La Comunità Giovanile Roma non si arrende
Dall’incontro con l’Assessore Cattoi all’assemblea pubblica: la Comunità è intenzionata a proseguire i lavori
A spiegarci i 2 anni di vita della Comunità Giovanile è Christian. Con lui abbiamo visitato il Casale dentro e fuori, osservato le pitture sui muri, realizzate dagli utenti dell Comunità, siamo stati nella biblioteca, che contiente circa mille volumi, con la possibilità di aderire al book sharing. Tutto questo, lo abbiamo documentato in un video.
Durante la nostra visita, abbiamo appurato come la Comunità sia uno spazio davvero per tutti, che in 2 anni ha aggregato davvero il quartiere, perfino i nonni e i genitori che hanno accompagnato i propri nipoti o i propri figli ai corsi che la Comunità ha tenuto in questi 2 anni.
Lo dimostra il fatto che all'assemblea pubblica di mercoledì 19 erano presenti in molti, tutti per capire cosa stesse succedendo al loro Casale, e tutti preoccupati per il futuro della Comunità.
L'assemblea si è tenuta dopo che un gruppo di utenti e volontari della Comunità Giovanile si è recato sotto la sede dell'Assessorato alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità per chiedere un incontro con Alessandra Cattoi. Quello che la Comunità chiede alle istituzioni, è che non vengano interrotti i servizi erogati – ancora oggi, a titolo gratuito e in forma volontaristica – per evitare che il Casale resti abbandonato.
Anche perché, secondo gli operatori, lasciare il Casale abbandonato, comporterebbe il rischio, reale e concreto, "di occupazioni abusive ed atti vandalici, episodi già avvenuti durante l’erogazione del Servizio e prontamente denunciati alle autorità competenti – scrivono in un comunicato – Appare singolare come l’Assessore (Cattoi, ndr) preferisca esporre a tali rischi il patrimonio di Roma Capitale non curandosi di eventuali danneggiamenti da ripristinare con le tasse dei cittadini, rigettando la proposta del mantenimento in vita del Casale, a costo zero per la Pubblica Amministrazione, per il tempo necessario all’espletamento delle procedure di gara per il nuovo affido dell’immobile".
"Negli ultimi due anni – si legge ancora nel comunicato – il Servizio Comunità Giovanile, avviato nel Maggio 2011 all’interno di un Casale senza finalità d’impiego, dunque abbandonato, in via Grotta Perfetta 610, è riuscito a diventare un punto vitale di aggregazione giovanile per l’intero quartiere e la cittadinanza tutta, attraverso numerose attività ed eventi finalizzati a combattere il disagio giovanile ed a promuovere l’agio, ossia ad offrire un’alternativa proattiva alla vita del muretto di periferia che, molto spesso, è propedeutica all’uso di sostanze stupefacenti e ad altri fenomeni di devianza giovanile. Per evitare l’interruzione di tale percorso e la dispersione di tutto il patrimonio di conoscenze acquisito grazie ai 22.291 contatti realizzati nell’ambito dei 21 mesi (+112% rispetto all’obiettivo da convenzione pari a 10.500 contatti), gli enti gestori, supportati da circa 400 firme raccolte spontaneamente dagli utenti e dalle famiglie, hanno richiesto la possibilità di continuare ad erogare il Servizio gratuitamente e con spirito volontaristico, aprendo alla partecipazione attiva della rete di Associazioni presenti nel territorio".
"Da parte sua – si legge ancora – l’Assessore Cattoi non ha mai sentito il bisogno di confrontarsi con chi ha vissuto, effettivamente, la vita del Casale: né gli utenti né i responsabili del Servizio hanno mai ricevuto alcuna convocazione per poter esporre il punto di vista di chi ha realmente il polso della situazione".
Non solo. Secondo quanto si apprende, le disposizioni dell'Assessore Cattoi si porrebbero in contrasto con quelle indicate precedentemente dall'Assessore Cutini: "Mentre il 13 dicembre veniva approvata una Memoria di Giunta per riportare la disponibilità del Casale sotto l’XI Dipartimento, l’Assessore Cutini – con delega all’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze – comunicava, il 24 dicembre, che il Servizio non sarebbe stato interrotto".
