La Destra propone una rosa per il Quirinale, ma il vero nome è Casellati
Il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il vero nome che la destra presenterà come candidato al Colle, ma tempo debito
La rosa dei tre nomi della destra è solo un paravento, una frottola.
Casellati: la candidata al Quirinale da presentare al momento giusto
Dietro dovrebbe esserci il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il vero nome che la destra presenterà come candidato al Colle, a tempo debito, per non bruciarlo. Una commedia nel delirio dunque, dopo quella dell’operazione scoiattolo, del grande gesto di Berlusconi di farsi da parte.
Rinunciare al Quirinale nonostante le affermazioni di Salvini, Meloni e Tajani (trio maravilla, stile Maradona, Careca e Giordano) che il Cavaliere avesse tutti i numeri in regola per riuscire: ma la matematica non era quella senza opinioni?
Piano B: il Cavaliere pensa ormai al soglio papale.
La Sinistra si muove di rimessa
La Sinistra? Si muove di rimessa, sta al gioco al massacro e afferma: le tre candidature Pera, Moratti, e Nordio sono nomi di qualità. Ma chi ci crede? Nemmeno questi tre nomi, usati come pellicola per conservare in frigo cibo già scaduto. E allora Letta prepara la risposta, ma se Conte (col dente avvelenato e la scusa di non voler creare sconquassi) non vede Draghi al Colle e il Manifesto oggi titola Smacco al Re…ancora Letta non può permettersi di bruciare la pur fragile alleanza con i 5 Stelle. Giochi e giochini, speculazioni di bassa Lega mentre salgono sempre più alle stelle la tensione in Ucraina e le bollette dell’energia. Livelli da capogiro, tanto che il premuroso Biden promette di far arrivare il gas alla Germania & Company dall’Oriente – nel caso Putin chiudesse i rubinetti all’Europa.
Elezioni al Colle: la solita mancanza di preparazione e volontà
Certo, se per il Quirinale non si è ancora deciso nulla, brancoliamo nel buio perché la politica è arrivata all’esame totalmente impreparata senza aver fatto come al solito i compiti, sottomessa da un’allegra incapace sprovvedutezza, immaginiamoci le nuove consultazioni per un prossimo Premier a Palazzo Chigi.
Miasmi, esalazioni, dalla politica non fuoriesce un solo buon proposito: la buona volontà pare quella mascherata di chiudersi in una stanza fino a che fuoriesca un nome.
Restateci pure là dentro: se ad ogni voto per l’elezione pare vengano buttate via 1000 matite dai commessi delle Camere, usate non per scrivere ma per grattarsi, 1000 matite tante quante i grandi elettori, beh meglio tenersi nel cassetto le matite e riciclare il resto.