La Comunità Giovanile Roma deve interrompere le attività
L’incontro con l’assessore Alessandra Cattoi
Si è svolto il tanto atteso incontro tra l'assessore Alessandra Cattoi e i ragazzi (volontari e utenti) della Comunità Giovanile che opera all'interno del Casale di via di Grotta Perfetta 610.
"Giovedì 3 Aprile abbiamo incontrato l'assessore Cattoi che ha rifiutato la nostra proposta di prosecuzione gratuita del servizio" – ci spiegano gli operatori della Comunità – che "prevedeva la possibilità di mantenere attivi tutti i servizi esistenti ed ampliarne l'offerta con altri nuovi, a favore del quartiere e della città, garantendo anche il mantenimento in buono stato di manutenzione della struttura, senza alcuna spesa a carico dell'Amministrazione comunale".
Secondo gli operatori e gli utenti presenti, durante la riunione è emersa "la chiara volontà" dell'assessore Cattoi "di voler chiudere la Comunità Giovanile, senza tenere conto delle centinaia di ragazzi, ragazze e famiglie che usufruiscono del Casale, troncando di netto le attività che quotidianamente vengono svolte al suo interno".
"Alla nostra proposta di voler mettere nuovamente a bando il servizio – continuano a spiegare gli operatori – garantendo trasparenza ed imparzialità, qualità che dovrebbero appartenere per definizione ad un'Amministrazione pubblica, ci è stato risposto che non eravamo tenuti ad essere informati circa le decisioni di Roma Capitale al riguardo. Abbiamo capito quindi che le decisioni relative al destino del Casale erano state già prese in altri tavoli. Abbiamo appreso, inoltre, che c'è già un affidamento diretto per un servizio che stravolge il percorso avviato 3 anni fa dalla Comunità Giovanile e che, soprattutto, dimentica totalmente le priorità della popolazione del quartiere, ossia la mancanza di spazi di aggregazione e punti di riferimento per giovani e famiglie".
Secondo gli operatori e i volontari della Comunità, però, non bisogna perdere di vista – e quindi rispettare e tutelare – le esigenze del quartiere, sempre garantendo che la "sostituzione degli enti che gestiscono i servizi all'interno del Casale avvenga attraverso una procedura ad evidenza pubblica, ossia attraverso un bando di gara, al quale tutti, democraticamente, possano partecipare".