La Iena Nadia Toffa nel suo libro racconta il gioco d’azzardo
Presentato ieri presso la libreria Feltrinelli a San Giovanni, con Filippo Roma, Paolo Calabresi e Ilary Blasi
Quella da gioco d’azzardo è, ormai da tempo, riconosciuta come una vera e propria dipendenza.
Al settembre del 2013, in un comunicato del Codacons, si leggeva che “il 50% dei disoccupati italiani presenta forme più o meno gravi di dipendenza dal gioco, e risultano affetti da ludopatia il 33% dei giocatori di videolottery, il 25% delle casalinghe e il 17% dei pensionati. Allarmante la percentuale di giovani che sviluppa dipendenza da gioco: in Italia il numero di studenti coinvolti nel fenomeno delle ludopatie è salito infatti al 17%. Pesantissimi anche i dati sulle perdite economiche: l’85% dei giocatori subisce una perdita media pari a 40 euro al giorno, mentre il restante 15% che vince guadagna mediamente 120 euro. Complessivamente nel nostro paese i giocatori rappresentano il 54% della popolazione, oltre 32 milioni di persone”.
E di ludopatia, ha deciso di occuparsi anche Nadia Toffa, la Iena di Mediaset, che ha riportano nero su bianco il risultato delle sue inchieste, condotte nell’ambito del programma televisivo. E ne è venuto fuori un libro, ‘Quando il gioco si fa duro. Dalle slot machine alle lotterie di Stato: come difendersi in un Paese travolto dall’azzardomania’, ed. Rizzoli, che è stato presentato ieri presso la libreria Feltrinelli di San Giovanni, a Roma. All’evento hanno preso parte anche le altre due Iene Filippo Roma e Paolo Calabresi, e la conduttrice Ilary Blasi.
Il libro della Toffa, partendo da alcune semplici domande – a quanto ammonta il volume d’affari dell’azzardo e come è ripartito tra macchinette, videolottery, Gratta e Vinci, scommesse? Perché, se negli ultimi dieci anni la cifra spesa dagli italiani per il gioco è più che triplicata, lo Stato non vede aumentare i suoi introiti? E in che modo le organizzazioni criminali si insinuano nel business? – analizza e approfondisce l’autentica piaga sociale rappresentata dalla ludopatia e da chi si approfitta del gioco d’azzardo, ai danni di chi vi cede. Ma la Toffa non si limita solo a riportare dei dati: nel suo libro, la Iena racconta le testimonianze delle persone con cui ha avuto a che fare nel corso delle sue indagini. Come quel ragazzo, che per 3 giorni è rimasto in cantina, concentrato solo su videopoker e slot machines.
E, per evitare tutto questo, o per salvare chi è caduto nella trappola, la Toffa ha anche stilato due decaloghi che spiegano con grande chiarezza cosa fare per far uscire un malato dal buio della sua prigione.
In occasione della presentazione del libri, Toffa e Blasi hanno anche improvvisato un simpatico sketch durante il quale, componendo dei numeri a caso, volevano provare a chiamare Alessia Marcuzzi. Questo per dire: “E’ molto più facile fare 8 numeri a caso e trovare la Marcuzzi che non fare 6 al SuperEnalotto”.