La beneficenza e i suoi derivati, istruzioni per l’uso
La beneficenza nelle sue varie accezioni antiche e moderne è da sempre un cardine delle società. Nell’Islam è uno dei cinque pilastri della religione
La beneficenza o carità o filantropia nelle sue varie accezioni antiche e moderne è da sempre un cardine delle società. Nell’Islam ad esempio, è addirittura uno dei cinque pilastri della religione.
Beneficenza e reputazione
Tuttavia, nella più moderna interpretazione della filantropia emerge sempre di più un suo ruolo politico e sociale oltre che indirettamente commerciale. Nella civiltà “internet”, il valore della filantropia sta soprattutto nelle ricadute reputazionali che l’ organizzazione donatrice guadagna a seguito di donazioni più o meno cospicue per obiettivi di grande valore umano e sociale (in primis i poveri, i bambini, i senzatetto, i malati, i migranti, i disabili). La ricaduta reputazionale da sola spesso vale per queste organizzazioni il prezzo del biglietto, specie nelle grandi corporation multimilionarie (cd bilancio sociale).
In più ci sta il valore che lo Stato dà alla donazione, a seconda delle Leggi vigenti e dei campi in cui questa è esercitata mediante i diversi vantaggi fiscali ad essa connessi. Qui interviene o dovrebbe intervenire sia ex ante che ex post il ruolo dello Stato nella valutazione della liceità del gesto e soprattutto nella analisi della provenienza del capitale donato.
Donazioni educative
Penso alle grandi donazioni educative per le scuole di ogni ordine e grado e per le istituzioni universitarie, a quelle molto cospicue effettuate per esempio da Big Pharma per gli ospedali e per gli opinion leaders scientifici per talune iniziative di massa farmaco sierologiche. Penso alle grandi raccolte filantropiche di massa a colpi di SMS per iniziative nel campo della diagnosi e cura delle malattie rare e genetiche. Come pure all’ ultimo episodio, apparso alle cronache mediatiche, della donazione tramite notissime fabbriche alimentari da parte di una popolarissima influencer per la fornitura gratuita di macchinari ospedalieri.
Non entro nel merito dei singoli fatti, perché non conosco nel dettaglio le carte. Però qualcosa vorrei dirla di generale e diffuso che credo sia di grande ausilio almeno potenziale al Lettore.
In primis mi hanno insegnato che se voglio fare del bene a qualcuno dovrei farlo in silenzio e riservatamente: sennò corro il rischio di strumentalizzare o a mia volta essere strumentalizzato. Visto poi che se ci sta di mezzo la “credulità popolare” cioè l’ attitudine tutta popolana e italica a “bere” qualsiasi cosa venga somministrato dai media e dal web in maniera del tutto acritica e passiva, sarebbe bene che ci fosse una qualche sorta di controllo a priori della donazione specie se non è anonima e riservata.
Benefici fiscali per il donatore
Soprattutto se poi a questa donazione sono collegati benefici diretti o indiretti per il donante o comunque per i terzi: per esempio di natura fiscale o addirittura commerciale.
Inoltre, in epoca di diffusa lotta al riciclaggio del denaro di provenienza opaca o comunque francamente illecita, se dovesse esistere un qualsivoglia dubbio in materia sui denari donati dal benefattore. Ebbene lo Stato dovrebbe attivare tutti i controlli sugli stessi capitali donati (e sulla organizzazione che li dona) onde evitare penetrazioni di denaro illecito in settori anche critici dello Stato e inerenti per esempio alle libertà individuali e i diritti assoluti della persona.
Tutto questo mi sembra che attualmente non accada almeno in Italia (al massimo ex post da parte della Polizia Giudiziaria a seguito di qualche esposto o notizia mediatica) e d’ altro canto non si può precludere a semplici cittadini italiani che usino imprenditorialmente lo strumento del web di poter dire la loro in qualsiasi settore della società civile. Sempre purché lo facciano alla luce del sole, senza infingimenti, senza violare le regole del gioco democratico e soprattutto a mio giudizio rimanendo nei confini etici del gesto caritatevole verso i più bisognosi e deboli e possibilmente, preferibilmente, anonimo e riservato.
Anzi, provocatoriamente aggiungerei qualche ulteriore benefit fiscale ai donatori che volessero mantenere riservata e anonima la donazione.