La resurrezione del Napoli sulla Juventus, il derby dei portieri, super Atalanta
Ma anche il momento positivo del Milan, l’umiliazione del Torino e una corsa salvezza sempre più incandescente
Altra giornata di grandi sfide, e tutte le big rallentano rimandando fughe e verdetti. Ancora 1-1 nel Derby della Capitale, ma stavolta i rimpianti sono giallorossi. Stesso risultato dell’andata, ma andamento completamente diverso per il Derby capitolino di ritorno. Da “Derby dei pali” a “Derby degli errori dei portieri”, anche se quello di Pau Lopez ha avuto un peso maggiore rispetto a quello di Strakosha. La Lazio vede così terminare la striscia record di 11 vittorie consecutive, ma può tirare un sospiro di sollievo: la parentesi di Coppa Italia contro il Napoli non è stata un caso isolato e probabilmente la banda Inzaghi comincia a tirare il fiato. Visti i rallentamenti altrui però, nulla è ancora precluso per i biancocelesti, che potenzialmente sono a -2 dalla capolista.
Lazio annullata anche per merito dei giallorossi, padroni del campo per quasi tutta la partita con scelte coraggiose ma efficaci di Fonseca (sulle fasce ottima partita di Santon a destra e Spinazzola a sinistra, preferiti a Florenzi e Kolarov). 67% di possesso palla, ottima gestione e mentalità più verticale del solito però non sono bastati: su 22 tiri totali, solo 3 in porta con il piccolo rammarico del palo di Pellegrini e due ottime risposte di Strakosha, ripresosi in parte dall’errore sul gol. Roma che mantiene il quarto posto di un punto, ma dietro l’Atalanta fa paura.
Il Napoli resuscitato in una settimana costringe la Juventus a rimandare la fuga
Da un potenziale +6 a solo un +3 per la Juventus che esce male dalla trasferta di Napoli, al cospetto degli azzurri che ritrovano il sorriso in casa contro la rivale di sempre. Sta tornando il vero Napoli, quello che a vederlo in classifica decimo non ci si può credere, ma i bianconeri visti al San Paolo sono stati troppo brutti per essere veri. Svolgiata, lenta, macchinosa, che ha giocato da Juve solo nei 4 minuti di recupero, quando i buoi erano scappati e Ronaldo – all’ottava partita consecutiva a segno – aveva provato a riaprirla. Come se l’opportunità datagli da Inter e Lazio non volesse sfruttarla. Sarri deve ragionare sul tridente pesante e su alternative giuste da inserire nel momento giusto, come Ramsey e Douglas Costa. Insomma, la Vecchia Signora non ammazza il campionato.
Ancora un pareggio per l’Inter ingolfata di gennaio, ma è ancora lì
Per certi versi, rispetto alla Juve, si può fare un discorso simile per l’Inter, che a fine giornata ha comunque potuto guadagnare un punto sulla rivale. Contro un Cagliari molto più in partita rispetto al match di 12 giorni prima in Coppa Italia, è sempre El Toro Martinez a sbloccare la partita, su cross del nuovo arrivato Ashley Young. Purtroppo per Conte un atteggiamento un po’ sornione e qualche opportunità sventata da Cragno hanno tenuto in partita il Cagliari – in ripresa rispetto alle 4 sconfitte consecutive patite tra fine 2019 e inizio 2020 – e a 13 dalla fine il più classico del gol dell’ex, un rasoterra di Nainggolan leggermente deviato di Bastoni, ha condannato i nerazzurri ad un altro mezzo passo falso. Terzo pareggio di fila, cinque “X” nelle ultime 7 gare, e un rapporto col mese di gennaio davvero difficile da digerire, con 6 punti su 12 a disposizione (va detto che non ha perso, elemento non trascurabile nella storia recente dell’Inter nel primo mese dell’anno). Visti i rallentamenti altrui ora la calma è fondamentale, ed in questo senso il rosso di Lautaro è emblematico del momento nerazzurro.
Dea extra-lusso: quando gioca così è inarrestabile per chiunque
Rifilare al Torino, squadra comunque dal glorioso passato, la sconfitta in casa più pesante della storia, fa capire come la banda Gasperini sia meritatamente tra le Top16 d’Europa, con i complimenti di Guardiola e di mezza Italia. Ilicic in completo stato di grazia – con la chicca del gol da 50 metri – Gomez solito ispiratore ed un difensore che è diventato bomber come Gosens: tutti ingranaggi che girano alla perfezione. Ed è tornato al gol anche Duvan Zapata… a Valencia tra qualche settimana ne vedremo delle belle.
Continua la risalita del Milan, che ha trovao (in casa) l’uomo in più
Ancora Rebic, ancora Donnarumma, ancora Milan, che vince per la terza volta di fila ed è sesto in coabitazione con Parma e Cagliari. Una vittoria sofferta al Rigamonti, dove tutte le big hanno sofferto, dà grande morale a Pioli, che deve ringraziare il croato, al terzo gol in due partite, e a Gigio, che con tre parate di spessore tiene il vantaggio. Gli uomini in più sono loro perché Ibra, chiamato a condurre il Milan, è stato protagonista di un errore sotto porta raro nella sua lunghissima e altissima carriera. L’Europa ora è più vicina, anche quella più nobile (8 punti dalla Roma quarta non sono incolmabili allo stato delle cose attuali).
Zona salvezza: Verona già salvo come il Parma, per Lecce e Spal son dolori
Sorpresa assoluta tra le piccole, il neopromosso Verona continua a macinare punti e domina il Lecce al Bentegodi, consolidando il nono posto a -2 dalla zona Europa League. I punti sono 29, non 40, ma la squadra di Juric, insieme al Parma vincente contro l’Udinese, sono già con un piede e mezzo in Serie A 2020-2021. Brutte sconfitte invece per Spal in casa col Bologna, e proprio Lecce, mai in partita a Verona. Il pareggio a reti bianche tra Sampdoria a Sassuolo non mette tranquilli nessuno, ma la vera lotta per un posto sembra ristretta a 4 squadre: Spal, Genoa, Brescia e Lecce sono racchiuse in un solo punto.
Ci Piace e Non Ci Piace: le coreografie del Deby e Walter Mazzarri
Punto più alto nel pre-Derby della Capitale, dove le tifoserie hanno dato vita a due splendide coreografie (in particolare quella della Lazio, raffigurante la Cappella Sistina) e va detto, anche se non dovrebbe fare notizia, del clima di festa e correttezza, fuori come dentro il campo, in cui lo spettacolo è stato rovinato in parte dagli errori con la matita blu dei due portieri, colpevoli sui gol dell’incontro.
Momento più basso invece per il Torino di Walter Mazzarri, umiliato dall’Atalanta di Gasperini. Lo stesso tecnico livornese era senza parole nel post-partita, ma in una situazione non semplicissima per un Torino troppo discontinuo alcuni allenatori si sarebbero dimessi. La scelta invece è ricaduta su un ritiro punitivo. staremo a vedere se avrà ragione lui.