La chiamavano Isola dei Morti, ma oggi è uno dei luoghi più belli da visitare a 1 ora da Roma | Torna alla luce il cimitero sacro

Alla scoperta della leggendaria Isola Bisentina - Romait.it - foto Canva
Uno dei luoghi più affascinanti del Bel Paese è aperto nuovamente al pubblico: è di un fascino unico e inimitabile.
Dopo anni di ristrutturazioni, i turisti possono approdare su una delle isole più affascinanti d’Italia. Oltretutto vanta una storia a dir poco avvincente. Per un lungo periodo diventò una prigione per i condannati al carcere a vita e successivamente si trasformò in un rifugio di eremiti.
L’Isola Bisentina, questo il suo nome, si trova nel cuore del Lago di Bolsena, celebre per essere il lago vulcanico più grande d’Europa. Quest’area è ascesa alla fama anche grazie a Dante, che l’ha citata più volte in una delle sue opere più importanti e studiate: la Divina Commedia.
La sua forma triangolare è ciò che la rende subito riconoscibile, così come l’evidente rilievo del Monte Tabor, situato nella parte settentrionale dell’isola. Nulla togliere ovviamente alla rigogliosa e variegata vegetazione presente, che l’hanno resa il set ideale di numerose pellicole cinematografiche.
La leggenda dell’Isola Bisentina
Negli ambienti esoterici l’Isola Bisentina ha acquistato una certa popolarità in quanto rappresenterebbe uno degli accessi al regno sotterraneo di Agarthi. Ma a cosa ci si riferisce esattamente? Si tratta di un impero leggendario situato all’interno della Terra e citato anche da diversi scrittori nel corso dei secoli.
Il nome viene utilizzato generalmente per indicare una comunità nascosta dell’Asia centrale. Secondo gli studiosi, il termine Agarthi avrebbe il significato di “inaccessibile”, anche se non sono state riscontrate parole simili nella lingua tibetana o sanscrita.

L’Isola destinata ad ospitare i prigionieri
Tra i tanti arbusti che ricoprono la superficie dell’isola, spunta la meravigliosa Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo. Edificata tra il ‘400 e il ‘500, è caratterizzata da un struttura a croce greca e ospita diversi affreschi degni di nota, come quello che raffigurano San Giacomo, affiancato dal Crocifisso con ai lati San Francesco e Sant’Antonio e i martiri francescani.
Un altro luogo di rilevanza storica è la Malta dei Papi, un sotterraneo artificiale scavato nel Monte Tabor e finalizzato alle celebrazioni di rituali. E’ costituita da una cavità circolare larga 6 metri, dove al centro si trova un foro profondo, composto da un canale verticale di 30 metri che fuoriesce nel bosco. Si narra questa struttura fungesse da carcere per gli ecclesiastici accusati di eresia.