La Germania si riarma col “golpetto”: e non è (mai) un buon segno
Per aumentare le spese militari, la Grosse Koalition CDU-SPD toglie il freno al debito pubblico: facendo cambiare la Costituzione dal Bundestag uscente (e delegittimato dal voto di febbraio)

Riarmo della Germania (immagine dall’account X - ex Twitter - di Workin Geeks)
La vulgata social vuole che Winston Churchill una volta abbia sostenuto che “la Germania dovrebbe essere bombardata regolarmente ogni 50 anni, anche senza motivo”. E benché il fu Premier britannico non risulti aver mai detto nulla di simile, è interessante il collegamento instaurato tra questa frase e l’attualità più stretta. Con particolare riferimento alla vexata quaestio del riarmo.

Il riarmo della Germania
È notizia di questi giorni che Nancy Faeser, quasi ex Ministro dell’Interno tedesco, come riporta Il Giornale ha esortato le scuole a preparare i giovani alla guerra. Quale, non è dato saperlo, ma ormai viviamo in uno “stato di paura” che la connazionale Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Ue, parrebbe gradire perenne. Tanto da aver coniato la definizione di “permacrisi”, a cui ben si addice, tra l’altro, pure il demenziale kit di euro-sopravvivenza.

Il fiore all’occhiello dell’allarmismo del Vecchio Continente, tuttavia, è indubbiamente il progetto ReArm Europe, finalizzato a mobilitare 800 miliardi di euro per la Difesa comune comunitaria. Che a Berlino hanno preso talmente sul serio da riformare la Costituzione, qualche settimana fa, sacrificando il dogma del freno al debito pubblico sull’altare delle spese militari. Una svolta epocale che, scrive Il Sole 24 Ore, porta la firma di entrambi i Cancellieri, l’uscente socialista Olaf Scholz e soprattutto l’entrante cristiano-democratico Friedrich Merz.

Piccolo particolare: a febbraio da quelle parti si sono tenute le Elezioni federali, che hanno fortemente ridisegnato gli equilibri del Bundestag, premiando in particolare i nazionalisti dell’AfD. Ciononostante, come riferisce l’ANSA, CDU/CSU e SPD hanno rispolverato la “solita” Grosse Koalition, non esattamente in linea (pure qui) con la volontà popolare. Tuttavia, la modifica alla Carta fondamentale è stata fatta votare dal Parlamento vecchio (e delegittimato dalle urne), perché col nuovo non sarebbe mai passata.
Un “golpetto” in piena regola
Nulla di illecito, naturalmente, ma un “golpetto” in piena regola che sta già producendo i primi frutti. Come infatti rileva il Corsera, la Volkswagen, messa in ginocchio dai deliri green dal retrogusto altrettanto teutonico, pensa di riconvertirsi alla produzione di carri armati.

E viene quasi inevitabile pensare al protagonista di Misterioso omicidio a Manhattan, cui la musica di Richard Wagner faceva venire “voglia di invadere la Polonia”. Ma in fondo non c’è nemmeno bisogno di scomodare Woody Allen: basterebbe ricordare che, storicamente, quando la Germania investe nell’esercito, non è mai un buon segno.






