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La proposta del M5S: tagli a dirigenti e staff del sindaco

Anche M5S si schiera dalla parte dei dipendenti capitolini

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Seria e razionale riorganizzazione della macrostruttura, accompagnata da una formazione mirata ai dipendenti e da una reale valorizzazione del loro operato: ecco la ricetta del MoVimento 5 Stelle per far ripartire la complessa macchina capitolina.

Al contrario, oggi, con “gli uffici che non funzionano, con i dirigenti che non dirigono correttamente, l'effetto immediato è un disservizio per i romani” – spiega il gruppo capitolino M5S Roma che, insieme alla Commissione per la razionalizzazione della spesa, è intervenuto più volte nel corso della consiliatura capitolina per sottolineare il problema e offrire soluzioni. I 4 consiglieri – De Vito, Frongia, Raggi, Stefàno – si sono rivolti al “Segretario Generale e al vicesindaco per la definizione di una macrostruttura funzionale, meritocratica e orientata ai cittadini; al direttore del Dipartimento Risorse Umane per conoscere nel dettaglio il piano della formazione erogato dall'Amministrazione nel corso degli ultimi anni e il ‘previsionale’ 2014 e per avere la lista degli esorbitanti stipendi percepiti da alcuni dirigenti dell'Avvocatura comunale; al vicesindaco e al sindaco per un piano di revisione e razionalizzazione della spesa; alla Commissione Personale, anche per emendare e promuovere la mozione per il taglio dei costi degli staff politici; agli assessori per far luce sugli indecenti stipendi percepiti da persone senza titolo in alcune aziende del Comune”.

Tutto questo perché, pur senza entrare “nel merito del contenzioso MEF – Roma Capitale”, anche il gruppo capitolino M5S si schiera a difesa dei lavoratori, ritenendo “che sia doveroso tutelare stipendi molto bassi (anche 1200 euro al mese)” erogati a personale che svolge “funzioni di vitale importanza per i cittadini”. Per questo, hanno proposto al sindaco  “una serie di interventi volti al recupero di ingenti somme di denaro che il Comune finge di non avere. Un solo esempio, l'ultimo in ordine di tempo: l'ATER (Regione Lazio) deve al nostro comune quasi 600 milioni di euro per ICI non pagata ma, dai primi riscontri – siamo in attesa di una risposta degli uffici e dell'assessore -, ma il Comune non si è mai prodigato per recuperare tale somma” – spiegano. “Forse per non disturbare l'amichetto in Regione, Marrazzo per Veltroni, Polverini per Alemanno e ora Zingaretti per Marino?” – si chiedono.

“Dunque – concludono – noi diciamo NO ai tagli lineari degli stipendi dei dipendenti comunali (livelli B, C, D)”. Anzi – propongono – “Il M5S è disponibile (e anzi auspica) a tagliare gli stipendi della dirigenza, del management delle aziende capitoline, oltre che del costosissimo staff del sindaco e degli assessori”.

Dopo la manifestazione di Fratelli d’Italia, lo sciopero della fame di Orlando Corsetti (PD) e le dichiarazioni del MoVimento 5 Stelle, la scelta e la responsabilità è solo nelle mani della maggioranza.

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