La Procura di Roma indaga per terrorismo dieci islamici
Le indagini di Pignatone e Capaldo iniziate prima dei fatti di Parigi. Al via la superprocura antiterrorismo
La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati per associazione sovversiva con finalità di terrorismo, dieci persone straniere di fede islamica residenti in varie città d' Italia, soprattutto al nord, sospettate di avere legami con la Jihad. Non comporrebbero una cellula ma sarebbero considerati "cani sciolti". Le indagini , coordinate dal procuratore Giuseppe Pignatone e dall’aggiunto Giancarlo Capaldo, sono iniziate dall’attività di controllo di ambienti considerati a rischio di infiltrazioni terroristiche.
A dare il via all' inchiesta sarebbero state alcune intercettazioni. Il Ros dei Carabinieri inoltre starebbe monitorando l’attività dei sospettati su internet: conversazioni via web e accessi ai siti legati all’estremismo islamico e i loro eventuali viaggi all' estero. Sotto controllo anche le moschee e altri luoghi di ritrovo, dove già in passato sono state accertate attività di indottrinamento e reclutamento e di traffico di clandestini. Un’altra decina di musulmani integralisti sono indagati, già da tempo, a Milano.
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha dichiarato: "L’indagine di Roma nasce prima dei fatti di Parigi e non è collegata. Il nostro Paese come così gli altri dell’occidente non può considerarsi a rischio zero".Al ministero della Giustizia sembra tutto pronto anche per l' istituzione della superprocura antiterrorismo, che non sarà autonoma. Spiega il guardasigilli Andrea Orlando: "È emersa unanime l’esigenza di un coordinamento e la convinzione che prevale è che si possa realizzare non con un nuovo organismo ad hoc, ma presso la procura nazionale antimafia (Dna)".