di commissario dedicato alla vita dell’Urbe).
La basilica era caratterizzata da un’enorme navata centrale più larga e alta delle laterali, divisa dalle altre due laterali tramite pilastri. La navata si concludeva con un ingresso, un altro ingresso era sul lato corto della basilica. Questo stesso impianto verrà poi utilizzato in tutte le nuove basiliche cristiane.
La navata centrale era coperta da tre enormi volte a crociera, poggianti su colonne in marmo proconnesio. L’ingresso al sud, inaugurato sotto Costantino, portava attraverso una gradinata molto ampia verso la via Sacra.
Nell’abside centrale era posta un’enorme statua di Massenzio, successivamente riadattata con i connotati di Costantino, con la testa alta 2 metri e mezzo e il piede lungo 2 metri in marmo, legno e bronzo dorato. La testa, le braccia e le gambe, sono esposte in Campidoglio a Palazzo dei Conservatori.
Le parti marmoree sono le uniche sopravvissute della colossale statua, mentre le parti in bronzo, sono andate perdute.
La navata centrale era sostenuta da otto pilastri, tutti distrutti ad eccezione di uno che si trova tuttora in piazza Santa Maria Maggiore.
La basilica di Massenzio subì diverse distruzioni: prima da un terremoto e successivamente dall’utilizzo in epoca medievale, rinascimentale e barocco del marmo di spoglio. Una parte del materiale si trova ancora nella chiesa di Santa Francesca Romana, li vicino.
Questa imponente costruzione le cui pareti svettano sull’altura del colle ci fa rendere conto che purtroppo abbiamo perso moltissimo.
Un cittadino dell’impero in visita a Roma poteva ammirare l’opulenza che doveva pervadere tutto l’edificio. Da persone di epoca contemporanea aver perso una costruzione di questo genere è terribile.
E’ rimasto unicamente tutto ciò che non poteva essere depredato e che ai barbari non interessava.
Anche se abbiamo perso molto, rimane comunque evidente le abilità che le maestranze erano capaci di dimostrare, per quanto ci sia pervenuto solo il guscio di un monumento che doveva essere di incredibile bellezza.