La Gianicolense e la voragine aperta da un mese
La voragine si era aperta lo scorso 7 novembre a causa delle piogge. Dopo quasi un mese, viabilità ancora interrotta
"Ce sei mai stato in mezzo ar traffico de Roma? Ce l'hai presente? Lo sai come funziona?". Così cantavano Radici Nel Cemento, ironizzando su uno dei problemi più annosi con cui i romani sono costretti a confrontarsi ogni giorno: traffico, traffico ovunque. Un problema quasi endemico della Capitale, che viene poi aggravato da lavori qua e la, che si sa quando iniziano, ma mai quando finiscono. E poi, ci si aggiunge qualche voragine. Quale grande Capitale europea non deve fare i conti con le voragini che si aprono a causa del maltempo? Roma detiene questo primato: ad ogni pioggia, si apre il toto-scommesse, chissà dove questa volta la strada si aprirà? Certo è che, all'interno del primato di Roma, anche il Municipio XII può vantare una sua personale scalata nelle classifiche, finendo dritto dritto sul podio. Dopo la voragine alla Pisana (aperta, riparata e poi riaperta), tristemente nota per le sue dimensioni, arriva quella sulla Gianicolense. Ma facciamo un passo indietro.
Siamo agli inizi del mese di novembre. Il 6 e il 7 novembre la pioggia si abbatte incessante su Roma. La chiamano bomba d'acqua. Più realisticamente, è un fenomeno naturale che, quando la manutenzione del verde e quella stradale non sono ottimali, diventa l'inizio di un disastro. Più o meno quello che è successo sulla Circonvallazione Gianicolense dove proprio il 7 novembre si è aperta questa voragine. Siamo quasi al 7 dicembre, e la circolazione è ancora interrotta. Nonché difficoltosa.
Nel pomeriggio di ieri, ci siamo ritrovati nell'inferno del traffico della Gianicolense, già di per sé fiore all'occhiello nella hit parade delle strade più intasate di Roma. Ma la voragine, e i lavori in corso, aiutano ancora di più a rendere il tutto causa di esaurimenti nervosi. Per fortuna che a pochi passi dalla voragine c'è il San Camillo, così anche una crisi isterica può essere facilmente tamponata con un ricovero lampo.
Già, il San Camillo. Proprio all'altezza dell'ospedale, le auto vengono dirottate dalla normale corsia di circolazione a quella centrale, la preferenziale per il tram 8. "La Circonvallazione Gianicolense rappresenta una strada ad altissima percorrenza anche in considerazione della presenza dell'ospedale San Camillo, il cui accesso al Pronto Soccorso risulta essere proprio a pochi metri dalla voragine in questione. Inoltre, il percorso alternativo che è stato messo in atto, che prevede l'immissione nella corsia centrale, normalmente riservata alla viabilità del tram 8, comporta comunque notevoli disagi specialmente per coloro che hanno urgenza di raggiungere l'ospedale, sia per quanto riguarda ambulanze che auto private" – osservano anche i consiglieri del M5S in Municipio XII Daniele Diaco e Silvia Crescimanno, che proprio ieri hanno presentato un'interrogazione urgente per chiedere i tempi di ripristino e di riparazione della voragine, che si è aperta lo scorso 7 novembre "a causa del collasso della condotta fognaria Acea, con la conseguente chiusura al traffico del tratto compreso tra via Bernardino Ramazzini e Piazzale Dunant, in direzione piazzale Flavio Biondo".
Certo è che di questo passo, il Municipio XII potrebbe finire dritto dritto sul primo posto del podio, non accontentandosi di rientrare solo tra i primi 3 classificati. Non solo la Pisana, non solo la Gianicolense: "la maglia nera per quanto riguarda il triste primato della cattiva manutenzione delle strade – ci spiega Massimiliano Ricci, delegato romano ed esponente del XII Municipio di FdI-AN – riguarda anche via di Brava e via Revoltella".
Tutte queste strade "hanno in comune sia il fatto che il manto stradale ha ceduto pesantemente, provocando ovviamente disagi ai centinaia di cittadini che ogni giorno percorrono queste strade vitali per la circolazione nel Municipio – continua Ricci – sia il tristissimo primato sul tempo biblico di riparazione e ritorno ad una viabilità accettabile nella zona".
Rome wasn't built in a day, diremmo citando un'altra canzone, stavolta dei Morcheeba. Però, che questo non diventi un alibi.