Ma il fatto più curioso è un altro. "Ieri mattina (mercoledì 19, in occasione della 'protesta' sotto la sede dell'Assessorato, ndr), mentre eravamo negli uffici dell'Assessorato Scuola, Infanzia, Giovani e Pari opportunità per chiedere chiarimenti sul futuro della Comunità Giovanile – spiega ancora la Comunità – per caso, abbiamo appreso che avremmo dovuto riconsegnare le chiavi dell'immobile del 'Casale rosa' alle ore 11 in loco, sede in cui è stato ospitato il Servizio Comunità Giovanile, erogato dall’ASI CIAO e dalle ACLI per conto dell’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze da maggio 2012. Noi, è bene sottolinearlo, NON abbiamo mai ricevuto comunicazioni da Roma Capitale inerenti ad un appuntamento specifico di riconsegna delle chiavi. Ci è risultata davvero singolare la dimenticanza della comunicazione da parte dell’ufficio comunale responsabile dell’effettiva riconsegna, che ci indicasse luogo, data precisa e orario a cui ci saremmo dovuti presentare (la lettera che intimava la riconsegna delle chiavi non riportava né data né ora né luogo della riconsegna, ma si limitava ad un "entro e non oltre il 19 marzo p.v.”). Ci risulta ancora più singolare che le comunicazioni in merito alla presa in consegna dei locali siano puntualmente giunte a Comitati e cittadini non meglio qualificati che hanno presenziato gli appuntamenti di questi due ultimi giorni, portando perfino un cartellone arrotolato del quale non abbiamo avuto il piacere di prendere visione. In poche parole: erano stati avvisati TUTTI, tranne noi!".
"Come se non bastasse – spiegano ancora – nel pomeriggio della giornata di ieri (mercoledì 19 marzo, ndr), è giunta una lettera alla capofila dell'ATI del Servizio Comunità Giovanile, che intimava la riconsegna delle chiavi entro il giorno successivo alle ore 12 (oggi, giovedì 20 marzo, ndr). A dimostrazione che, quando c'è volontà, le cose avvengono con una certa celerità. Ci chiediamo come mai l'Assessorato non abbia avuto la stessa accortezza e celerità nel rispondere alla nostra richiesta di prosecuzione delle attività prima dello scadere della convenzione, ossia quasi due mesi fa (siamo ancora in attesa di una risposta)".
Alla lettera di richiesta di riconsegna delle chiavi, la Comunità ha risposto che "l'ente necessitava ancora di qualche giorno per terminare l'inventario, portare via beni (appartenente all'Ente stesso e siti nella Comunità per ampliarne i servizi) e i dati sensibili degli utenti, ancora presso la sede della Comunità Giovanile. Si sottolineava, inoltre, che si attendeva, per la riconsegna delle chiavi, l'incontro con l'Assessore Alessandra Cattoi, che abbiamo chiesto ed ottenuto per il 3 Aprile".
Il 3 aprile, quindi, potrebbe essere la data decisiva. Sicuramente, quella in cui l'Assessore Cattoi siederà allo stesso tavolo con la Comunità Giovanile, per discutere il da farsi. Al momento, in seguito al breve incontro di mercoledì mattina, la Cattoi "ha rifiutato la nostra proposta, di continuare ad erogare gratuitamente il Servizio sino al nuovo affidamento che ci auguriamo possa venire nel più breve tempo possibile ed attraverso un Bando pubblico, garanzia di trasparenza sia per i cittadini che per l’Amministrazione: il mancato presidio del Casale esporrebbe il patrimonio di Roma Capitale, ancora una volta, alla mercé di aspiranti occupatori abusivi ed al danneggiamento di una struttura cosi egregiamente recuperata e nella quale migliaia di giovani, in questi anni, hanno trovato valide alternative alla devianza".
Ma la Comunità non si arrende. "Nel frattempo – fanno sapere – continueremo a lavorare per il bene comune".