La colletta per aiutare Mauro Moretti
Appuntamento alla stazione Termini con Fratelli d’Italia
Qualche giorno fa l’Italia tutta si stringeva attorno alla sofferenza di un uomo che, pubblicamente, chiedeva aiuto allo Stato: “Non tagliatemi lo stipendio, o da questo Paese sarò costretto ad andarmene”.
Già, perché son tempi duri, questi qui dell’austerity, della cinghia tirata, la paura di non farcela ad arrivare a fine mese, imprenditori che sono costretti a licenziare i propri dipendenti, imprenditori – ma soprattutto uomini – che hanno mollato tutto e anziché tagliare i ponti con questo Paese, l’hanno fatto con la propria vita.
Peccato, però, che l’uomo di cui stiamo parlando sia Mauro Moretti, ad di Ferrovie dello Stato, super-manager. “Lo Stato può fare quello che desidera – ha tuonato – sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto”. E poi: “Il mio omologo tedesco guadagna il triplo”. Il triplo di più di 800mila euro l’anno.
E ancora: “Non mi sono mai lamentato – sottolinea Moretti in un'intervista al Corriere della Sera – però faccio notare che prendo la metà del mio predecessore che ha lasciato due miliardi di perdite mentre io le Ferrovie le ho riportate in utile: 450 milioni di utile".
Eppure, agli occhi di tutti, è palese la differenza della qualità dei trasporti locali rispetto alle c.d Frecce. Quindi, forse, sarebbe il caso di investire questi utili per migliorare l’efficienza del trasporto locale.
Anche secondo l’ultimo Rapporto Pendolaria – la campagna di Legambiente – la situazione dei pendolari italiani non è affatto rosea: “tagli dei collegamenti – anche 1 treno su 5, come in Veneto – e aumenti del costo dei biglietti – anche del 23,4%, come in Lombardia – sono stati infatti effettuati in quasi tutte le Regioni italiane”. Per questo Legambiente si rivolge sia al Governo che alle Regioni, chiedendo un incremento delle risorse da destinare al servizio ferroviario pendolare, con un obiettivo di spesa – a livello regionale – pari almeno al 5% del bilancio.
Le dichiarazioni di Moretti, inutile dirlo, hanno fatto scatenare il web: sui social network, nei giorni scorsi, è stato un continuo trantran. C’è chi ha augurato a Moretti “1000 viaggi sulla tratta Roma-Cassino con il treno delle 17.42”; chi ha sostenuto che “Moretti che fa i capricci se gli toccano lo stipendio, merita un giretto sul Messina-Agrigento il 30 luglio”. C’è chi poi ha elargito consigli utili: “Moretti, se te ne vai non prendere l’intercity, senti a me”. Chi, invece, ha invitato gli italiani a non scordare che “Moretti è un ex sindacalista Cgil”. “#Moretti: ‘il mio omologo tedesco guadagna 3 volte tanto’. E ci credo, vuoi mettere la birra tedesca?” – scrive qualcun altro. E ancora: “Invia anche tu un SMS per donare 1 euro a Moretti. Vivere con meno di 850 mila euro è ingiustizia sociale: pensaci”.
C’è poi chi non si è limitato all’ironia sul web, ma ha inaugurato una vera e propria campagna di sensibilizzazione per aiutare Mauro Moretti. Parliamo di Fratelli d’Italia, che ieri ha goliardicamente chiesto agli italiani di fare una colletta per pagare il viaggio al ‘povero’ Moretti, che teme la decurtazione del suo milionario stipendio. Il luogo scelto per la ‘raccolta fondi’ è stato simbolico: la stazione Termini, luogo di arrivi, partenze, addii e… ritardi dei treni.
“Abbiamo ritenuto doveroso far capire con l'arma dell'ironia che la pazienza degli italiani è ormai oltre il livello di sopportazione e non possono essere ammessi commenti come quello di Moretti – ha dichiarato Andrea De Priamo, portavoce della Costituente romana FdI – In tempi di crisi abbassare gli stipendi dei super manager, che peraltro spesso come nel caso di Moretti non hanno certo brillato per risultati, è non solo lecito ma doveroso”.
In chiusura, ci sentiamo di consigliare a Mauro Moretti, qualora decidesse realmente di abbandonare l’Italia, di prendere l’aereo.