La giornalista col rosario, portavoce del ministro Sangiuliano. Abbate: “Per lei il vaccino è uno strumento di Satana”
Fulvio Abbate sul nuovo ruolo della giornalista: “Una scelta prevedibile. In tempi di clericofascismo è la persona adatta”
Sarà Marina Nalesso, la portavoce del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La giornalista, che diviene dunque responsabile della comunicazione del dicastero della Cultura, condivide da molti anni il percorso professionale con l’attuale ministro.
Un passato trascorso prima al Tg1, poi al Tg2, dove la Nalesso era stata anche oggetto di critiche in relazione alla sua abitudine di indossare particolari crocifissi durante le conduzioni del telegiornale.
Veneta, classe 1977, giornalista pubblicista dal 1997, la Nalesso si è sempre distinta per una forte passione nei confronti della politica e soprattutto per la sua inclinazione religiosa. Spesso ha anche indossato magliette raffiguranti il volto di Gesù Cristo o rilasciato interviste nelle quali dimostrava apertamente il proprio pensiero nei confronti della religione cristiana.
Nel 2009, dopo essere diventata giornalista professionista, inizia il suo percorso alla Camera dei deputati con i Gruppi Parlamentari e con la VI Commissione Finanze. Da luglio 2018 si è occupata dell’ufficio stampa del CNEL, occupandosi di relazioni con i media.
Attraverso un alacre lavoro di comunicazione, ha contribuito a riposizionare mediaticamente e soprattutto, presso l’opinione pubblica, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
Una questione di fede o di fiducia, per Gennaro Sangiuliano? Lo abbiamo chiesto a Fulvio Abbate, scrittore e opinionista televisivo.
Cosa ne pensa di questa scelta?
“Non poteva esserci scelta migliore per Sangiuliano. Una decisione che ci sta tutta. In tempi di clericofascismo è la perfetta portavoce del ministro della Cultura”.
Quanto può aver inciso anche l’effetto mediatico relativo alla questione della croce indossata?
“Credo poco. Può essere interpretato come un messaggio politico, di affermazione del primato dei valori cristiani. Tutto questo naturalmente cozza con una società multirazziale dove, come facevo notare in passato tu puoi essere ebreo, buddhista o addirittura pastafariano. Io mi auguro che accanto alla Nalesso, il ministro della Cultura scelga anche un viceportavoce pastafariano. Che possa presentarsi alle conferenze con uno scolapasta sulla testa. Se il ministro è interessato, vi è una vasta gamma a disposizione”.
Voci dicono di una sua idea rispetto all’obbligo vaccinale. Che idea si è fatto?
“Non saprei dirlo con certezza. Probabilmente ritiene il vaccino uno strumento di Satana. Molti ritengono questo. Anche i russi ortodossi della chiesa di Putin si esprimono in questo modo. D’altronde questo governo, tra i primi provvedimenti invece di dare una risposta rispetto alle bollette, si è preoccupato di re integrare i medici no vax. Come dicono in Francia, “Tout se tient”. Tutto combacia”.